Calabresi “cavie radioattive”
Nella vallata dell’Oliva, compresa tra i Comuni di Aiello Calabro, S. Pietro in Amantea, Serra d’Aiello ed Amantea,è stata accertata la presenza elevatissima di sostanze tossiche e radioattive (cesio 137, mercurio, cadmio, stronzio, diossina, pcb e altri) sotterrate nel greto del fiume ed in altri siti circostanti.
Al largo di Cetraro è stato ritrovato il relitto di una nave che, a detta di un pentito, è stata affondata dalla ndrangheta con tutto il suo carico di rifiuti tossici; una delle tante “navi a perdere” fatte inabissare nei nostri mari con i loro carichi di veleni prodotti nel nord d’Italia e d’Europa.
A Crotone molte case, scuole e strade sono state costruite usando scorie tossiche e nocive prodotte dalla Pertusola ed altre industrie che per decenni hanno inquinato terra e mare.
A Praia a Mare i rifiuti tossici della lavorazione della Marlane hanno inquinato un vasto territorio producendo, specialmente tra gli operai, una altissima mortalità per patologie tumorali.
Dovunque in Calabria si trovano discariche zeppe di rifiuti tossici e nocivi prodotti altrove e sversati nel nostro mare o sotterrati nel nostro territorio da lobby affaristico-mafiose collegate ai clan locali.
La Calabria è stata ridotta a pattumiera d’Europa e noi calabresi trattati come “topi da discarica” e “cavie radioattive”, mentre le indagini della Magistatura venivano affossate, depistate, contrastate da poteri occulti e da servizi anche statali ed internazionali.
Le indagini riaperte oggi dalla Procura della Repubblica di Paola e dall’Assessore regionale all’ambiente impongono a tutta la popolazione calabrese la necessità e l’urgenza di mobilitarsi ed intervenire per imporre :
- A tutte le istituzioni competenti di farsi carico di questa emergenza nazionale che investe non soltanto la nostra Regione e che colpisce la salute di centinaia di migliaia di cittadini e di intere generazioni future- A tal fine chiediamo una continua e veritiera informazione pubblica sull’andamento delle ricerche e degli interventi.
- Al governo italiano, finora latitante, la dichiarazione dello stato di emergenza ambientale e l’immediata bonifica dei siti inquinati; sia di quelli già rilevati come l’Oliva, Cetraro, Crotone e Praia a Mare, sia dei tanti altri disseminati sulla terraferma e nel mare. Occorrono finanziamenti straordinari per realizzare, in tempi brevi ed in stretta collaborazione con la magistratura e l’assessorato regionale, la totale e completa “caratterizzazione” dei siti con conseguente bonifica.
- Alla Commissione Europea ed all’intero Parlamento di intervenire, per le competenze già attivate in altri casi simili, collaborando con le autorità nazionali compresa la Magistratura, la Regione, le Province ed i Comuni calabresi.
A TUTTI I CALABRESI, A TUTTI GLI ITALIANI CHE VOGLIONO AIUTARCI IN QUESTA DIFFICILE BATTAGLIA PER LA VITA CHIEDIAMO DI PARTECIPARE ALLA
MANIFESTAZIONE NAZIONALE DI SABATO 24 OTTOBRE
AMANTEA (CS)- RADUNO SUL LUNGOMARE DALLE ORE 9,00
Le migliaia di adesioni finora ricevute dovranno trasformarsi in partecipazione compatta, forte ed ordinata perché soltanto la nostra unità di lotta potrà impedire che i calabresi, gli italiani, vengano ancora una volta traditi, umiliati ed offesi.