Archivio

Archivio per la categoria ‘Comunicazione Comitato’

Maurizio Landini ad Amantea per sostenere la bonifica del fiume Oliva

13 gennaio 2019 Commenti chiusi

Amantea, 12 gennaio 2019 - Si terrà ad Amantea il 14 gennaio con inizio alle ore 16, un incontro pubblico organizzato dalla Cgil di Cosenza e Castrovillari, con la presenza del prossimo segretario nazionale del sindacato Maurizio Landini. Al centro del dibattito la bonifica del territorio per rilanciarne lo sviluppo nella legalità e difendere la salute dei cittadini che lo vivono.

Durante l’incontro ci saranno testimonianze da vari territori della provincia di Cosenza, da Praia a mare a Castrovillari, e ovviamente si parlerà del caso che ha fatto molto discutere in questi anni e che riguarda proprio il comprensorio di Amantea: l’inquinamento del fiume Oliva, che a distanza di 15 anni dall’inizio delle indagini giudiziarie e dalle prime analisi, ancora risulta un caso irrisolto.

All’incontro coordinato Da Massimiliano Ianni della Cgil di Cosenza prenderanno parte anche rappresentanti della Regione Calabria, Mimmo Bevacqua che presiede la Commissione ambiente e l’assessore regionale all’ambiente Antonella Rizzo. Sarà a loro che i rappresentanti sindacali si rivolgeranno insieme agli ambientalisti Stasi, Cirillo e Posa per ottenere la bonifica dei territori inquinati.


 

Fiume Oliva: Le richieste del Comitato al presidente della Commissione Ambiente del Consiglio regionale della Calabria

19 febbraio 2016 Commenti chiusi

Presentate dal comitato De Grazia – insieme ad una corposa relazione sull’inquinamento della vallata – a Domenico Bevacqua nel corso di un incontro organizzato dal circolo PD di Amantea

Foto A. Chiappetta

Amantea, 19 febbraio 2016 - L’interesse sulla valle del fiume Oliva e la sua bonifica, riscontrato nel corso dell’incontro che il consigliere regionale Mimmo Bevacqua ha tenuto ad Amantea mercoledì scorso, non può che sortire un beneaugurante sentimento di speranza in quanti, come gli attivisti del Comitato civico Natale De Grazia, si sono adoperati in questi anni per avere il ripristino delle terre inquinate e per la tutela della salute pubblica.

All’incontro organizzato dal partito democratico cittadino – che ringraziamo per l’invito – oltre al presidente della terza commissione consiliare Bevacqua, al sindaco della città Sabatino, ad altri esponenti dell’amministrazione locale e della Cgil – c’erano anche diversi componenti del comitato civico che hanno consegnato a mano un’ampia relazione sulla situazione ambientale della vallata. Documentazione peraltro già acquisita dalla stessa commissione consiliare che si occupa di ambiente e salute, in occasione dell’audizione di associazioni e comitati civici di tutta la Calabria, nella seduta del dicembre 2013. Da allora, è bene ricordarlo, poco è stato fatto in direzione della bonifica, anzi, ancora la valle dell’Oliva non è compresa nell’elenco regionale dei siti potenzialmente pericolosi.

Gianfranco Posa, intervenuto per il comitato, ha rimarcato la necessità di passare a fatti concreti, perché è una questione che si sta trascinando da troppo tempo alla quale va trovata una definitiva soluzione. Ci sono molti ostacoli – ha detto Posa rivolgendosi al presidente Bevacqua – che si dovranno superare. In primis i “negazionisti” presenti nelle amministrazioni locali e negli uffici degli enti coinvolti, che negano il danno ambientale già certificato dall’Ispra. Bisognerà convincere innanzitutto il presidente Oliverio e i suoi più vicini collaboratori che la bonifica non è più rinviabile».

Il piano di caratterizzazione dei siti inquinati dell’Oliva – ha spiegato – è stato completato nel 2010 e la regione non ha finanziato l’analisi del rischio all’Arpacal, analisi del rischio che rappresenta un passaggio propedeutico all’avvio concreto della bonifica. Un fatto che la dice lunga sulla reale volontà di agire.

Tuttavia, ha concluso Posa, dobbiamo registrare la disponibilità di Bevacqua di riunire la terza commissione proprio qui ad Amantea entro marzo, coinvolgendo l’Arpacal e i vertici dell’Asp, e di attivarsi a favore delle procedure burocratiche per la bonifica entro un anno. Noi come Cittadini resteremo vigili e offriremo tutto il nostro contributo per giungere a riavere la nostra terra, ripulita e salubre. Auspichiamo, pure, che la Valle Oliva, dopo la bonifica, possa ritornare ad essere un luogo accogliente e sicuro – non solo per le attività agricole e produttive – ma anche per praticarvi escursionismo tra la natura e la storia di Temesa. La bonifica è l’unico modo per rilanciare il nostro territorio, oggi purtroppo associato ad eventi che ne oscurano l’immagine.

