Una recente sentenza (di primo grado) della Corte dei conti, sezione giurisdizionale per la regione Liguria, ha condannato alcuni amministratori locali al “risarcimento del danno” al Comune per non aver rispettato la normativa sulla raccolta differenziata ed in particolare, per non aver raggiunto le percentuali di raccolta stabilite dalla normativa.
Questa sentenza, se confermata dall’ultimo grado di giudizio della Corte dei conti, darebbe maggiori possibilità a cittadini e associazioni di veder tutelato il proprio diritto ad una gestione più virtuosa dei rifiuti da parte degli enti locali che punti sulla raccolta differenziata.
Delle responsabilità soggettive degli amministratori in tema di rifiuti, ne ha parlato Michele Muoio – per il comitato civico Natale De Grazia – nel corso dell’incontro “Emergenza rifiuti. L’odissea infinita. Responsabilità politiche e prospettive future” che si è tenuto, l’8 giugno, a Girifalco (Catanzaro).
di Vanessa Magliocchi
Girifalco, 8 giugno 2014 - Giornata memorabile quella dell’ 8 giugno tenutasi a Girifalco, dove ancora una volta il comitato de Grazia è stato inviato a prendere parte ad un convegno sull’annosa questione che coinvolge la Calabria da più di un decennio: la gestione dei rifiuti.
Proprio di rifiuti e di raccolta differenziata si è discusso presso la biblioteca del paese in provincia di Catanzaro, all’interno della rassegna “Ad occhi aperti”, organizzato dall’associazione culturale “Work in progress” in collaborazione con la Cgil Catanzaro-Lamezia e la Pro-Loco di Girifalco.
Il tema di questo ottavo incontro della rassegna, è stato “Emergenza rifiuti. L’odissea infinita. Responsabilità politiche e prospettive future” alle quali sono intervenuti: l’onorevole Demetrio Naccari Carlizzi, consigliere regionale Pd; gli onorevoli Dalila Nesci e Paolo Parentela del Movimento Cinque Stelle; Michele Muoio del Comitato Natale De Grazia; Espedito Mannarino, Comitato No discarica Battaglina; Gennaro Montuoro del Coordinamento regionale No Discariche Calabresi; Giuseppe Valentino, segretario generale CGIL Catanzaro – Lamezia.
Inerente a questo tema i due rappresentanti del movimento cinque stelle, Dalila Nesci e Paolo Parentela, hanno ribadito le diverse iniziative da loro intraprese all’interno del parlamento inerente al teme dell’inquinamento. Ricordando la proposta di legge del M5S sui reati ambientali, ma anche delle loro interrogazioni di denuncia sulla vicina discarica di Battaglina e sulla gestione fallimentare dei 17 anni di commissariamento per l’emergenza rifiuti in Calabria. Oltre 1 miliardo di euro spesi in una gestione obsoleta fatta di discariche, sprechi e mafia, con danni alla salute e all’ambiente. La politica colpevole e responsabile è ancora nei posti di comando, ha tenuto a ribadire e precisare la Nesci.
Continua Parentela: «Discariche ed inceneritori sono strumenti di gestione dei rifiuti che noi consideriamo ormai superati, ma su cui la Regione Calabria, nella persona dell’Assessore Pugliano intende ancora investire. Piuttosto che spendere soldi pubblici per i soliti metodi di smaltimento, bisognerebbe investire denaro ed energie per perseguire la strategia rifiuti zero attraverso la raccolta differenziata porta a porta, che concederebbe alla Calabria vero sviluppo ed il necessario rispetto per l’ambiente».
E si fanno sentire a gran voce sia la Cgil di Catanzaro sia il rappresentate del comitato No discarica Battagliana. Il NO alle discariche è sacrosanto, condiviso dal sindacato, dalle associazioni ambientaliste, dalle Istituzioni – a partire dai Sindaci del comprensorio – dai cittadini.
Ora, come sollecitava il portavoce del comitato, c’è bisogno, oltre che continuare a lottare per scongiurare il rischio della realizzazione della discarica, e di qualsivoglia impianto fino ad oggi utilizzato, di avanzare delle proposte, facendo in modo che un’opera dannosa si trasformi in un’opportunità.
A dare una forte impronta al convegno è stato il nostro rappresentante Michele Muoio.
Cominciando con una descrizione del Capitano Natale de Grazia, e del motivo per cui l’omonimo comitato si e’ costituito: l’inquinamento, attraverso l’interramento di rifiuti tossici nella valle dell’Olivo, ha dichiarato la missione a cui dovrebbero attendere i diversi comitati civici.
Il ruolo di un comitato e’ di lottare dal basso, con i mezzi civili che può adoperare, affinché battaglie come il riconoscimento delle responsabilità’ sull’interramento dei quei rifiuti, e la bonifica del sito, possano arrivare a termine. E per tali battaglie, la civiltà’ richiede anche la preparazione a conseguenze assai gravose, come l’esser sottoposti a provvedimenti di polizia giudiziaria, destino che e’ toccato ai membri del comitato De Grazia.
E come se non bastasse, esiste un progetto per realizzare una discarica proprio a ridosso di quella valle.
Riprendendo le osservazioni dei parlamentari M5S, sull’economia che ruota attorno al rifiuto, sottolinea come la vera valorizzazione non e’ quella termica, ma il riciclo, che può partire solo da una raccolta differenziata.
Il punto che tiene a sottolineare e’ però la responsabilità dell’amministratore pubblico nel processo di gestione dei rifiuti. Mentre questi tipicamente declina tali responsabilità difendendosi dietro la legge 142/90, sostenendo quindi che la separazione tra funzioni di indirizzo e di gestione li esonera dal pagare in prima persona per i mancati adempimenti.
Responsabilità che è stata invece riconosciuta dalla corte dei conti, con la sentenza 83 del 27-5-2013, dove la Corte riconosce il dolo da parte del Sindaco di Recco, imputandogli il pagamento del danno erariale causato dal suo mancato rispetto delle normative sui rifiuti, in particolare sul raggiungimento dei livelli minimi di differenziata.
Si apre quindi un nuovo mondo, che chiama anche la cittadinanza alle sue responsabilità, che non sono quelle di porsi legalmente contro le istituzioni che mancano al proprio dovere, ma di esercitare pressioni sugli organi competenti affinché’ le normative, quantomeno, siano rispettate.