Presentato in Calabria “Le navi della Vergogna” il libro di Riccardo Bocca
Alla Prima Nazionale è intervenuto il presidente del Comitato De Grazia
Bocca: «Il problema non è arrivare ad una conclusione, ma cosa è stato scoperto durante il percorso per giungere ad una conclusione. La verità esiste, è già stata scritta grazie anche al coraggio di giornalisti locali e cittadini come voi»
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Catanzaro – Nella biblioteca De Nobili di Catanzaro, il 28 maggio scorso, è stato presentato in prima nazionale, il libro di Riccardo Bocca “Le navi della vergogna” che raccoglie anni di lavoro sul traffico dei rifiuti. Un libro-inchiesta dedicato dal giornalista «A chi conosce la verità ed ha paura di raccontarla». Sì, «perché la verità, aldilà di quello che vogliono farci credere, esiste già ed è stata scritta» ha dichiarato l’autore leggendo di seguito dei passi di documenti ufficiali trascritti nel suo libro arricchito da notizie inedite. L’editorialista dell’Espresso è stato tra i primi a livello nazionale ad occuparsi di traffico di rifiuti e di “navi dei veleni”. Ad iniziare dall’anno 2004 con la vicenda della Motonave Rosso spiaggiatasi ad Amantea nel 1990.
«E’ stato Bocca a svelare ai cittadini calabresi gli inquietanti scenari che si sospetta possano nascondersi dietro lo spiaggiamento di quella nave e sul traffico di rifiuti che interessa la Calabria» ha dichiarato Gianfranco Posa presidente del Comitato civico Natale De Grazia. Nel 2003 la procura di Paola, ricevuto per competenza il fascicolo sullo spiaggiamento della Rosso di cui si erano occupati i magistrati di Reggio Calabria, ha iniziato ad indagare sul possibile interramento del carico di quella nave nell’entroterra di Amantea. Gli ambientalisti seguivano l’inchiesta soprattutto attraverso gli articoli pubblicati sulla stampa locale, «ma lo trattavamo come uno dei tanti possibili casi di inquinamento di cui eravamo abituati ad occuparci – sostiene Posa – Poi Bocca ci ha svelato l’inquietante scenario fatto di intrighi internazionali, dentro il quale si muovevano faccendieri senza scrupoli, servizi segreti e ‘ndrangheta che hanno utilizzato la Calabria come pattumiera per le industrie del nord Italia e d’Europa».
All’incontro con Bocca, organizzato dall’Associazione Universitaria Ulixes, hanno partecipato Vincenzo Capellupo, presidente della stessa associazione, l’On. Angela Napoli componente della Commissione parlamentare antimafia e Gianfranco Posa per il Comitato Natale De Grazia, ha moderato l’incontro Massimiliano Nespola che cura l’ufficio stampa dell’associazione Ulixes.
L’associazione universitaria già lo scorso mese di dicembre aveva conferito il premio Itaca al giornalismo a Riccardo Bocca per le sue inchieste soprattutto sulle navi dei veleni e al comitato De Grazia – con la menzione speciale come “calabresi dell’anno” – «Per il suo impegno coraggioso di lunga data contro lo scarico clandestino di rifiuti tossici in mare e intende con la stessa menzione ricordare la figura del capitano De Grazia, ufficiale che non si fermò neanche davanti a pressioni ostili alle sue indagini e la cui morte desta ancora sospetti».
Il portavoce del De Grazia ha avuto parole d’elogio anche per Angela Napoli. «Non siamo abituati a trattare i politici con i guanti di velluto – ha premesso Posa – ma alla Napoli va il nostro ringraziamento per il lavoro svolto in Parlamento perché si è posta nei confronti di questa vicenda con la stessa sete di verità di molti calabresi. Per lei – ha proseguito il rappresentante del De Grazia – abbiamo scritto alla Commissione antimafia affinché il presidente Pisanu la integrasse nel comitato d’inchiesta sulle navi dei veleni, dalla quale è stata ingiustamente estromessa».
Questo non ha impedito, però, alla parlamentare di occuparsi della vicenda, infatti è sua la risoluzione d’intervento proposta all’assemblea dei Parlamenti dei Paesi del Mediterraneo che presto potrebbe essere approvata obbligando l’Italia a prendere dei provvedimenti sul traffico dei rifiuti. «La mia paura è che questa vicenda tenda ad essere dimenticata come tante altre verità nascoste del nostro Paese – ha dichiarato la Napoli – I cittadini calabresi sono assuefatti e incapaci di reagire – ha proseguito la parlamentare – ed insieme agli amministratori locali ed agli imprenditori, preferiscono nascondersi dietro il silenzio, in nome della buona reputazione e dell’economia del territorio».
«Andiamo alla ricerca nelle Istituzioni delle persone perbene che lavorano con onestà e tenacia per lo Stato – ha dichiarato Posa – per questo sosteniamo l’impegno del dott. Bruno Giordano e dei suoi collaboratori che con estremi sacrifici portano avanti un lavoro molto delicato nella procura di Paola. Nei mesi scorsi abbiamo scritto al Consiglio superiore della magistratura e al Ministro Alfano per chiedere il potenziamento della procura paolana ridotta al limite, in termini di forze umane e risorse tecniche ed economiche”. Poi il presidente del De Grazia ha riferito di come sia cambiato in città l’atteggiamento dei cittadini nei confronti delle attività del comitato. «Prima ci accusavano di essere dei terroristi che infamavano il territorio, il 24 ottobre scorso la città è scesa in piazza insieme alle oltre 30.000 persone giunte da ogni angolo di Calabria e da altre regioni, mentre nel dicembre 2004 per le stesse strade a sfilare erano poco meno di due mila manifestanti».
«Ma ancora oggi non è facile occuparsi di queste vicende in paese. – ha denunciato Posa – Oggi prima di venire a Catanzaro qualcuno mi ha rimproverato: “ma vai ancora in giro a parlare di queste cose? Si è fatto un gran baccano sullo smaltimento di rifiuti sul nostro territorio senza arrivare a nessuna conclusione”».
«Il problema non è arrivare ad una conclusione – ha rassicurato Riccardo Bocca – ma cosa è stato scoperto durante il percorso per giungere ad una conclusione. La verità esiste, è già stata scritta. Il mio libro – che documenta tante verità – non sarebbe esistito senza il coraggio di alcuni giornalisti locali (rivolgendosi a Paolo Orofino del Quotidiano della Calabria presente in sala ndr) ed a quei pochi cittadini e ambientalisti che lottano per la verità e che alzando la testa aiutano giornalisti come me a non mollare».
E con l’analisi sul ruolo dei cittadini si è chiusa l’iniziativa di Catanzaro. Del “rispetto” che spesso viene attribuito a chi rispetto non lo merita, come quei politici, imprenditori o criminali che hanno avvelenato le nostre terre. «Ci troviamo in queste condizioni per una questione di cultura – ha concluso Posa – dobbiamo cambiare atteggiamento verso la ‘cosa pubblica’, percepita ancora oggi come “cosa di nessuno” invece di considerarla patrimonio di tutti. In queste ore sta emergendo nel fiume Oliva la presenza di tonnellate di rifiuti industriali pericolosi per la salute umana. Alla fine dei lavori, quasi certamente, emergerà che nella vallata dell’Oliva è stata realizzata una delle più grandi discariche abusive d’Europa. E mentre questi luoghi venivano feriti a morte, è mai possibile che nessuno abbia visto niente?»
Comitato civico Natale De Grazia