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Archivio per la categoria ‘Attività del Comitato’

Fiume Oliva. Si intensificano le iniziative contro la discarica di Valle Giani

3 febbraio 2014 Commenti chiusi

Trashed, verso Rifiuti Zero. Proiezione e dibattito a Campora sulla discarica di Giani

CAMPORA S. GIOVANNI (CS), 03/02/2014 – La questione ambientale è oramai divenuta la preoccupazione principale per i rischi che l’inquinamento provoca sulla salute. Ne è testimonianza la grande partecipazione di cittadini di Campora San Giovanni e dei paesi di tutto il Comprensorio all’incontro promosso dal Comitato “No Discarica Giani”, tenutosi domenica sera, presso l’Auditorium parrocchiale. Nel corso dell’iniziativa, che prevedeva la proiezione del documentario “Trashed – verso rifiuti zero”, è stata avviata pure la petizione popolare (dai prossimi giorni sarà effettuata anche in diversi esercizi commerciali del Comprensorio), per dire no alla realizzazione della discarica prevista a Valle Giani, nel comune di Lago (Cs). Dalla visione della pellicola (di Candida Bay e con protagonista Jeremy Irons) – realizzata con lo scopo di mostrare alle popolazioni di tutto il mondo, quanto le conseguenze del sistema della gestione dei rifiuti, cosi come concepito e pensato, siano terrificanti per l’ambiente e per la salute – è nato il dibattito aperto tra i cittadini ed i membri del Comitato Civico sull’argomento che sta tenendo in apprensione da mesi le popolazioni locali. Come si ricorderà, la discarica di Giani, dovrebbe accogliere 400 mila metri cubi di “rifiuti speciali non pericolosi”. «Tale impianto – evidenziano gli attivisti locali – non risolverebbe il problema dei rifiuti rinviandolo solo nel tempo. In quanto dopo circa sette anni e con una spesa di oltre 5 milioni di euro la discarica si esaurirebbe. Noi chiediamo che le risorse per la discarica vengano utilizzate per la raccolta differenziata, per la bonifica della valle dell’Oliva e dei territori circostanti e per il rilancio dell’immagine turistica del territorio». Tra i tanti cittadini presenti, il sindaco di Aiello Calabro F. Iacucci, il consigliere comunale di Amantea V. Pugliano, e il consigliere di opposizione di Lago G. Muto, i quali hanno ribadito il proprio no alla realizzazione della discarica. Tra i promotori dell’incontro molto partecipato, a supporto del Comitato spontaneo, anche il Comitato “Natale De Grazia” di Amantea sempre impegnato alla sensibilizzazione della popolazione ad un tema importante e, oramai, non più trascurabile, come quello dei rifiuti.

Il Comitato spontaneo #NoDiscaricaGiani

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La città di La spezia conferisce la cittadinanza onoraria a Natale De Grazia

23 gennaio 2014 Commenti chiusi

Alla cerimonia sarà presente la famiglia del Comandante. Nel 2009 la città di Amantea intitolò il Lungomare alla sua memoria

La Spezia - Domani – venerdì 24 gennaio alle 10 – si terrà il consiglio comunale straordinario della città di La Spezia, aperto al pubblico, per il conferimento della cittadinanza onoraria al capitano Natale De Grazia. In Sala Dante interverranno il sindaco della Spezia, Massimo Federici, e la presidente del consiglio comunale Laura Cremolini. Alla cerimonia parteciperanno la moglie, Anna Maria Vespia, e i figli del capitano De Grazia, Giovanni e Roberto. In rappresentanza dell’Ammiraglio Isp. Capo (CP) Felicio Angrisano sarà presente l’Ammiraglio Ispettore Vincenzo Melone, direttore marittimo della Liguria.

Il comandante morto in circostanze sospette per “causa tossica” mentre indagava sul fenomeno delle navi dei veleni la notte tra il 12 e il 13 dicembre 1995 si stava recando da Reggio Calabria a La Spezia con un’auto di servizio e sotto copertura per completare le indagini sull’affondamento della nave Rigel e di altri numerosi affondamenti avvenuti nel mediterraneo tra gli anni ’80 e ’90,  in special modo vicino le coste calabresi.

