Condanna e sdegno per l’attentato alla comunità di don Giacomo Panizza
Comitato De Grazia: «Siamo vicini a Don Giacomo Panizza e lo saremo sempre, pronti ad un aiuto e ad un sostegno concreto»
In relazione all’atto intimidatorio subito dalla comunità Progetto Sud di don Giacomo Panizza esprimiamo la nostra solidarietà, fin troppo scontata, quanto lo è la nostra rabbiosa impotenza immediata.
Ma come don Giacomo ci ha sempre detto, il miglior modo di dire è il “fare”. Contrastare la mafia ed i mafiosi con l’agire quotidiano, con l’impegno civico nella comunità in cui viviamo. Combattere la mafia significa isolare i violenti, rifiutare favori e complicità. Significa non alimentare il loro potere economico perché comprare nei loro negozi, chiedere o accettarne il voto, bere nel loro bar, usare le loro ruspe ed il loro cemento, significa legittimarne il potere, farli sentire onnipotenti, convincerli che tutti stanno ai loro piedi e che loro tutto possono fare contro la legge. Significa aiutarli a reclutare il loro esercito di disperati.
Combattere la mafia significa essere di esempio ai giovani, aiutarli a fare battaglie positive partendo dai bisogni di ognuno. Ma combattere la mafia significa innanzitutto combatterla dentro di noi, nella nostra mente, nei nostri atteggiamenti, nelle nostre relazioni sociali, nel nostro esserci. La mafia si combatte con i fatti più che con le parole e don Giacomo Panizza con la sua opera è esempio per tutti. Solo quando i Giacomo Panizza saranno migliaia e migliaia la mafia sarà sconfitta.
Siamo vicini a Don Giacomo e lo saremo sempre, pronti ad un aiuto e ad un sostegno concreto.
Amantea, 29 dicembre ’11
Comitato Civico Natale De Grazia