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Archivio per aprile 2013

Fiume Oliva, dopo relazione Ispra “urge la bonifica”

25 aprile 2013 Commenti chiusi

Una nuova relazione dell’Ispra conferma “oggi una permanente fonte di rischio”.
Il 4 luglio inizia il processo, il Ministero Ambiente parte civile.

Amantea, 20/04/2013 – Il Ministero dell’Ambiente si costituirà parte civile nel processo sull’inquinamento del fiume Oliva ed ha predisposto per l’occasione, per tramite dell’Ispra, una “Relazione preliminare del danno ambientale” nella quale approfondisce e per certi aspetti rivede la relazione tecnica presentata alla procura di Paola nell’anno 2011. Nel documento, diffuso dalla stampa, si conferma la grave situazione ambientale dell’Oliva e si afferma  – come non era stato fatto prima – la presenza di elevate concentrazioni di idrocarburi, di sostanze velenose come l’arsenico e l’avvelenamento delle acque di falda inutilizzabile, secondo i tecnici del ministero, per uso umano, agricolo e zootecnico. La quantità di rifiuti interrati è stimata in 140mila metricubi (la stima  precedente era di 86mila) ai quali dovranno essere aggiunti quelli di un’altra vasta area ancora da valutare. “Lo smaltimento è avvenuto mediante interramento, previo asporto del terreno originario, nel corso di un periodo che ha avuto inizio almeno venti anni addietro”. Ed ha determinato una serie di gravi danni ambientali che rappresentano “ancora oggi una permanente fonte di rischio”.

Il documento del ministero evidenzia l’elevata  concentrazione di idrocarburi e metalli pesanti nei suoli nelle località di Carbonara ed aree limitrofe (Aiello Calabro), località Foresta (Serra d’Aiello) e su un sito ricadente nel comune di Amantea. Per quanto riguarda le acque sotterranee sono state riscontrate elevate concentrazioni di ferro, manganese e solfati, inoltre – nella località Foresta – vi è un’elevata concentrazione di arsenico, triclorometano e tricloroetano.

Tali sostanze si ipotizza che abbiano causato e possano ancora causare la compromissione della salute “con un aumento statistico di patologie associabili alle sostanze inquinanti rinvenute nei suoli e nelle acque”. Sarebbero state compromesse inoltre la fruibilità delle acque sotterranee, delle coltivazioni di pregio nelle aree irrigate con le acque sotterranee e superficiali del fiume Oliva, nonché l’habitat per le specie ittiche più sensibili all’inquinamento, la zona risulta quindi, secondo l’Ispra, compromessa anche dal punto di vista idrogeologico, paesaggistico con una perdita di valore anche  dal punto di vista turistico.

Non è ancora possibile stimare i fondi necessari per porre rimedio ad un disastro ambientale di tale portata ma i tecnici dell’Ispra si sono limitati ad indicare il costo per le attività di rimozione e smaltimento dei rifiuti interrati che corrisponde a 21milioni di euro. Per tale cifra, come afferma anche il Ministero dell’ambiente “appare utile imporre agli imputati di vincolare una somma necessaria al finanziamento degli interventi”. Una richiesta che sarà avanzata durante il processo a carico dei presunti responsabili dell’inquinamento del fiume Oliva che avrà inizio il 4 luglio. Il 16 aprile infatti la prima udienza è stata rinviata per consentire a chi ha subito un danno alla salute diretto dall’inquinamento dell’Oliva di costituirsi parte civile. Il comitato De Grazia rinnova la diponibilità ad offrire servizi legali gratuiti a chi abita nella zona e intenda costituirsi in giudizio.

«E’ giunta l’ora – affermano i volontari del De Grazia – di porre rimedio ad un disastro di tale portata. Urge la bonifica e le istituzioni locali e regionali devono compiere tutti gli atti istituzionali necessari a far si che ciò avvenga in tempi rapidi. Auspichiamo che l’analisi del rischio – attualmente in atto sotto la supervisione della Procura di Paola che non ha mai mostrato cedimenti di interesse su tale vicenda – venga conclusa nel più breve tempo possibile e si possa procedere alla rimozione delle sostanze pericolose. La Regione Calabria e i Sindaci dei comuni interessati (Amantea, Aiello Calabro, Serra d’Aiello e San Pietro in Amantea) devono assumersi le proprie responsabilità per rendere celere la bonifica e porre fine a questa vicenda per troppo tempo sottovalutata e che in molti vorrebbe fosse dimenticata».