Al comandante De Grazia la città di Amantea ha intitolato il Lungomare cittadino il 24 ottobre 2009 su proposta del comitato De Grazia. La cerimonia si tenne alla presenza della vedova Anna Maria Vespia, nel corso della manifestazione nazionale che ha visto arrivare nella città tirrenica circa 35mila persone per dire basta ai veleni seppelliti sul territorio calebrese e inabissati nelle acque del Mediterraneo. Mentre la città di Reggio Calabria (il comandante De Grazia viveva nel quartiere di Gallico) sembra essersi invece dimenticata di uno dei suoi uomini più valorosi.

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Frana discarica. Il comitato De Grazia ha scritto ai sindaci

10 gennaio 2014 Commenti chiusi

Per la frana della discarica consortile di Aiello e Lago il comitato De Grazia ha già sollecitato i sindaci di Aiello Calabro e Lago

Amantea, 10 gen. 2014 – Il comitato civico “Natale De Grazia” nei giorni scorsi ha segnalato ai sindaci di Aiello Calabro e Lago la situazione di pericolo in cui versa la discarica consortile dismessa di località Giani e attiva negli anni ‘90.

Nella missiva corredata da un ampio dossier fotografico gli attivisti del De Grazia hanno sollecitato l’intervento delle amministrazioni locali competenti affinché provvedano al più presto a monitorare l’area e metterla in sicurezza per tutelare l’ambiente e soprattutto la salute dei cittadini.

Segue il testo della missiva inoltrata ai primi cittadini di Aiello Calabro e Lago.

 

Gentile Sig. Sindaco,

 

Con la presente intendiamo portarla a conoscenza di una situazione di pericolo per l’ambiente e soprattutto per la salute dei cittadini.

La discarica consortile di località Giani, sita nei territori dei comuni di Aiello Calabro e Lago, dismessa oramai da una decina d’anni – per come ci hanno segnalato residenti della zona e per come abbiamo avuto modo di accertare recandoci sul posto – presenta una frana su uno dei versanti.

Nel corso di un sopralluogo, infatti, abbiamo potuto produrre un dossier fotografico, che documenta lo stato attuale della discarica. Come potrà vedere dal materiale che alleghiamo, il muro perimetrale lungo il versante sud della discarica è interessato da diverse fratture e da cedimenti che mettono in evidenza ed espongono a possibile lesioni la guaina impermeabile dell’invaso. In caso di piogge, dallo stesso potrebbero fuoriuscire liquidi, ed inoltre, c’è il fondato pericolo che il terreno contenente i rifiuti collassi facendoli fuoriuscire. Abbiamo notato, ancora, che anche la recinzione è ormai quasi del tutto inesistente.

Per quanto visto, riteniamo che il sito debba essere attenzionato da tecnici per analizzare le condizioni di stabilità. Un eventuale collassamento della discarica in parola rappresenterebbe un grave nocumento per l’ambiente circostante, già peraltro compromesso.

Come tutti sappiamo, nella zona, situata a monte del tristemente noto fiume Oliva, insiste anche una vecchia discarica di Rsu del comune di Lago, costruita senza i moderni criteri di isolamento, per la quale da anni si richiede la bonifica, ancora non effettuata.

Per quanto in premessa, Le chiediamo quindi di intervenire con la dovuta urgenza per constatare la gravità della situazione e mettere in sicurezza l’area.

Riteniamo infine che sia pure opportuno verificare se l’attuale situazione di precarietà della discarica consortile possa essere imputabile ai lavori che da anni si svolgono nella cava attiva proprio accanto alla stessa, ed alle continue sollecitazioni che i lavori di estrazione comportano.

 

Comitato Civico “Natale De Grazia”

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Lago (CS), denunciata discarica abusiva

7 gennaio 2014 Commenti chiusi

LA segnalazione del comitato De Grazia e del Forum Ambientalista per abbandono illecito di rifiuti in località Giani dove dovrebbe sorgere la nuova discarica.
Nella zona vi sono già due discariche (di cui una da bonificare) e a poche centinaia di metri un’area pic-nic interessata da un progetto per la valorizzazione di percorsi naturalistici

AMANTEA, 07 gennaio 2014 - Una segnalazione del comitato De Grazia e del Forum Ambientalista Calabria ha permesso alle autorità competenti di porre sotto sequestro una discarica abusiva in località Giani del comune di Lago. Gli attivisti si erano recati sul posto a metà novembre per verificare i luoghi di località “Cozzo Giani”, dove il comune di Lago ha intenzione di realizzare una discarica da 400mila metri cubi in accordo con la Regione Calabria, e proprio nei pressi di una cava si sono imbattuti in un’area dove erano stoccati, quasi certamente senza nessuna autorizzazione, rifiuti ingombranti con la presenza di manufatti contenenti presumibilmente amianto. Per condotta – quasi certamente illecita – di ignoti, il sito si è trasformato in luogo di scarico e deposito incontrollato di rifiuti di ogni genere e tra ingombranti, una ciminiera in eternit e oli esausti, vi sono anche delibere, foto e altri documenti riconducibili al comune di Lago.