 

Le richieste del Comitato

AL PRESIDENTE
COMMISSIONE ASSETTO E UTILIZZAZIONE DEL TERRITORIO E PROTEZIONE DELL’AMBIENTE
CONSIGLIO REGIONALE DELLA CALABRIA

OGGETTO: BONIFICA DELLA VALLE DEL FIUME OLIVA

Gentile Presidente,
alla luce della gravissima situazione igienico-sanitaria e ambientale riscontrata nella valle del fiume Oliva, che viene confermata dal Consulente Tecnico d’Ufficio – CTU della Procura della Repubblica di Paola, dalle risultanze delle indagini condotte dalla magistratura, nonché dalle analisi e verifiche effettuate da Arpacal, Ispra e altri enti – per come illustrato nell’allegata Promemoria sulla situazione ambientale ed igienico-sanitaria della valle dell’Oliva (già peraltro consegnata alla stessa Commissione nell’audizione del 3 dicembre 2013) – Le chiediamo di portare a conoscenza della Commissione Assetto e Utilizzazione del Territorio e Protezione dell’Ambiente, dell’intero Consiglio e della Giunta regionale il caso della “valle dei veleni”, per fare in modo che intervengano, ognuna per le proprie competenze, nei modi e nelle forme dovute, affinché:
- La Regione Calabria disponga gli adempimenti necessari e fornisca i mezzi essenziali all’Arpacal per completare i lavori di “analisi del rischio” del bacino del fiume Oliva, in modo da poter avviare al più presto gli interventi di messa in sicurezza e/o di bonifica delle aree risultate inquinate, atteso che la caratterizzazione del sito è stata ultimata da Ispra e Arpacal nel lontano 2010;
- le autorità ambientali (Ministero dell’ambiente, ISPRA e Regione Calabria) e quelle sanitarie (Ministro della Sanità, Istituto Superiore di Sanità e Regione Calabria) procedano alla messa in sicurezza dal punto di vista igienico-sanitario e ambientale ed alla bonifica della Valle dell’Oliva, nel rispetto del principio di precauzione, di cui all’articolo 191 del Trattato dell’Unione Europea, finalizzato a garantire un alto livello di protezione dell’ambiente grazie alla prevenzione del rischio, e del principio di prevenzione, riconosciuto in ambito comunitario;
- le autorità ambientali e sanitarie regionali e nazionali rispettino appieno gli obblighi stabiliti dalla Convezione UN/ECE sull’accesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico ai processi decisionali e l’accesso alla giustizia in materia ambientale (“Convenzione di Arhus”), sottoscritta il 25 giugno 1998 dalla Comunità Europea e ratificata dalla Repubblica italiana con L. 16 marzo 2001 n. 108;
- le autorità ambientali e sanitarie regionali e nazionali collaborino attivamente, contribuendo ad accertare il danno agli habitat naturali e alle risorse idriche e le relative responsabilità, in coerenza con quanto stabilito alla Direttiva 2004/35/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 aprile 2004, sulla responsabilità ambientale in materia di prevenzione e riparazione del danno ambientale.
- Siano resi efficaci, alla luce della nuova Legge regionale di “Istituzione del Registro tumori di popolazione della regione Calabria” i registri tumori della Regione Calabria come strumenti di prevenzione delle malattie oncologiche, indispensabili alla valutazione della situazioni ambientali a rischio.
Fiduciosi che le nostre istanze saranno opportunamente valutate e nella speranza che presto saranno attivati gli adempimenti necessari al risanamento del nostro territorio, La ringraziamo e Le porgiamo i nostri auguri di buon lavoro.
Amantea, 17/02/2016

Comitato civico “Natale De Grazia”
Il presidente
Gianfranco Posa

Allegati:
1. Promemoria sulla situazione ambientale ed igienico-sanitaria della valle dell’Oliva;
2. Valutazione del danno ambientale redatta dall’Ispra (aprile 2013).

Il Comitato De Grazia sarà premiato per le sue attività dall’associazione Chieti Resiste e Agende Rosse Chieti nell’ambito della 2^ edizione del premio nazionale Agenda Rossa

20 marzo 2011 Commenti chiusi

2° Premio "Agenda Rossa" a Chieti“Parlate della mafia. Parlatene alla radio, in televisione, sui giornali. Però parlatene”.

Con queste parole di Paolo Borsellino, dopo il successo della prima edizione dello scorso anno, a Chieti è riproposto il Premio Nazionale “Agenda Rossa”; evento rilevante sul tema della legalità e della lotta alle mafie, con ospiti di primissimo piano legati al mondo della letteratura, dell’informazione, dello spettacolo e dell’impegno civile.

Promosso dall’associazione “Chieti Resiste” in collaborazione con Movimento “Agende Rosse Chieti”, il premio ha come simbolo la famosa agenda rossa sulla quale il giudice Paolo Borsellino annotava i suoi preziosi appunti e misteriosamente scomparsa nell’immediatezza dell’attentato di via D’Amelio, a Palermo. Uno dei misteri d’Italia sul quale, dopo diciannove anni, si attende ancora una verità processuale. Il “Premio Agenda Rossa” è uno degli appuntamenti principali nel calendario del Movimento Agende Rosse, fondato da Salvatore Borsellino, fratello del giudice Paolo.

Lo scorso anno i riconoscimenti delle Agende Rosse andarono al blogger Claudio Messora (www.byoblu.com), a Giulia Innocenzi (Annozero), alla quattordicenne Cecilia Sala, al cantautore Daniele Silvestri, al vignettista Vauro Senesi (Annozero), all’associazione “Espressione Libre”, al vincitore del concorso promosso nelle scuole di Chieti e ovviamente a Salvatore Borsellino, fratello del giudice Paolo.

Quest’anno con una missiva del 3 febbraio scorso il presidente dell’associazione “Chieti Resiste”, Luca De Stefanis ha invitato il comitato civico “Natale De Grazia”, a «ritirare il premio dedicato alla categoria “Associazione”, per la Vostra meritoria attività sul territorio».

La manifestazione avrà il suo clou a Chieti, la mattina di Lunedì 21 marzo 2011 dalle ore 10.30 presso il Teatro Marrucino, con la cerimonia di premiazione alla presenza delle scolaresche locali.

