Appello alla mobilitazione
LA STORIA SIAMO NOI
Un appello alla mobilitazione di tutti per il 24 Ottobre 2009 ad Amantea
“La storia siamo noi” non è uno slogan. E’ un approccio preciso: da un lato la storia sociale, dall’altro la storia del potere. Chi lo ha cantato in questi anni lo ha fatto con l’istinto di chi sa di aver vissuto un pezzo importante della storia, ufficiosa o ufficiale che sia.
Pensiamo che sia arrivato il momento di prendere di nuovo la parola, di gridare con forza che gli eventi appartengono a tutti noi, di mobilitarsi in massa e con intelligenza per fare si che la Calabria torni ad essere la più bella regione d’Italia. E’ necessario rilanciare con forza la mobilitazione di massa del 24 ottobre ad Amantea, e tutte le iniziative tese a riappropriarci della nostra memoria.
Tutti dobbiamo lanciare questo appello, senza se e senza ma, perché la Calabria non è finita, è ancora qui, oggi, e riguarda tutti e tutti se ne devono fare carico, senza esclusioni.
Non c’è più tempo. Occorre creare mobilitazioni per la difesa della nostra terra. Occorre che prevalga la consapevolezza che ciascuna offesa ai cittadini e al territorio discende non dal singolo atto apparentemente irrazionale e gratuitamente violento. Mai come in questo momento c’è tanta necessità di opporsi in maniera unitaria. Noi tutti dobbiamo trovare ritornare ad emergere, far capire che non si può infangare il nome di un popolo e del suo territorio.
Non siamo la discarica d’Italia e del Mondo, siamo calabresi e fieri di esserlo. Come la lega nord ha le sue cosiddette “identità territoriali”, noi abbiamo le nostre: dimostriamole a tutti.
Occorre che la spinta nasca, allora, dal basso, dai cittadini liberi, dalle piccole organizzazioni consapevoli che questa è forse l’ultima possibilità che abbiamo per non sprofondare nella notte della totale indifferenza.
In questo contesto non è possibile aspettare che questa o quella formazione si mobiliti aggregando gli altri, o che si coordinino le migliaia di formazioni in essere. La burocrazia dei partiti e le logiche di prevaricazione ideologica vivono, anche se in maniera più sfumata, nei collettivi. A prevalere non è quasi mai una vera egemonia culturale e politica, bensì la soggettività individualistica. Così i movimenti, seppur in contatto fra di loro non fanno altro che mutare di continuo gli equilibri partecipativi in un magmatico trasferimento di energie che nulla fa cambiare ai veri rapporti di forza in atto nella società, ma disperde in maniera drammatica le vere potenzialità.
In questa impossibilità di creare un momento unitario e forte è bene che sia la cosiddetta base a trascinare con impeto quanti più cittadini ed organizzazioni in una mobilitazione unitaria. Solo nella lotta partecipata si può creare un nuovo fronte di opposizione. La storia delle grandi mobilitazioni ci ha insegnato tanto, ora è il momento di farlo capire a qualcuno, anche a noi stessi.
Ci saranno le resistenze di chi non crede o dice di non credere in questo evento. Ma ci sono altre proposte serie e condivisibili?. Quanto tempo ci resta?. Be’ abbiamo tanti giorni a partire da oggi. Giorno 24 Amantea dovrà rappresentare l’inizio di un grande movimento contro chi ci sta strumentalizzando e denigrando.
Troviamo in noi stessi l’orgoglio ed il coraggio di reagire, e mi rivolgo ai giovani come me, di non essere vittime del pregiudizio, di non pensare che ci sia qualcun altro a risolverci i problemi.
Dispiace vedere una terra moribonda, abbandonata, dilaniata dalle infamie di molti. Non permettiamo a nessuno di farlo più. Non rimaniamo soli nei luoghi comuni di ogni giorno a parlare delle cose che vanno e che non vanno. Quello non serve a niente: Fatti, no Chiacchiere.
Partecipiamo in massa dando una mano al Comitato “Natale De Grazia” di Amantea che da molti anni sta cercando di fare luce sulla nave dei veleni.
Giorno 24 scendiamo tutti in piazza per la Calabria, per Amantea, per noi stessi.
Aldo Aloe