«Si è ritenuto opportuno – scrivevano il 20 novembre i responsabili delle due associazioni rivolgendosi alla procura di Paola e alla Polizia provinciale di Cosenza – segnalare quanto sopra, affinché si possano avviare gli opportuni accertamenti tesi a verificare se tale condotta configuri un illecito». La segnalazione, corredata dalle foto dei luoghi e una mappa per individuare la zona, si conclude con la richiesta «di intervenire con la massima urgenza per impedire ulteriori sversamenti, ponendo in essere o richiedendo alle autorità altrimenti competenti, l’adozione di tutti i provvedimenti necessari a tutelare la salute della popolazione che abita e transita nei dintorni e per evitare la possibile infiltrazione di percolato nelle falde acquifere». Nella zona, peraltro, è presente la vecchia discarica di Lago, realizzata senza teli impermeabili e senza particolari protezioni, per la cui bonifica è stato richiesto anche un finanziamento, e poco distante, nel mezzo di una cava, vi è la più moderna discarica del comune di Aiello Calabro, dismessa da diversi anni. In quest’area già tanto compromessa, anche perché sorge a monte del versante interno della nota vallata del fiume Oliva, insiste – come dicevamo – il progetto per la costruzione di una nuova e pericolosa discarica, avversato dalla popolazione locale che si sta organizzando, nei diversi comuni del comprensorio, promuovendo delle assemblee popolari per impedirne la realizzazione.

 

vedi altre FOTOhttp://www.comitatodegrazia.org/Blog/gallerie-fotografiche/lago-cs-discarica-abusiva

Comitato civico “Natale De Grazia”

Forum Ambientalista – Calabria

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Fiume Oliva, acqua non utilizzabile per uso umano, irriguo e zootecnico

2 gennaio 2014 Commenti chiusi

Lo ha scritto l’Ispra nella sua relazione finale, ma lo ha confermato soprattutto nella relazione datata aprile 2013, presentata in Corte d’Assise a Cosenza in occasione della costituzione di “parte civile” del Ministero dell’Ambiente, nel processo sull’inquinamento del fiume Oliva.

Amantea, 02 gennaio 2014 - E’ iniziato con la lettura del testo che segue, da parte del presidente del comitato De Grazia,  la serata del 27 dicembre scorso al Campus Temesa di Amantea, in cui vera protagonista è stata  ”La Buffa”, associazione che ha messo in scena lo spettacolo teatrale “Occhi a perdere” scritto e diretto da Virginio Gallo.  Il testo – tratto dalla relazione preliminare del danno Ambientale redatta dall’Ispra – mette in evidenza l’odierna situazione dell’Oliva la cui falda risulta compromessa e l’acqua (di falda e di superficie) inutilizzabile per uso umano e agricolo, ma ad oggi nessun ente ha preso provvedimenti e nella vallata si continua a coltivare e allevare animali senza adeguati controlli. Situazione che svantaggia i consumatori ma che non tutela neanche quelle aziende agricole che coltivano aree magari incontaminate, ma che hanno la “sfortuna” di trovarsi nel bacino dell’Oliva.

Procedimento Penale n. 2210/08 R.G.N.R. – Tribunale di Paola -
VALUTAZIONE DEL DANNO AMBIENTALE
Estratto dalla Relazione preliminare, redatta dal Servizio per le Emergenze Ambientali – Settore Valutazione del Danno Ambientale – dell’ ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) del Ministero dell’Ambiente

Aprile 2013.  Oggetto del procedimento è lo smaltimento illecito di ingenti quantitativi di rifiuti, in numerose aree prossime all’alveo del fiume Oliva, in provincia di Cosenza. Lo smaltimento è avvenuto mediante interramento di rifiuti nel corso di un periodo che ha avuto inizio almeno 20 anni addietro.

I rifiuti sono stati rinvenuti in otto aree, per un totale massimo stimabile di circa 140mila metri cubi.

La contaminazione si è estesa anche alla falda acquifera della zona.