I premi conferiti quest’anno nella seconda edizione del premio Nazionale Agenda Rossa:

Premio “Agenda Rossa” alle Associazioni: al “Comitato Civico Natale De Grazia
Premio “Agenda Rossa” alla Cultura: ad Ascanio Celestini
Premio “Giovane Agenda Rossa”, alla memoria di Giuseppe Gatì: a Serena Verrecchia
Premio “Agenda Rossa” all’Imprenditorìa che resiste: a Gaetano Saffi­oti
Premio “Agenda Rossa” all’Informazione: ai giornalisti minacciati dalla ‘ndrangheta in Calabria (ritirano il premio Giuseppe Baldessarro e Pietro Comito)
Premio “Agenda Rossa” alla Musica: a Federico Zampaglione (Tiromancino)
Premio “Agenda Rossa” alla Politica: all’On. Angela Napoli
Premio Speciale “Emanuela Loi”: alla Sig.ra Letizia Battaglia
Premio “Agenda Rossa d’Oro”: a Gioacchino Genchi
Collegamento SKYPE con Salvatore Borsellino

Diretta e maggiori info sul sito:  19luglio1992.com

Archiviata la querela dei Messina contro il direttivo del Comitato De Grazia

18 marzo 2011 Commenti chiusi

Jolly Rosso, cercare la verità sulla nave spiaggiata ad Amantea non costituisce diffamazione

Il Gip di Genova archivia l’accusa formulata dalla società Messina contro i vertici del “De Grazia”

Amantea, 18 mar. 2011 – Archiviazione perché la notizia di reato è infondata. Con questa motivazione il Giudice delle indagini preliminari presso il Tribunale di Genova, dott. Fucigna, ha accolto la richiesta di archiviazione formulata dal Pubblico Ministero nei confronti del presidente del Comitato Natale De Grazia, Gianfranco Posa, e degli attivisti Alfonso Lorelli, Francesco Saverio Falsetti e Maria Elena Del Pizzo difesi dall’avvocato Antonella Bruno Bossio del foro di Roma. Secondo il Gip, infatti, la querela per diffamazione presentata dai legali della Ignazio Messina & C. Spa, società armatrice della motonave Rosso, la nave spiaggiata in località Formiciche di Amantea il 14 dicembre 1990, deve essere archiviata perché le dichiarazioni espresse dagli attivisti del Comitato “De Grazia” rientrano pienamente nell’esercizio del diritto di cronaca che il giudice delle indagini preliminari riconosce ai membri del “De Grazia”. Ma vi è di più, secondo il giudice «non pare potersi ravvisare nell’articolo in questione alcuna espressione ingiuriosa o latamente offensiva; i sottoscrittori dell’iniziativa infatti hanno utilizzato espressioni equilibrate e ragionevoli nella loro portata comunicativa».

I Messina avevano ritenuto oggetto di querela la lettera con la quale nel mese di agosto 2009 gli attivisti del comitato avevano chiesto al comune di Amantea di intitolare il lungomare della cittadina tirrenica al comandante Natale De Grazia ripresa e pubblicata da alcuni siti internet. I querelanti avevano invocato, citando in giudizio gli attivisti del De Grazia, l’ordinanza di archiviazione del procedimento penale che vedeva indagata la società Messina, emessa il 12 maggio 2009 dal gip di Paola, tale ordinanza, secondo la parte offesa, avrebbe definitivamente concluso il lungo e travagliato iter giudiziario che ha visto coinvolta per quasi vent’anni la società, così riabilitando completamente la posizione della stessa e mettendola al riparo da ogni accusa mossa in precedenza dimenticando, «tuttavia, che tale provvedimento di archiviazione – secondo il Gip –  ha carattere parziale e non conclude l’intera vicenda relativa alla motonave Jolly Rosso».

Per tale denuncia il pubblico ministero aveva già chiesto l’archiviazione, verso la quale però la società Messina aveva presentato opposizione in relazione alla quale si è pronunciato il Gip Fucigna.

Nelle motivazioni contenute nella lunga ordinanza di archiviazione il Gip si addentra nel merito della vicenda valutando giustificati i molti dubbi sollevati dal “De Grazia” circa, sia i collegamenti tra la vicenda dello spiaggiamento della motonave e gli episodi di inquinamento riscontrati nella vallata dell’Oliva, sia anche il presunto legame tra il traffico dei rifiuti e la morte sospetta del capitano Natale De Grazia che stava indagando proprio sulla motonave Rosso. Il Gip si dilunga anche sull’altro aspetto non ancora chiarito e cioè i legami sospetti tra l’attività dell’ingegner Giorgio Comerio e il traffico portato avanti anche dalle cosche della ‘ndrangheta in materia di smaltimento illecito di rifiuti pericolosi. Il tutto, per il gip, visto che sull’intera vicenda esiste ancora una indagine della magistratura paolana rientrerebbe appunto nel diritto di cronaca esercitato dai membri del Comitato e definisce «La censura mossa dall’odierno querelante (…), sebbene possa essere ritenuta del tutto comprensibile (…)lascia tuttavia trasparire una percezione dei fatti eccessivamente esacerbata». E’ da precisare che già nella richiesta di archiviazione formulata dal PM era stato affermato il principio secondo il quale deve ritenersi «lecita la condotta di coloro che, perseguendo la ricerca della verità storica su taluni  fatti complessi ed insoluti, si limitino a riportare circostanze riferite in innumerevoli articoli di stampa ed oggetto di molteplici dibattiti da parte dei mezzi di comunicazione di massa, ancor più laddove si consideri che gli stessi, nel comunicare tali notizie, hanno altresì provveduto a precisare che si tratta di indagini ancora in corso» da qui la decisione del Gip di archiviare la querela.

Piena soddisfazione è stata espressa dai vertici del Comitato “De Grazia” che definiscono importante questa decisione perché restituisce serenità a chi negli anni si è impegnato per far emergere la verità sulla vicenda delle cosiddette “navi a perdere”. «Questa decisione adottata dal Gip, un risultato raggiunto per merito del grande lavoro svolto dal nostro avvocato Antonella Bruno Bossio,  – afferma Posa – permetterà di dare nuovo slancio alla nostra attività finalizzata alla ricerca della verità e la difesa del nostro territorio, che è, e resterà sempre il principale obiettivo dei nostri sacrifici personali».

