Fiume Oliva, l’accusa non regge
Per il Tdl Coccimiglio non doveva essere arrestato. Per i giudici di Catanzaro non c’erano gravi indizi di colpevolezza. La procura di Paola farà ricorso in Cassazione
di Paolo Orofino su “Il Quotidiano della Calabria“
Amantea, 19 feb. 2012 – Sono giunte in procura le motivazioni con cui il Tribunale del Riesame di Catanzato, nei mesi scorsi, ha rimesso il libertà l’imprenditore amanteano Cesare Coccimiglio che era stato raggiunto da ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale di Paola, su richiesta della magistratura inquirente nell’ambito dell’inchiesta sull’illeci – to smaltimento di rifiuti nocivi nella vallata del fiume Oliva, al confine tra i comuni di Amantea, San Pietro in Amantea, Aiello Calabro e Serra d’Aiello. Coccimiglio è titolare di un’impresa che si occupa dell’estrazione e del trasporto di materiali per l’edilizia, con se proprio nelle vicinanze del fiume Oliva, da anni sotto la lente d’ingrandimento degli investigatori, che a seguito dello spiaggiamento della motonave Jolly Rosso, avvenuto nel dicembre del 1990, sulla costa di Amantea, non hanno mai smesso di togliere i riflettori del torrente, passato alla ribalta delle cronache nazionali per gli ipotizzati collegamenti con il caso internazionale delle navi dei veleni e del traffico clandestino di scorie radioattive. Il procuratore di Paola, Bruno Giordano, che sta coordinando l’inchiesta sull’ipotesi di “disastro ambientale” nella zona, ha già preannunciato il ricorso in Cassazione, contro la decisione del Tdl, ritenendo che ci siano gli estremi per l’applicazione della misura restrittiva nei confronti di Cesare Coccimiglio, accusato di responsabilità penali in ordine alle illecite discariche di rifiuti individuate in diversi punti della vallata. L’imprenditore settantacinquenne, dopo essere stato sottoposto agli arresti domiciliari, tramite il suo legale di fiducia, l’avvocato Nicola Carratelli, ha prodotto ricorso al Riesame, ottenendo il totale accoglimento dell’istanza di scarcerazione, perché ad avviso dei giudici del Tdl, nel fascicolo mancherebbe il presupposto dei gravi indizi di colpevolezza a carico dell’indagato, elemento necessario per la richiesta di misura cautelare.
Il procuratore Giordano dopo aver letto i motivi per cui è stata revocata l’ordinanza del gip, sta predisponendo le controdeduzioni che manderà al vaglio del supremo collegio della Cassazione, che dovrà emanare l’importante giudica interno.
Coccimiglio, dopo l’arresto, durante l’interrogatorio di garanzia, si difeso strenuamente dalle accuse rivoltegli, negando categoricamente si aver mai fatto scaricare nell’alveo dell’Oliva scorie radioattive o altro tipo di rifiuti pericolosi. Per quanto riguarda lo smaltimento di materiali inerti di risulta, ha riferito che nel corso degli anni, in quell’area hanno scaricato in tanti, enti locali compresi. Assieme all’imprenditore di Amantea, sono indagate nel medesimo procedimento, altre persone, la cui posizione è in fase di chiarimento, anche in base agli esiti degli ultimi accertamenti eseguiti, che fra a breve dovrebbero pervenire all’autorità giudiziaria