La contaminazione è tale da escludere la possibilità di utilizzare la risorsa – acqua – per il consumo umano ed a fini irrigui o zootecnici.

Si sono inoltre prodotti numerosi danni ambientali dovuti alla perdita di funzioni naturali ed antropiche delle risorse.

In particolare, sono ipotizzabili i seguenti danni:

- La compromissione della salubrità, rappresentata da un aumento statistico delle patologie, associabili alle sostanze inquinanti rinvenute nei suoli e nelle acque;

-  La compromissione della fruibilità delle acque – sotterranee e di superficie – del fiume Oliva per il consumo umano;

- La compromissione di alcune coltivazioni, anche di pregio, nelle aree irrigate con  le acque sotterranee e con le acque di superficie del fiume Oliva;

- La compromissione della funzione di habitat del fiume Oliva, in particolare per le specie ittiche più sensibili all’inquinamento;

- La compromissione della fruibilità della zona per fini ricreativi e la conseguente perdita del valore di attrattiva turistica;

- La compromissione delle caratteristiche estetico/paesaggistiche dei siti soggetti a tale vincolo;

- La compromissione delle funzioni di tutela idrogeologica dei siti soggetti a tale vincolo.

Per il momento è possibile definire solo il costo massimo delle attività di rimozione e smaltimento dei rifiuti interrati che, alla luce dei prezzi di settore praticati corrisponde a 21 milioni di euro.

L’illecito interramento dei rifiuti ha determinato una serie di gravi danni ambientali attuali e temporanei alle risorse della zona, e rappresenta oggi una permanente fonte di rischio di aggravamento e di estensione della contaminazione. Aprile 2013

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Il «No» dei cittadini alla discarica di “Cozzo Giani”. «Vogliamo la differenziata»

30 dicembre 2013 Commenti chiusi
Prima assemblea pubblica ad Aiello Calabro per discutere della discarica di Lago. I cittadini del comprensorio si oppongono all’opera che mina il territorio e la salute e chiedono ai comuni di spingere sulla raccolta differenziata.
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AIELLO CALABRO, 30.12.13 – C’erano Cittadini di ogni paese del circondario alla prima assemblea pubblica tenutasi ad Aiello per discutere della discarica di Giani, in comune di Lago, che mette in apprensione non poco per le possibili ripercussioni sulla salute e sulle già compromesse condizioni ambientali della vallata dell’Olivo. Una vallata che attende, da troppo tempo ormai, la bonifica dei luoghi contaminati da metalli pesanti che sono tra le principali concause dell’insorgenza di malattie gravi, come le patologie oncologiche.
Gli organizzatori, i comitati Valle Oliva e Natale De Grazia, nel corso dell’incontro convocato quasi come un flash mob, hanno fornito informazioni sul progetto del comune di Lago e della regione Calabria che prevede la spesa di circa 3 milioni di euro per il primo lotto funzionale già finanziato e cantierabile, e altri 2 milioni e mezzo, per un secondo lotto. Nella zona, a poca distanza, insistono anche altre due discariche dismesse, per una delle quali, pare sia stata richiesto un risanamento ambientale. Dunque, il timore di cittadini ed ambientalisti che tutto il comprensorio si trasformi in una enorme pattumiera, è fondato, come la storia recente del sistema rifiuti in Calabria insegna. La discarica – che avrà una durata stimata di appena 7-10 anni – è prevista in una conca naturale, di proprietà del comune di Lago, e avrà una capienza di circa 400 mila mc, destinata ad accogliere “rifiuti speciali non pericolosi”, con annesso impianto a biogas. Ma se da una parte ci sono i lati positivi per le sole casse comunali di Lago, la bilancia pende visibilmente a sfavore della salute delle popolazioni vicine all’impianto, come ha evidenziato il consigliere di Lago Giocondo Muto, già sindaco di Lago, il quale ha espresso la sua ferma contrarietà al progetto. Anche il sindaco di Aiello, Franco Iacucci ha annunciato il no dell’Amministrazione comunale, che sarà messo nero su bianco, si spera, nel primo consiglio comunale utile. Un invito dai presenti a fare altrettanto è stato pure rivolto a tutti i comuni vicini - come ha fatto per Amantea il consigliere Pugliano - che vogliono virtuosamente risolvere il problema dei rifiuti in risorsa, dedicandosi alla raccolta differenziata.
Proprio in tal senso, va l’intervento di Franco Falsetti del WWF di Amantea che ha proposto di utilizzare la somma stanziata dalla regione Calabria per Valle Giani (ripetiamo ben 5 milioni e mezzo di euro), per dare il via, acquisendo il capannone Ex BM Filati in zona PIP di Amantea, circa 12 mila mq, e adibirlo a centro di stoccaggio, per una gestione intercomunale della differenziata. «Una risposta seria all’intero territorio – ha detto -, senza produrre nessun inquinamento e andando a creare opportunità reali sul piano occupazionale».
Tra gli altri contributi alla discussione, quella di Francesco Saccomanno, che ha parlato della situazione calabrese in tema di rifiuti. Soprattutto, l’esponente ambientalista ha puntato l’attenzione sui danni alla salute che può provocare l’inquinamento, sulla modificazione degli attivatori dei geni che possono determinare, a distanza di tempo, malattie più o meno gravi.
Su tutto, è emersa la volontà di sostenere le politiche “Rifiuti Zero” e di fermare l’attuale gestione disastrosa dei rifiuti in Calabria.
L’assemblea, in ultimo, ha deciso di convocarsi, a breve, per altri incontri informativi e di sensibilizzazione delle popolazioni locali.
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Amantea, “Occhi a perdere” al Campus Temesa