Comitato Civico “Natale De Grazia”

Rifiuti Fiume Oliva: non tutto quello che viene scritto è VERITÀ

4 luglio 2010 Commenti chiusi

Non è stata ancora confermata la presenza di scorie radioattive. Confermata invece dalla Procura la presenza di oltre «100mila metri cubi di rifiuti industriali», ma non ci sono ancora dati scientifici sulle sostanze trovate nel Torrente Oliva.

manifestazione-24-ottobre-calabria-257 Il comitato De Grazia che cerca di seguire da vicino i lavori di carotaggio può confermare che le uniche certezze fino ad oggi riscontrate, sono la presenza di almeno otto discariche illecite rinvenute nell’Oliva, salvo che i lavori dell’ultima ora (i carotaggi si concluderanno martedì prossimo) non riservino – come si sospetta – ulteriori brutte sorprese.

La maggior parte di queste discariche contengono rifiuti industriali, fanghi, residui di altiforni che non sono presenti in Calabria. Rifiuti tossici. Altre, almeno due, situate nei territori di diversi comuni, sono discariche abusive di rifiuti solidi urbani, spazzatura proveniente dalle nostre case. Una mista (RSU e rifiuti tossici). Alcune di queste discariche sono pericolosamente situate nel letto del fiume.

Per arrivare a questi risultati è stato necessario effettuare circa cento carotaggi (buchi effettuati con trivelle per prelevare oltre 1.000 campioni di terreno a varie profondità) sono stati effettuati scavi con le ruspe e sono stati piazzati un numero cospicuo di piezometri, dispositivi che permettono di monitorare nel tempo l’acqua delle falde acquifere che verrà prelevata a varie scadenze e poi analizzata per vedere se è inquinata. Altra certezza è che i terreni contaminati sono di più – sia come numero, ma anche come estensione e profondità – di quanto si era preventivato. All’inizio erano stati previsti carotaggi solo su quattro siti ma grazie a segnalazioni di cittadini e ad ispezioni di campo i luoghi da monitorare sono aumentati di giorno in giorno.

E’ certo che qualcuno quei rifiuti li abbia seppelliti. E’ certo che noi pretendiamo la bonifica. E’ necessario che le autorità sanitarie fughino ogni dubbio sull’incidenza che queste sostanze (dopo che i laboratori ne avranno svelato la natura) possano avere sulla salute pubblica.

-
Fiume Oliva - Purtroppo in questi giorni c’è una gran confusione sui giornali, sulla natura dei rifiuti trovati nell’Oliva. In particolare l’articolo di recente pubblicazione sul quotidiano nazionale “la Repubblica” dal titolo «Calabria, rifiuti tossici sotto al fiume “Oltre quattromila persone a rischio”», datato 1 luglio 2010, ha provocato reazioni a catena con dichiarazione che si susseguono sulle pagine dei giornali e siti web tra i rassicuratori e coloro che sono invece allarmati dalle notizie apparse su quotidiani nazionali e locali.
Molti scrivono e si pronunciano senza conoscere i fatti, senza aver mai parlato con il procuratore o con i tecnici, senza aver visitato i luoghi contaminati, né aver consultato documenti ufficiali, creando confusione nel lettore mettono a rischio la verità, facendo finire nel calderone dei “cialtroni” e degli “allarmisti” chi, la verità, la cerca con convinzione ed onestà.

L’articolo di Repubblica firmato dalla giornalista Anna Maria De Luca, è una articolo che riporta molte verità, ma basandosi su documenti ormai datati, vecchi, rispetto allo stato dell’arte. L’articolo fa presumere che i carotaggi abbiano confermato la presenza di scorie radioattive scrivendo «Dai carotaggi ordinati dal Procuratore di Paola Bruno Giordano (…) emerge la presenza del cesio 137», ma ad oggi non è così, non vi è certezza della presenza di scorie, per avere certezze bisognerà attendere l’arrivo delle analisi da tutti i laboratori coinvolti (si prevede in autunno). L’articolo fa probabilmente riferimento alla relazione dell’Arpacal trasmessa alla procura di Paola il 2 marzo 2009 sugli esami strumentali condotti in superficie (“analisi radiometriche campali”) sulla cava definita radioattiva. Ma solo le analisi di laboratorio condotte sul terreno prelevato in profondità durante i lavori di carotaggio di queste ultime settimane, potranno confermare o meno la presenza di scorie radioattive o, come si sta ipotizzando in questi ultimi tempi – ma sempre sulle pagine dei giornali – la presenza di minerali radioattivi di origine naturale.
L’articolo riporta in gran parte quanto scritto nella sua relazione, nell’anno 2009, dal dott. Giacomino Brancati, dirigente del Dipartimento Sanità della Regione Calabria, al quale la procura di Paola ha affidato, il 28 ottobre 2008, l’incarico di «riferire con la massima urgenza le statistiche riportate all’attualità non solo in riferimento alla mortalità e morbilità (frequenza con cui una data malattia si manifesta nella popolazione ndr) per linfomi, ma anche per altre forme tumorali e per malattie non tumorali del sangue eventualmente riscontrate» nei comuni che circondano l’Oliva e di riferire «in particolare se possano esistere connessioni tra quanto registrato e gli inquinanti ambientali presenti nel suolo e nelle acque e in atmosfera nel bacino del fiume Oliva». La risposta di Brancati è del 10 maggio 2009. Più di un anno fa.

