Verità e giustizia per Ilaria Alpi e Miran Hrovatin. Firma l’appello
Fonte: http://www.ilariaalpi.it/
Mille firme in quattro giorni, da quelle di Luciana Riccardi e Giorgio Alpi, i genitori di Ilaria Alpi, a quella del presidente della Federazione nazionale della stampa Roberto Natale. E poi le adesioni di giornalisti, volti noti della tv, media-attivisti, politici, docenti universitari, amministratori pubblici, centinaia di semplici cittadini e i tanti giovani accorsi a Perugia per il Festival internazionale del giornalismo. Tutti insieme per chiedere a gran voce verità e giustizia per Ilaria Alpi e Miran Hrovatin.
Con un ritmo di oltre 150 sottoscrizioni al giorno, sta prendendo quota l’appello lanciato lo scorso 23 aprile, con cui l’associazione Ilaria Alpi chiede alla magistratura e alla politica di individuare mandanti ed esecutori e fare finalmente luce sul duplice omicidio della giornalista e dell’operatore del Tg3 Rai, uccisi il 20 marzo 1994 in Somalia per avere scoperto un traffico internazionale di armi e rifiuti tossici.
Obiettivo dell’associazione è arrivare ad almeno diecimila firme, che saranno consegnate al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, al Presidente del Tribunale di Roma presso cui è in corso il processo, al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e ai presidenti di Camera e Senato Gianfranco Fini e Renato Schifani.
L’intervento alla Camera di Beppe Giulietti. Rosy Bindi e l’Idv aderiscono all’appello
Ilaria Alpi e Miran Hrovatin morirono 16 anni fa in Somalia indagando su traffici di rifiuti pericolosi e armi. Nei loro ultimi giorni di vita tentarono di individuare alcune delle navi coinvolte in questi flussi illegali. Oggi alla Camera il portavoce di Articolo21 Giuseppe Giulietti ha ricordato la vicenda “i cui mandanti non sono mai stati individuati” e ha lanciato l’appello, attraverso le parole di Francesco Cavalli (direttore del Premio Ilaria Alpi che si terrà a Riccione dal 15 al 19 giugno prossimo) e dei familiari affinché si ottenga “verità e giustizia”.
“Dopo 16 anni sappiamo che fu un omicidio per commissione messo in atto per stroncare le indagini sui rifiuti tossici. Questo ha detto più volte la magistratura opponendosi ai tentativi di archiviazione del caso. C’è – afferma Giulietti – materiale corposo per riaprire il processo e arrivare fino in fondo. Per questo l’appello dei familiari al presidente Napolitano perché continui ad occuparsi di questa vicenda con la stessa sensibilità che lo ha contraddistinto in questi anni”.
“Noi chiediamo – conclude Giulietti – e per questo mi rivolgo a lei presidente Bindi e al presidente Fini, che si faccia tutto il possibile per tenere alta l’attenzione, non per una richiesta di vendetta ma di giustizia e verità”.
All’appello hanno subito aderito la vicepresidente della Camera Rosy Bindie i parlamentari dell’Italia dei valori (la nota del portavoce Leoluca Orlando).