26 dicembre 2013 Commenti chiusi

Lo spettacolo, che non ha mai lasciato indifferenti gli spettatori, sarà messo in scena gratuitamente il 27 dicembre dall’associazione “La buffa agitatori culturali”

Amantea, 26 dicembre 2013 – Ha origini da storie di intrighi internazionali e traffici di rifiuti che distruggono territori ammalando le comunità, ma “Occhi a perdere” non è il documentario di un’intricatissimo mistero all’italiana non ancora risolto, ma è il racconto di un incubo che prende le mosse dalle suggestioni avute dalla lettura di due testi completamente diversi tra loro come l’ “Edipo Re” di Sofocle e “Navi a Perdere”, di Carlo Carlo Lucarelli. Il concetto è: come Edipo và incontro alla tragedia giacendo con la madre e assassinando il padre nonostante le avvisaglie di Tiresia e degli oracoli, così l’uomo contemporaneo va verso il disastro nonostante gli avvisi derivanti dalle sensibilità ecologiste.

Alcuni link drammaturgici sono immediati e molti altri lasciati alla riflessione dello spettatore: la peste su Tebe come rifiuti tossici, la madre violata come madre terra stuprata, la cecità di fronte alla tragedia, la visione profetica, il non voler vedere quello che palesemente accade davanti ai nostri occhi e l’analogia di Edipo l’“uomo che cerca” e il Capitano De Grazia. Una delle scene più emozionanti che non lascia indifferente lo spettatore riguarda proprio un momento della vita del capitano morto mentre indagava su un traffico di rifiuti via mare, il cosiddetto fenomeno delle “navi a perdere”.

Per gli spettatori l’ingresso è gratuito.


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Donnici

26 dicembre 2013 Commenti chiusi
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Calabria, i movimenti dell’acqua in piazza per chiedere la discussione della legge regionale

20 dicembre 2013 Commenti chiusi

Una giornata di mobilitazione in tutti i comuni della calabria per informare i cittadini sulla mancata discussione della proposta di Legge di iniziativa popolare firmata da 11000 cittadini calabresi.

 

ACQUA BENE COMUNE.  MOBILITIAMOCI!

Calabria, 20 dic. 2013 - Nonostante il referendum del 2011 “2 sì per l’Acqua Bene Comune” (27milioni di voti, 800mila dalla Calabria), ancora si cerca in tutti i modi di non rispettare la volontà popolare. Nel 2012, per aggirare l’obbligo di non trarre profitto dall’acqua, l’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas ha deliberato un metodo tariffario “transitorio”, valido anche nella nostra regione, cui si è opposto il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua (ricorso TAR Lombardia 579/2013).

A breve la sentenza, intanto la Sorical SpA sta inviando a tutti i comuni calabresi la “letterina di Natale” comunicando alle amministrazioni che le tariffe idriche verranno incrementate di diversi punti percentuale (il comune di Gioiosa Ionica, per esempio, avrà un aumento del 13%!).