Carotaggi: Campione di terreno da analizzare - Foto G. Posa

Oggi, partendo da quella perizia e dai risultati delle altre consulenze affidate dalla Procura a tecnici di rilievo nazionale, si sta cercando di andare avanti, capirne di più. Ad oggi ancora non sono stati effettuate, né quindi diffusi, i risultati delle analisi che si dovranno condurre sui campioni di terreno prelevati durante i carotaggi che si concluderanno martedì prossimo.
Lo stesso Giacomo Brancati nella sua relazione concludeva dicendo che la sua perizia non era esaustiva ma che bisognava approfondire le indagini. «Si conferma l’esistenza di un pericolo attuale per la popolazione residente nei territori dei comuni» che sorgono intorno al fiume Oliva ma «si conferma ancora l’impossibilità di esprimersi scientificamente in termini di casualità netta per l’associazione tra esposizione a sostanze chimiche ed eccesso di mortalità e/o ricovero» continua la relazione Brancati «ma le evidenze attuali rafforzano la sensazione che siano effettivamente presenti una quantità e tipologia di inquinanti ambientali nel suolo e nelle acque e in atmosfera in ambito del bacino fluviale del fiume Oliva tali da poter condizionare un danno per la salute dei residenti oltre che per l’ambiente circostante».
Insomma vi è il dubbio che i rifiuti sotterrati nell’Oliva possano provocare danni alla salute e per questo è giusto e inevitabile approfondire le ricerche, poiché a dirlo non è uno sprovveduto, un semplice cittadino o un ambientalista allarmista, ma un tecnico, un funzionario della sanità pubblica.

Pertanto è necessario studiare a fondo, capirne di più, anche dal punto di vista sanitario e non fermarsi all’aspetto scientifico dei materiali rinvenuti. Come scriveva Brancati nella sua perizia: «tutti i dati presentati confermano altresì la necessità ormai di approfondire  il livello di analisi con indagini epidemiologiche di campo in uno con le attività di sorveglianza sanitaria, risk management, e bonifica ambientale». Allora che si facciano queste analisi! Il comitato De Grazia nel 2005 ha cercato di far condurre questo studio all’Asl n. 1 di Paola coinvolgendo i medici di base del comprensorio di Amantea, con scarsi risultati. Speriamo con il cambio ai vertici dell’Asp di trovare maggiore sensibilità verso la problematica che molti trovano scomoda e cercano di ignorare.

Il presente non è un articolo di smentita o di rassicurazione, ma di gente che ama e crede di inseguire “onestamente” la verità fondata, però, sui fatti.

Comitato Civico Natale De Grazia

L’Associazione Ulixes premia il Comitato De Grazia

30 dicembre 2009 Commenti chiusi

“Premi Itaca”: gli universitari di Ulixes premiano i calabresi del 2009.

Menzione speciale per il “Comitato De Grazia”.

Preziosa occasione di riflessione e confronto. Presenti importanti interlocutori regionali.


PREMIO ITACACatanzaro 29 dicembre 2009 – “Avremmo scelto di Menzionare il vostro Comitato per  l’impegno mostrato nelle  drammatiche vicende ambientali che   stanno investendo le nostre coste e che hanno accesso i  riflettori nazionali, ma che lasciano tuttavia diverse ombre.”

Così il direttivo dell’associazione Ulixes ha invitato  il Comitato civico Natale De Grazia a ritirare a Catanzaro, il premio Itaca 2009, per le attività condotte a difesa dell’ambiente e dei diritti fondamentali dei cittadini, come il diritto alla salute con la seguente

MOTIVAZIONE:
“Il ritrovamento al largo di Cetraro (CS) di una nave affondata, non censita dalle carte nautiche della Marina militare, che si sospetta contenga rifiuti radioattivi (sosterrebbero il sospetto e le accuse di un pentito) ha portato agli onori della cronaca lo scandalo delle navi dei veleni. Per il suo impegno coraggioso di lunga data contro lo scarico clandestino di rifiuti tossici in mare, l’Associazione Ulixes premia con una menzione speciale il Comitato Civico Natale de Grazia, e intende con la stessa menzione ricordare la figura del capitano De Grazia, ufficiale che non si fermò neanche davanti a pressioni ostili alle sue indagini e la cui morte desta ancora sospetti.”

Giorno 29 dicembre alle ore 17.00 nella sala del Consiglio Comunale di Catanzaro – Palazzo De Nobili si è tenuta la  quarta edizione dei Premi Itaca. L’associazione Ulixes degli universitari di Calabria ha premieto i calabresi dell’anno 2009, un momento di riflessione sull’anno appena passato e sulle prospettive future della regione.

Già da tre anni, infatti, la manifestazione mira attraverso il dibattito con i premiati e le istituzioni, a realizzare un momento di valutazione e confronto importante dove protagonisti sono i giovani e centrali i problemi dei calabresi.

Un’iniziativa bella e giovane quella dell’associazione che ha avviato da oltre un mese un sondaggio on line tra gli iscritti e i visitatori del sito www.associazioneulixes.org per designare quelli che sono considerati i corregionali più importanti, quelli che con il loro contributo hanno apportato un valore positivo aggiunto ad un anno difficile, difficilissimo per la nostra regione. E’ un premio diverso, più vero perché, nel rifiorire di riconoscimenti, quello di Ulixes ha impronta giovane e soprattutto critica. S’inscrive nei percorsi di studio e di analisi condotti con entusiasmo dall’associazione e segna certamente una volontà chiara dei giovani di Calabria di riprendersi il dibattito, operare giudizi, formare opinione pubblica. Il motto di quest’anno sarà una frase di Seneca, “Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare”. Si tratta di un invito alla chiarezza ed alla trasparenza.

Passando ai premiati. Il “Premio Itaca” cultura è stato assegnato all’editore Carmine Donzelli per la grande capacità di valorizzare la cultura italiana e divulgarne le più importanti espressioni, con un occhio sempre rivolto alla tradizione, alla memoria e ad una attenta lettura del meridione.