 

Comitato civico Natale De Grazia

 

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Fiume Oliva: Rinviato l’inizio del processo al 4 luglio. Nuove possibilità per le parti civili

16 aprile 2013 Commenti chiusi

Il processo inizierà a luglio con la presenza di nuovi parti civili: ammalati ed associazioni ambientaliste. Il comitato De Grazia offre assistenza legale gratuita alle persone che ritengono di aver subìto un danno alla salute dall’inquinamento del fiume Oliva, c‘è tempo fino al quattro luglio.

Foto: massimovalicchia.net

Cosenza, 16 apr. 2013 -Doveva tenersi questa mattina la prima udienza del processo sull’inquinamento del fiume Oliva che vede imputati per disastro ambientale ed avvelenamento delle acque l’imprenditore di Amantea Cesare Coccimiglio ed altre quattro persone proprietarie di terreni risultati contaminati. L’udienza è stata rinviata al prossimo quattro luglio dal giudice della Corte d’assise di Cosenza, Antonia Gallo, che ha accolto la richiesta del Pm di Paola Giovanni Calamita  che ha chiesto il rinvio per consentire di notificare alle parti offese il rinvio a giudizio degli imputati ed eventualmente consentire loro di costituirsi parte civile. Si tratta dei familiari della persona che gli inquirenti ritengono aver perso la vita a causa dell’inquinamento dell’Oliva e dell’amico con cui si recava a pesca nel torrente, attualmente gravemente malato per le stessa causa.

Erano presenti in aula i legali del comitato De Grazia che intende costituirsi parte civile visto che la stessa associazione è nata in conseguenza delle inchieste che hanno portato all’individuazione del disastro ambientale perpetrato nel’Oliva. Insieme a loro altri enti ed associazioni intendo costituirsi come Regione Calabria, del ministero dell’Ambiente,  Wwf Italia, Legambiente Calabria, l’associazione Anpana e il Vas. Già accolta invece la richiesta di parte lesa presentata nella udienza preliminare del 24 ottobre 2012 dei comuni di Amantea, san Pietro in Amantea e Serra d’Aiello.

I legali del comitato De Grazia sono disponibili a seguire gratuitamente le persone che ritengono aver subito un danno dall’inquinamento dell’Oliva e volessero far valere in giudizio le loro ragioni costituendosi come parte civile nel processo che inizierà il prossimo quattro luglio.

Comitato civico  Natale De Grazia

 

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“Contro l’arroganza dei potenti, siamo vicini agli amici del “Brigante”

10 aprile 2013 Commenti chiusi

foto "Vizzarro.it"

Amantea, 10 Apr. 2014 – Contro l’arroganza dei potenti occorre fare rete per tutelare il bene più prezioso: la libertà di difendere il territorio dalle incursioni dei nuovi barbari». Così il Comitato civico Natale De Grazia esprime solidarietà e vicinanza agli amici dell’associazione “Il Brigante” per il vile attentato di stile ‘ndranghetistico subito dai militanti che operano con determinazione e coraggio nelle Serre Vibonesi a difesa del territorio e dei beni comuni. In particolare l’associazione Il brigante si è distinta per la battaglia sulla richiesta di verità e bonifica dell’invaso dell’Alaco che fornisce l’acqua alle abitazioni di circa 400mila cittadini della provincia di Vibo Valentia.

Sergio Gambino e tutti gli amici del Brigante non devono essere lasciati soli. Le loro battaglie a difesa dei beni comuni evidentemente danno fastidio ad interessi trasversali, di tipo malavitoso ma non solo. I cittadini calabresi devono fare fronte comune contro il malaffare che imperversa nella nostra regione. Noi attivisti del comitato De Grazia siamo vicini al Brigante per le comuni battaglie a difesa dell’ambiente e del bene comune: l’Alaco come l’Oliva potrebbe essere stato inquinato dalla stessa mano. Ci uniamo alle altre associazioni, comitati e  movimenti calabresi che oggi si sentono colpiti direttamente dal vile atto intimidatorio subito dagli amici del Brigante.

Comitato civico Natale De Grazia

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