L’8 luglio 2013, dopo aver denunciato per anni le storture del sistema nella nostra regione, il Coordinamento Calabrese Acqua Pubblica ha presentato, con 11mila adesioni, una proposta di legge regionale d’iniziativa popolare per far rispettare l’esito referendario in Calabria:

  • la gestione del servizio idrico integrato deve essere sottratta al principio della libera concorrenza, e realizzata senza finalità lucrative;
  • ciò non può accadere se non tramite l’affidamento diretto ad un’Azienda Speciale di diritto pubblico;
  • grande partecipazione dei cittadini e dei lavoratori del servizio idrico nella pianificazione, programmazione, gestione e controllo di quest’azienda;
  • in ogni caso deve essere garantita a chiunque la fornitura del quantitativo minimo vitale, individuato in 50 litri a persona.

Lo Statuto Regionale prevede che la proposta si discuta entro 3 mesi dalla presentazione, ma ancora non è successo niente!

Per questo chiediamo che il Consiglio Regionale discuta ed approvi al più presto la proposta di legge e lo rivendicheremo il 21 DICEMBRE con una mobilitazione diffusa su tutto il territorio Calabrese con banchetti e presidi che interesseranno diverse decine di comuni.

Sono già tante le adesioni: Cosenza, Catanzaro, Reggio, Lamezia Terme, Celico, S. Pietro In Guarano, Casole Bruzio, Spazzano Sila, S. Giovanni In Fiore, Martirano, Sersale, tutta la zona del Reventino, Sorbo San Basile, Badolato, Bisignano, Mendicino, Acri, Castrovillari, Amantea, tutta la zona del Savuto, Curinga, Serra San Bruno. A questi tanti altri se ne stanno aggiungendo in questi ultimi giorni. L’intento è unico: se non otterremo, a breve, risposte adeguate, alla ripresa dei lavori del Consiglio Regionale metteremo in atto adeguate iniziative di protesta.

Perché si scrive acqua, ma si legge democrazia!

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Natale De Grazia. Diciotto anni di misteri

12 dicembre 2013 Commenti chiusi

Ala Campus Temesa di Amantea si ricorda il capitano De Grazia. Le sue indagini che hanno riguardato anche la cittadina tirrenica tra misteri, veleni e tumori

Amantea, 12 Dic. 2013 – Il capitano Natale De Grazia indagando sulle navi dei veleni si è imbattuto anche sull’imbarcazione che spiaggiò sulle coste di Amantea il 14 dicembre 1990.  Da allora la storia della cittadina è costellata di misteri, di rifiuti interrati negli alvei dei fiumi che, ufficialmente, non si sa da dove provengano e di terribili malattie che a sentir la gente locale sono troppo frequenti ma di cui non si può parlare perchè mancano studi e dati precisi, non se ne conosce le cause. E in Calabria il registro tumori non è mai stato istituito.

Intanto il parlamento ha deciso – o meglio per ora solo comunicato – che intende desecretare gli atti parlamentari sul traffico dei rifiuti e sul fenomeno delle navi a perdere così come fatto per le dichiarazioni del pentito napoletano Schiavone che ha fatto esplodere il caso della terra dei fuochi in Campania.

In questi giorni la Commissione sanità del consiglio regionale della Calabria intende fare luce sulla mancata istituzione dei registro tumori regionali e sta convocando i dirigenti del settore sanitario mettendoli a confronto con le associazioni che operano nei vari territori calabresi martoriati dalle malattie tumorali e da disastri ambientali.

Di questo ed altro si parlerà venerdì sera nella sala eventi del Campus Temesa di Amantea. Si inizierà alle 20.30 con la proiezione de “La Forestale dei veleni” la video inchiesta vincitrice della seconda edizione del Premio Morrione, la nuova sezione del Premio Ilaria Alpi.  Gli autori, i giovani giornalisti Silvia Sciorilli Borrelli, Davide Gangale e Andrea Tornago, ricostruiscono attraverso documenti inediti e la testimonianza diretta dei “sopravvissuti”, le indagini sulle navi a perdere che hanno visto protagonista il capitano De Grazia. Gli investigatori per anni hanno cercato di dare un volto e un nome ai trafficanti, nel tentativo di localizzare i relitti finché qualcosa o qualcuno non li ha fermati. Sarà motivo di riflessioni l’emozionante brano tratto dallo spettacolo teatrale “Occhi a perdere” che sarà interpretato durante la serata dagli artisti dell’associazione “La Buffa, agitatori culturali” di Amantea il cui spettacolo completo andrà in scena sempre nel Campus Temesa il prossimo 27 dicembre.

 

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