Il Comitato De Grazia aderisce alla campagna referendaria acqua pubblica
“L’Acqua è un bene comune è deve restare pubblica”
Il Comitato Civico “Natale De Grazia” aderisce alla “campagna referendaria acqua pubblica” e parteciperà alla costituzione del comitato referendario provinciale che sarà ufficializzata martedì prossimo a Cosenza.
Il De Grazia ha dato disponibilità ad essere l’organismo referente di Amantea e, se necessario, del comprensorio, avendo degli attivisti nei comuni di Belmonte Calabro, Aiello Calabro, e Cleto.
I volontari saranno impegnati nella raccolta delle firme dal 24 aprile al 4 luglio e contribuire così al raggiungimento delle 500mila firme necessarie, a livello nazionale, per promuovere il referendum abrogativo di quelle norme che, nella sostanza, fanno diventare l’acqua che sgorga dai rubinetti delle nostre case un bene “privato” su cui poter lucrare.
Per promuovere il concetto di “acqua bene comune” e far conoscere i tre quesiti referendari su cui i cittadini, saranno poi chiamati ad esprimersi, saranno organizzati degli incontri pubblici, uno dei quali già in programma per i primi giorni di maggio insieme alla CGIL di Amantea e tutte quelle realtà cittadine che vorranno aderire e partecipare, poiché si tratta di una battaglia di civiltà, che interessa tutti e da cui nessuno si deve sentire escluso.
Il comitato ha intenzione, inoltre, di proporre al consiglio comunale che è tornato ad amministrare la città, la modifica dello statuto comunale con l’inserimento di una specifica formulazione che definisca il servizio idrico integrato quale servizio pubblico locale privo di rilevanza economica.
Le nuove norme introdotte dal Governo nazionale e approvate in Parlamento introducono alcune modifiche all’art. 23 bis della Legge 133/08 muovendo passi ancora più decisi verso la privatizzazione dei servizi idrici e degli altri servizi pubblici locali, prevedendo l’obbligo di affidare la gestione dei servizi pubblici a rilevanza economica a favore di imprenditori o di società in qualunque forma costituite. Tale provvedimento sottrarrà ai cittadini ed alla sovranità delle Regioni e dei Comuni l’acqua potabile del rubinetto, il bene più prezioso, per consegnarlo, a partire dal 2011, agli interessi delle grandi multinazionali e farne un nuovo business per i privati.
Oltre a sottolineare che l’acqua è un bene primario, un diritto umano universale che appartiene a tutti e su cui non si può e non si deve lucrare, si ricorda che in quei comuni, che hanno affidato la gestione dell’acqua ai privati, i cittadini si sono trovati a pagare delle bollette sproporzionate ai consumi, con cartelle che in alcuni casi hanno raggiunto il 300% degli importi pagati dai cittadini dei comuni limitrofi con gestione pubblica dell’acqua.
Amantea, 17 aprile 2010
Comitato Civico “Natale De Grazia”