Cosenza “invasa” dalle Donne…
Piazze gremite per la mobilitazione del 13 febbraio
A Cosenza piazze affollate da donne pronte a riaffermare la propria dignità. Presenti alcune rappresentanti del Comitato De Grazia
di Asmara Bassetti
Cosenza, 13 feb. 2011 – Oggi Cosenza c’era. C’erano le donne, e non solo donne.
In piazza Kennedy la gente ha iniziato ad arrivare già alle 10. Centinaia di palloncini rosa e sciarpe dello stesso colore al collo delle signore facevano sembrare ancora più viva e allegra la già bella e tiepida giornata.
Nessuno striscione o bandiera di partiti politici o associazioni erano presenti, ma numerosi cartelloni, ironici o seri, portati a testa alta da numerose donne ma anche uomini, che a Cosenza come in altre città italiane, sono scese in piazza per gridare “basta!”; basta ad un società e ad una classe dirigente prevalentemente maschilista che ci vede come oggetti, come merce di scambio di cui usufruire finché si è giovani e belle, in cambio di un lavoro o di un incarico, e da metter via quando compare qualcuna più giovane ed attraente.
Alle 11 circa, quando la piazza era gremita, il corteo è partito, attraversando l’intera zona pedonale di corso Mazzini, per poi fermarsi di fronte a Palazzo degli Uffici, dove, si sono susseguiti gli interventi. Voci rabbiose e forti di donne che hanno riempito la piazza denunciando l’annullamento che la dignità femminile sta subendo.
Viene letta una lettera scritta da un uomo,che ribadisce «è un fatto anche di dignità maschile e non solo femminile», dimostrando che non tutti i rappresentanti dell’altro sesso, vedono le donne come qualcosa da sfruttare per il proprio piacere sessuale.
Tra i vari interventi, quello di Giovanna, studentessa del liceo “Telesio” di Cosenza, che legge – mentre tiene il foglio nella mano emozionata e tremolante – il “Discorso agli Ateniesi” di Pericle, incoraggiata e applaudita dalla folla, da cui riceve tanti “Brava!” detto veramente con il cuore.
Segue Matteo, studente anche lui, che si augura che la manifestazione «non sia solo una manifestazione di rabbia, come è giusto sia, ma un punto di partenza per costruire un’alternativa culturale a questa riduzione della donna in merce, di non chiudersi nei ghetti delle ideologie, ma di aprirsi nella costruzione di un modello valoriale opposto a quello attuale».
Seguono gli interventi di Eva Catizone, ex sindaco di Cosenza, dell’attrice e giornalista Adriana Toman, di Franca Villoresi in rappresentanza della delegazione del PD di San Giovanni in Fiore.
Applaudita con calore, una signora albanese ma ormai italiana di adozione, che apre il discorso con «non pensavo di trovare un paese così narcotizzato. Il problema non è Berlusconi ma gli italiani, quindi svegliamoci! »
E come darle torto!
Probabilmente, se noi donne siamo arrivate a scendere in piazza per fare un passo avanti nel riprenderci la dignità che ci spettava di diritto, e che già le nostre mamme, scendendo in piazza, avevano conquistato, forse è anche un pò colpa nostra, abbiamo lasciato correre, abbiamo lasciato che la situazione andasse avanti senza riuscire a fare qualcosa per fermare la discesa verso un fondo, che forse stiamo toccando.
Ma ora diciamo basta, fermiamo questa società, andiamo contro le istituzioni, che vogliono, non solo le donne, ma l’intero popolo italiano, succube e accondiscendente per attuare i loro programmi di potere e ricchezza, senza riuscire a capire che per rappresentare bene un popolo si deve lavorare “per il popolo” e non “per se stessi”.
Finito il sit-in, la folla si disperde, ma solo fisicamente, perché le donne finalmente capiscono che non sono più sole, ma sono insieme ad affrontare una battaglia, che quando vinta, migliorerà la vita di tutti, anche degli uomini!
C’è chi propone di ritrovarsi in piazza, prossimamente, anche per stare insieme, ritrovarsi, ballare, cantare, esprimere le proprie idee.
Molti sembrano d’accordo. E allora ,al prossimo appuntamento, per riempire l’agorà proprio come si faceva un tempo, quando il “ grande fratello” e i concorsi di bellezza, erano ben lontani dalla realtà!