Il “Premio Itaca” legalità al giudice Nicola Gratteri, per la sua infaticabile e mai doma lotta contro la ‘ndrangheta, operata con i mezzi della magistratura e con la parola, quella parola che apre gli occhi sulle reali implicazioni del malaffare e che può salvare generazioni affascinate dall’illusione di facili guadagni promessi dal crimine.

Il “Premio Itaca” economia va a Cangiari, il nuovo brand di moda nato dalla mission di responsabilità sociale del Consorzio sociale GOEL e presentato il 24 settembre 2009 a Milano, durante la Settimana della Moda Donna, con lo slogan “beauty is different”.

Il “Premio Itaca” società civile va alla Fondazione Roberta Lanzino, che ha saputo trasformare il dolore di una perdita nella forza per reagire e per aiutare a reagire chi ha vissuto e vive l’orrore della violenza.

Un secondo “Premio Itaca” società civile va all’Associazione Città Futura “Giuseppe Puglisi” e a Domenico Lucano, sindaco di Riace, per aver trasformato Riace nella città dell’accoglienza, in un momento in cui l’Italia sembra andare da tutta altra parte la Calabria si riconferma solidale e civile.

Il “Premio Itaca” giornalismo va a Riccardo Bocca dell’Espresso per i suoi reportage sulla Calabria ed in particolare sulle “navi dei veleni”.

Il “Premio Itaca” giovani verrà assegnato ai Nonni di Acquaformosa ed al sindaco del centro arbëresh, Giovanni Manoccio per aver evitato la chiusura della scuola del paese, grande presidio di civiltà e democrazia, sedendosi ai banchi come alunni insieme ai propri nipoti. Promuovendo un  ulteriore incontro tra generazioni e riaffermando il valore dell’istruzione pubblica e della mutualità all’interno della comunità di appartenenza.

Una menzione speciale va anche al Comitato Civico Natale De Grazia, per il suo impegno di lunga data contro lo scarico clandestino di rifiuti tossici  a largo della Calabria.

La serata del 29 è proseguita con un importante evento musicale, alle ore 22.00 con ingresso gratuito, offerto alla cittadinanza dall’associazione universitaria calabrese Ulixes e dall’Assessorato alla cultura del comune di Catanzaro: il concerto di musica popolare dei Sabatum Quartet presso il caffè Letterario di Catanzaro in Via Menniti Ippolito.

Associazione Universitaria Calabrese Ulixes

http://www.associazioneulixes.org/

L’associazione Ulixes è stata fondata quattro anni fa a  Catanzaro.

L’idea di base era quella di creare un network tra gli studenti universitari calabresi che studiano in Calabria e quelli fuori.

La Calabria è da sempre  stata terra di emigrazione e negli ultimi anni ha visto perdere le intelligenze più brillanti che hanno diminuito e limitato considerevolmente il potenziale di sviluppo della nostra regione. L’associazione vuole far si che i giovani calabresi brillanti, dentro e fuori regione, si spendano attivamente per la propria terra tornando a viverla e programmarla; riappropriandosi del presente della Calabria e del suo futuro. Il nome dell’associazione rimanda a questa idea: offrire ai giovani calabresi, quelli che vivono fuori e quelli che rimangono, uno spazio ideale per pianificare e lavorare per una più giusta e sviluppata Itaca.

Con i suoi 600 membri, 6 sedi in Italia e 1 a Bruxelles, una lunga striscia di attività in Calabria e nelle altre regioni italiane, Ulixes rappresenta una della realtà Associative più attiva e dinamiche della Calabria sempre nel segno dell’a-partitismo e nel solo interesse collettivo.
Il’impegno dell’associazione negli anni è stato profuso in particolare nell’affermazione dei principi di democrazia, libertà e legalità con una forte opposizione alla costante presenza della mafia.

Tra le tante iniziative si ricordano in particolare:

- il sostegno al DDL Lazzati (sostenuto trasversalmente da diversi tra senatori e deputati, che vieta ai soggetti sottoposti a misura di sorveglianza speciale di poter fare propaganda elettorale, comportando anche la decadenza per il candidato che prende i voti della mafia. Un disegno di legge che mette fine al voto di scambio;

- la partecipazione al referendum per la tutela della Costituzione;

- la guida del movimento di associazioni e sindacati che nel 2007 ha promosso il primo referendum regionale per la pubblicazione del BUR (Bollettino Ufficiale Regione Calabria) che un trasversale ed unanime atto del consiglio regionale aveva abrogato, così da rendere  assolutamente non conoscibile ai cittadini tutti gli atti di spesa regionale e non trasparente la gestione amministrativa certo non nell’interesse della collettività.

Ogni anno, l”Associazione riconosce un premio alle persone e/o agli organismi che possono essere considerate i migliori Calabresi  dell’anno o anche i non Calabresi che hanno contribuito allo sviluppo della regione o che a modo loro hanno fornito una lettura peculiare del territorio. Non è il classico premio ma è vissuto come un momento di dialogo pubblico della società civile calabrese, in cui le autorità istituzionali presenti, tra cui il governatore, ascoltano quello che i cittadini hanno da dire.

Forum delle associazioni

8 dicembre 2009 Commenti chiusi

FORUM AMBIENTALISTA

DI ASSOCIAZIONI, MOVIMENTI E COMITATI

CHE HANNO PARTECIPATO

ALLA MANIFESTAZIONE NAZIONALE DI AMANTEA DEL 24 OTTOBRE

COMUNICATO STAMPA

Lamezia Terme, 06 dicembre 2009 – Basta con l’abbandono progressivo dell’intero territorio calabrese contaminato da ogni sorta di materiale tossico-nocivo e radioattivo. Basta con una politica della gestione dei rifiuti che si è ridotta esclusivamente a gestire  discariche disseminate per l’intera Calabria in attesa della loro saturazione. Basta ancora alla mercificazione dei beni comuni ed ad una progressiva cementificazione dei territori per realizzare opere spesso dispendiose e poco utili per un sviluppo reale delle Calabria.

