La parlamentare chiede al Governo di divulgare i risultati scientifici che hanno determninato la revoca del divieto di pesca sancito dalla capitaneria di Porto nel 2007 per presenza di tracce di contaminazione da sostanze pericolose per la salute umana e per l’ambiente
Roma, giovedì 16 giugno 2011
On. Angela Napoli (FLI): interrogazione su revoca divieto pesca litorale Cetraro
Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro della salute, al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare.
- Per sapere – premesso che:
l’ordinanza dell’ufficio circondariale marittimo del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti di Cetraro n. 03/2007, datata 18 aprile 2007, stabiliva un divieto di pesca in alcune aree antistanti le località di Cetraro per la riferita presenza di tracce di contaminazione da sostanze pericolose per la salute umana e per l’ambiente;
nel corso di una riunione presso il medesimo ufficio circondariale marittimo di Cetraro, in data 7 agosto 2008, su convocazione dell’autorità marittima, i rappresentanti di varie amministrazioni locali (ASP, servizio veterinario, comune di Belvedere, ARPACAL, provincia di Cosenza) e della procura di Paola decidevano la revoca della suddetta ordinanza di divieto di pesca;
tuttavia, dal verbale della riunione del 7 agosto 2008, che è stato alla base della successiva ordinanza n. 30/2008 dell’8 agosto 2008 di revoca del divieto di pesca, si rileva, pur nella totale assenza di riferimenti quantitativi e precisi a qualsivoglia valore di concentrazione, che nuovi dati successivi a quelli che avevano portato all’ordinanza di divieto di pesca del 18 aprile 2007 «hanno evidenziato, a conferma dei precedenti studi, principalmente una concentrazione di arsenico superiore agli standard di qualità dei sedimenti di acque marine…» e che, sempre dal suddetto verbale, si evince che «…è risultato il superamento del valore di concentrazione soglia di contaminazione (CSC) nei sedimenti marini di arsenico e cobalto, nonché valori molto alti di alluminio e cromo»;
sempre nel medesimo verbale del 7 agosto 2008, si accenna al fatto che l’ARPACAL ha «analizzato le specie ittiche per i radionuclidi appartenenti alle famiglie U-Th-Cs evidenziando la presenza di tracce di Cesio 137 (attribuibile verosimilmente agli eventi di Chemobyl)» e ricordando che tali «eventi» sono successi ben oltre 20 anni prima del momento del campionamento e delle successive analisi di cui peraltro non si fornisce alcun dato quantitativo;
Porto di Cetraro
nel corso della medesima riunione, il rappresentante della procura di Paola riteneva che «alla luce delle analisi effettuate dall’ARPACAL ed alla luce delle note trasmesse dall’ICRAM (oggi confluita nell’ISPRA) e dal Ministero dell’ambiente ed alla luce delle prime e seconde analisi effettuate sul pescato dal servizio veterinario di Paola sarebbe opportuno voler valutare ulteriormente di effettuare le seguenti analisi scientifiche, soprattutto a fini precauzionali: 1) bioaccumulo…; 2) analisi di speciazione…; 3) ulteriori analisi radiometriche…; 4) ulteriori analisi sul pescato per quanto riguarda arsenico, cromo, piombo e mercurio…»;
il Direttore dell’azienda sanitaria provinciale di Paola chiedeva «se nel mercato risultano presenti specie ittiche pericolose per l’alimentazione umana» e che a tale richiesta il responsabile ufficio del servizio veterinario (ASP di Cosenza), presente alla riunione, rispondeva «di aver già comunicato in merito a chi di competenza e anche nel verbale del 1o agosto 2007»;
a conclusione del succitato verbale del 7 agosto 2008, l’autorità marittima chiedeva «…all’ASP di adoperarsi per effettuare gli ulteriori monitoraggi come richiesto dal rappresentante della Procura di Paola e dal Dipartimento di Prevenzione…»;
nella richiesta archiviazione inviata dalla procura della Repubblica presso il tribunale di Catanzaro al giudice delle indagini preliminari presso il tribunale di Catanzaro relativo al procedimento penale (n. 5003/09 RG. mod.21) a carico di Fonti Francesco e altri che, in sintesi, è relativo alle vicende del presunto affondamento doloso di «alcune navi contenenti rifiuti tossici e, con riferimento all’inabissamento di una di esse, avvenuto nel tratto di mare antistante il Comune di Cetraro…», si afferma che «l’ISPRA abbia …escluso qualsivoglia traccia di radioattività derivante da radionuclidi artificiali» e che secondo un esperto consultato in merito alla presenza di Cesio 137 «la presenza di tale radionuclide nelle matrici ambientali “è di sovente rilevata”»;
infine, nella medesima richiesta di archiviazione di cui sopra si afferma come «si evince che dall’analisi effettuata presso l’istituto zooprofilattico di Portici, circa la presenza di metalli in alcuni prodotti ittici,… non sono superiori ai limiti previsti dalla direttiva 2000/60/CE…» -:
se il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti sia a conoscenza di quali siano gli elementi conclusivi di evidenza scientifica (nel rispetto dei diritti alla tutela della salute e dell’ambiente) che sono alla base della decisione (ordinanza n. 30/2008, dell’8 agosto 2008) dell’ufficio circondariale marittimo di Cetraro di revoca dell’ordinanza n. 03/2007 del 18 aprile 2007 di divieto di pesca emessa dallo stesso ufficio;
se il Ministro della salute sia a conoscenza delle valutazioni conclusive relative a risultanze analitiche spesso contraddittorie riguardanti la zona interessata dal divieto di pesca, che possono avere riflessi su aspetti rilevanti per la salute pubblica dei cittadini in Calabria, della gente di mare e più in generale dei cittadini italiani;
se si intenda rendere pubblici i dati (quantitativi) citati riguardo alla vicenda in questione, ovvero:
le varie analisi, comprese quelle effettuate prima dell’aprile 2007 e poi prima dell’agosto 2008, dell’ARPACAL e relative sia alle sostanze tossiche che a quelle radioattive (quali il Cesio 137);
le analisi realizzate dall’ASP di Paola dopo la richiesta dell’ufficio circondariale marittimo di Cetraro all’esito della riunione del 7 agosto 2008;
le informazioni consegnate «a chi di competenza» dal servizio veterinario ASP di Cosenza;
le analisi effettuate dall’ISPRA che escludono ogni presenza di radionuclidi artificiali nei sedimenti marini antistanti il litorale di Cetraro;
le analisi dell’istituto zooprofilattico di Portici che rilevano livelli non pericolosi di metalli nei prodotti ittici.
On. Angela Napoli (FLI)
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