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Archivio per settembre 2010

Fiume Oliva, il “De Grazia”: “Rendere pubblici i risultati delle analisi”

18 settembre 2010 Commenti chiusi

Intanto riprende vigore il movimento calabrese che portò lo scorso 24 ottobre migliaia di persone ad Amantea

AMANTEA 18 sett. 2010 – Il popolo che chiede verità sulla vallata dell’Oliva, come sulle decine di siti contaminati sparsi per l’intera regione, si rimette in marcia.

In un’assemblea convocata nella sede del Comitato Civico “Natale De Grazia” di Amantea attivisti di diverse sigle associative si sono ritrovate per fare il punto sull’attuale situazione e programmare le prossime iniziative per difendere il territorio e tutelare la salute dei cittadini. Ad iniziare dalla vicenda della vallata del torrente Oliva dove da alcuni mesi sono in corso le attività di riscontro da parte dell’autorità giudiziaria per appurare la natura delle sostanze illecitamente smaltite in zona.  Proprio per questa vicenda il Comitato “De Grazia” ha chiesto che “vengano resi immediatamente pubblici i risultati delle analisi condotte sui campioni di terreno prelevati nell’Oliva”.

«Non è possibile – affermano – che a distanza di diversi mesi non si abbia ancora prontezza di cosa è stato trovato nella vallata. Questa situazione di stallo crea molta tensione tra la popolazione che non comprende cosa possa essere avvenuto a ridosso delle proprie abitazioni. Circolano informazioni contraddittorie, rappresentanti delle istituzioni affermano che i dati in loro possesso sono “confortanti”, altri confermerebbero invece quanto dichiarato dal procuratore Bruno Giordano che prima dell’estate ha parlato di “cento metri cubi di fanghi industriali”». E’ il momento della verità, delle certezze. I cittadini vogliono sapere e per ottenere al più presto gli esiti delle analisi gli attivisti del Comitato assieme alle altre sigle presenti alla riunione annunciano battaglia. «Siamo pronti – spiegano – ad organizzare iniziative eclatanti per ottenere la pubblicazione dei risultati delle analisi e conoscere la verità su quanto accaduto nella vallata del torrente Oliva. Una verità che deve essere innanzitutto rivelata a quanti da anni risiedono in questa zona e nelle aree circostanti e che per questo temono per la loro salute». Da qui la richiesta agli enti che si sono occupati delle analisi di “far pervenire alla Procura di Paola e quindi rendere pubblici subito i risultati, per poter avviare immediatamente le opere di bonifica dei siti inquinati”.

Una richiesta che si allarga anche alle altre aree contaminate della Calabria e che porta gli attivisti del Comitato a lanciare una nuova iniziativa. «Stiamo organizzando – affermano – un nuovo evento ad un anno da quel 24 ottobre che ha portato nelle strade della nostra cittadina circa trentamila persone per protestare contro lo stato di abbandono dell’ambiente calabrese in sfregio anche alla stessa salute di tutti noi. Per quella data vorremmo poter discutere con esperti e rappresentanti delle istituzioni sui risultati delle analisi condotte nell’Oliva, su modalità e tempistica della bonifica. Per questo evento chiameremo a raccolta tutti quanti come noi stanno lottando in giro per la Calabria per salvaguardare i territori ed il diritto a vivere in una regione libera da qualsiasi forma di inquinamento».

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12 settembre. Navi dei veleni, un anno dal “caso” Cetraro.

12 settembre 2010 Commenti chiusi

24 ottobre 2009

Ad un anno dal caso Cunsky-Catania siamo insoddisfatti per come lo Stato italiano affronta il fenomeno delle navi dei veleni. Dopo aver chiuso frettolosamente e con un’operazione nebulosa il caso Cetraro (in quella zona vi sono più relitti che forse andava la pena scandagliare)  un nuovo velo è stato disteso sul traffico dei rifiuti pericolosi. Gli Stati, in particolare quello italiano, sono abituati ad occuparsi di queste vicende solo quando diventano un caso mediatico e quando si accende la protesta delle popolazioni, poi torna il silenzio e l’indifferenza. Ormai sono troppi gli atti ufficiali che confermano l’esistenza del fenomeno delle “navi a  perdere” ma non sembra esserci la volontà, né un adeguato coordinamento tra le varie istituzioni coinvolte (Procure, Governo, Commissioni ecc), per andare alla ricerca di tali navi e ripulire il Mediterraneo dai veleni contenuti nelle loro stive.

Stiamo seguendo con particolare attenzione le operazioni nel fiume Oliva, dove la caparbietà del procuratore Bruno Giordano ha permesso a varie autorità di sedere allo stesso tavolo per coordinare le azioni necessarie ad attuare un adeguato piano di caratterizzazione, che permetta di verificare quali sostanze siano seppellite nell’alveo del fiume. Fra qualche giorno dovrebbero arrivare i primi risultati ufficiali delle analisi condotte sui campioni di terreno prelevati durante i carotaggi, poi cercheremo di esercitare la pressione necessaria (sperando non ce ne sia bisogno) affinché sia effettuata la bonifica in tempi certi e brevi. Non vogliamo che l’Oliva diventi un’altra Crotone, o che i rifiuti giacciano lì per decenni come le ferriti di zinco nella sibaritide. Per tale ragione il prossimo 24 ottobre, ad un anno dalla Manifestazione di Amantea (http://www.comitatodegrazia.org/Blog/manifestazione-nazionale-24-ottobre-09)  è prevista un’iniziativa pubblica per sollecitare le istituzioni competenti ad intervenire con urgenza.

Comitato civico Natale De Grazia

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