Oltre duecento persone a rappresentare 80 associazioni sparse sul territorio calabrese si sono confrontate per l’intera giornata oggi a Lamezia Terme nei locali del centro Agroalimentare ed hanno rivendicato una reale attenzione sui tanti drammi che interessano la nostra regione. Ad iniziare dalle emergenze che caratterizzano la città di Crotone il cui territorio è stato letteralmente violentato nel corso degli anni. Una consapevolezza che ha già portato in piazza nella città pitagorica migliaia di cittadini  il 3 ottobre. E che ha spinto il Forum a formulare una richiesta ben precisa: “Dovrà essere lo Stato a pagare la bonifica”.

Battaglie ambientali che sono state il cuore delle rivendicazioni che hanno portato il 24 ottobre ad Amantea oltre 30 mila persone giunte da tutta la Calabria. Per questo il Forum ha deciso di promuovere nuove iniziative per tenere alta l’attenzione sulle problematiche ambientali. Tra tutte la stesura di un libro bianco sui danni arrecati ai territori ed ai cittadini calabresi e l’istituzione di un coordinamento permanete tra tutti i movimenti impegnati nella difesa della Calabria.

“Vi è la necessità – hanno dichiarato gli organizzatori – di acquisire per avviare poi una piattaforma rivendicativa consapevole quante più informazioni possibili sulle problematiche ambientali legate ai territori interessati dalla contaminazione di rifiuti tossico-nocivi e radioattivi. Per questo occorre dotarsi fin da subito di tutti gli strumenti necessari ad approfondire indagini ambientali, epidemiologiche e  tossicologiche. Ma non solo. Occorre anche verificare le eventuali responsabilità civili, penali politiche ed amministrative per i disastrosi danni arrecati alla Calabria e alla salute dei suoi cittadini”.

Sul tema della gestione delle risorse naturali a partire dall’acqua il Forum delle associazioni ha ribadito la necessità di mantenere la gestione pubblica e renderla partecipata. “Obiettivo ancora possibile – sostengono i partecipanti al Forum – se, all’interno dei propri statuti, i Consigli comunali dichiarano che l’acqua è un diritto umano inalienabile ed un bene privo di rilevanza economica”. Sulla nave dei veleni la posizione resta netta. “Non ci convincono affatto – dichiarano – le rassicurazioni offerte dal Governo che servono solo a diminuire l’attenzione su una questione che è reale e che interessa non solo la Calabria. Per questo sono stati già avviati contatti con altre realtà territoriali anche internazionali che registrano lo stesso dramma”.

Il no al ponte sullo stretto di Messina, resta tra le battaglie principali del Forum che verrà ribadito con la partecipazione massiccia alla manifestazione del 19 dicembre prossimo a Villa San Giovanni. “Il nostro impegno – affermano a questo proposito – resta pieno nel difendere ad oltranza tutti i beni comuni del nostro territorio ad iniziare dall’area dello stretto che verrebbe devastato con la realizzazione del ponte”.

NON SARA’ UNA PASSERELLA POLITICA

23 ottobre 2009 Commenti chiusi

NO, NON SARA’ UNA PASSERELLA POLITICA!

Sono tante le adesioni di politici, partiti, parlamentari ed europarlamentari che ringraziamo per il loro impegno e la solidarietà, ma…

A NESSUNO DI LORO SARA’ DATA LA POSSIBILITA’ DI SALIRE SUL PALCO A FARE “PASSERELLA” POLITICA O CAMPAGNA ELETTORALE.

Quella del 24 ottobre E’, e rimane la manifestazione dei cittadini Italiani, dei Calabresi.

Una manifestazione unitaria di comitati, associazioni, istituzioni, tutti insieme a chiedere a gran voce e con fermezza alle autorità competenti di intervenire per una celere bonifica dei siti calabresi contaminati e per far piena luce sul traffico di rifiuti pericolosi e sulle “navi a perdere” .

Pretendiamo la verità provata, documentata e condivisa sui tragici problemi ambientali che investono il nostro territorio, dove noi viviamo e vogliamo continuare a vivere con la certezza che la nostra salute non sia in pericolo. Non accetteremo altri tentennamenti e bugie. Vogliamo la verità che Natale De Grazia, al costo della vita, LOGO DE GRAZIAinseguiva anche per noi.

Comitato civico Natale De Grazia

Categorie:Comunicazione Comitato Tag:

LA NAVE OCEAN VERRA’ SOLO PER FARE DELLE RIPRESE SUBACQUEE GIA’ REALIZZATE DALLA REGIONE CALABRIA

21 ottobre 2009 Commenti chiusi

Fonte:  Repubblica.it

oceandi ANNA MARIA DE LUCA

Nuovi elementi nella vicenda dell nave dei veleni in Calabria
Nel 2007 un’ordinanza accertava inquinanti nel mare di Cetraro

ROMA – Arsenico e cobalto in quantità tali da “superare il valore di concentrazione delle soglie di contaminazione nei sedimenti marini” e “un valore molto alto per l’alluminio e i valori del cromo”. Sono questi i motivi per cui il 18 aprile del 2007 la Capitaneria di Porto di Cetraro vietò la pesca nel mare antistante il Comune calabrese. E’ scritto nell’ordinanza n 3 del 2007 firmata dall’allora comandante Sergio Mingrone. I campionamenti erano stati predisposti l’anno precedente dalla Procura di Paola ad una profondità compresa tra i 370 metri e i 450 metri nelle acque di Belvedere Marittimo e di Cetraro. Ed erano arrivati all’attenzione del Ministero dell’Ambiente. Le acque sono le stesse dove oggi si effettua il monitoraggio di quello che potrebbe essere il relitto della Kunsky, la nave che, secondo il pentito di ‘ndrangheta Fonti, sarebbe carica di veleni.

