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Ombre sulla morte del pentito Fonti. Si riapre il caso della nave Cunsky

28 dicembre 2012

E mentre non si sa che fino abbia fatto la nave Cunsky sembra siano spariti dei documenti dalla casa di Francesco Fonti (il pentito che aveva detto di aver affondato quella nave a largo di Cetraro) dopo la sua morte

 

Ombre sulla morte del pentito Fonti

La morte del capitano De Grazia avvolta dal mistero di un possibile avvelenamento, la scomparsa del pentito Fonti che presenta profili poco chiari e ora anche il caso della Cunsky che come la Jolly rosso secondo Fonti era una nave utilizzata per il traffico di rifiuti tossici. Le indagini della Dda si riaccendono attorno al caso delle navi dei veleni che sembrava chiuso ma, a quanto pare, chiuso non è.

 

Paolo Orofino su Il Quotidiano della Calabria

 

LA MORTE DEL PENTITO FONTI. Il pentito appartenuto alle cosche di San Luca è morto venti giorni fa all’età di 64 anni nella località segreta in cui si trovava in conseguenza al suo stato di collaboratore di giustizia. È morto in ospedale “per cause naturali” hanno precisato tutte le agenzie di stampa, a seguito delle sue precarie condizioni di salute. Ma dopo il ricovero qualcosa ancora non del tutto chiarito è accaduto nella sua abitazione, ubicata in un centro assistenziale dove viveva da anni riservatamente. Il figlio di Fonti quando è entrato nelle stanze del padre, all’indomani del decesso, ha avuto l’impressione che qualcuno avesse rovistato nei cassetti dell’arredo interno, notando varie carte sparse a terra. Non solo. L’altra sorpresa per il figlio del pentito è stata quella di aver trovato cambiate le chiavi della serratura della porta dell’appartamento. Serrature che sarebbero state cambiate dopo il ricovero in ospedale, verosimilmente, dopo la notizia della morte di Fonti. Dettagli che slegati sembrano non aver un significato preciso…continua a leggere sul sito de Il Quotidiano della Calabria

 

venerdì 28 dicembre 2012

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