L’ordinanza della Capitaneria di porto ebbe vita breve. Un anno e quattro mesi dopo la sua emanazione venne ritirata. Effetto di una riunione che si svolse il 7 agosto 2008 sempre presso la Capitaneria alla quale parteciparono i rappresentanti dell’Asl di Paola, della Provincia di Cosenza, dell’Arpacal, due addetti della polizia giudiziaria ambiente della Procura. Grandi assenti invece la Regione Calabria e i sindaci dei Comuni costieri: Cetraro, Belvedere, Acquappesa, Guardia e Sangineto. In quell’occasione si stabilì che le sostanze inquinanti individuate solo un anno prima, o non erano più presenti in acqua o non erano più nocive. Il giallo dell’ordinanza è solo un altro tassello di un puzzle complicato che riguarda i rifiuti tossici stoccati illegalmente in Calabria. E non solo quelli che potrebbero essere nascosti nel relitto della “presunta” Kunsky. La caccia ai rifiuti infatti prosegue anche a terra. Tre sono i siti nel mirino della Procura di Paola. Si trovano tutti ad Amantea – Serra d’Aiello nei pressi del torrente Oliva, dove si inspiaggiò nel ’90 la nave Jolly Rosso. Riguardano un torrente dove è stata già rilevata la presenza di mercurio, metalli pesanti, non radioattivi; una collina di 40 – 50 mila metri cubi di terra dove è stato trovato mercurio a concentrazione altissima e cesio 137. E, infine, una cava. Una situazione esplosiva che i sindaci della costa tirrenica calabrese vogliono sia ben indagata dal governo. Proprio ieri, a palazzo Chigi, una delegazione capitanata dall’assessore all’ambiente della Regione Calabria, Silvio Greco, ha protestato con il sottosegretario Roberto Menia.

Categorie:Comunicazione Comitato Tag:

Calabresi “cavie radioattive”

11 ottobre 2009 Commenti chiusi

Nella vallata dell’Oliva, compresa trcalabria radioattivaa i Comuni di Aiello Calabro, S. Pietro in Amantea, Serra d’Aiello ed Amantea,è stata accertata la presenza elevatissima di sostanze tossiche e radioattive (cesio 137, mercurio, cadmio, stronzio, diossina, pcb e altri) sotterrate nel greto del fiume ed in altri siti circostanti.

Al largo di Cetraro è stato ritrovato il relitto di una nave che, a detta di un pentito, è stata affondata dalla ndrangheta con tutto il suo carico di rifiuti tossici; una delle tante “navi a perdere” fatte inabissare nei nostri mari con i loro carichi di veleni prodotti nel nord d’Italia e d’Europa.

A Crotone molte case, scuole e strade sono state costruite usando scorie tossiche e nocive prodotte dalla Pertusola ed altre industrie che per decenni hanno inquinato terra e mare.

A Praia a Mare i rifiuti tossici della lavorazione della Marlane hanno inquinato un vasto territorio producendo, specialmente tra gli operai, una altissima mortalità per patologie tumorali.

Dovunque in Calabria si trovano discariche zeppe di rifiuti tossici e nocivi prodotti altrove e sversati nel nostro mare o sotterrati nel nostro territorio da lobby affaristico-mafiose collegate ai clan locali.

La Calabria è stata ridotta a pattumiera d’Europa e noi calabresi trattati come “topi da discarica” e “cavie radioattive”, mentre le indagini della Magistatura venivano affossate, depistate, contrastate da poteri occulti e da servizi anche statali ed internazionali.

Le indagini riaperte oggi dalla Procura della Repubblica di Paola e dall’Assessore regionale all’ambiente impongono a tutta la popolazione calabrese la necessità e l’urgenza di mobilitarsi ed intervenire per imporre :

- A tutte le istituzioni competenti di farsi carico di questa emergenza nazionale che investe non soltanto la nostra Regione e che colpisce la salute di centinaia di migliaia di cittadini e di intere generazioni future- A tal fine chiediamo una continua e veritiera informazione pubblica sull’andamento delle ricerche e degli interventi.

- Al governo italiano, finora latitante, la dichiarazione dello stato di emergenza ambientale e l’immediata bonifica dei siti inquinati; sia di quelli già rilevati come l’Oliva, Cetraro, Crotone e Praia a Mare, sia dei tanti altri disseminati sulla terraferma e nel mare. Occorrono finanziamenti straordinari per realizzare, in tempi brevi ed in stretta collaborazione con la magistratura e l’assessorato regionale, la totale e completa “caratterizzazione” dei siti con conseguente bonifica.

- Alla Commissione Europea ed all’intero Parlamento di intervenire, per le competenze già attivate in altri casi simili, collaborando con le autorità nazionali compresa la Magistratura, la Regione, le Province ed i Comuni calabresi.

A TUTTI I CALABRESI, A TUTTI GLI ITALIANI CHE VOGLIONO AIUTARCI IN QUESTA DIFFICILE BATTAGLIA PER LA VITA CHIEDIAMO DI PARTECIPARE ALLA

MANIFESTAZIONE NAZIONALE DI SABATO 24 OTTOBRE

AMANTEA (CS)- RADUNO SUL LUNGOMARE DALLE  ORE 9,00

Le migliaia di adesioni finora ricevute dovranno trasformarsi in partecipazione compatta, forte ed ordinata perché soltanto la nostra unità di lotta potrà impedire che i calabresi, gli italiani, vengano ancora una volta traditi, umiliati ed offesi.

Categorie:Comunicazione Comitato Tag: