C’è una “nave dei veleni” al largo di Vibo Valentia?
«L’assessore regionale all’Ambiente della Calabria, Silvio Greco, ci ha segnalato che nel golfo di Lamezia Terme ci sarebbe una nave affondata che potrebbe corrispondere ad una di quelle descritte dal pentito Francesco Fonti, ma al momento non abbiamo elementi». Lo ha detto il presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sugli illeciti connessi al ciclo dei rifiuti, Gaetano Pecorella, parlando del fenomeno delle «navi dei veleni».
«Prima di procedere ad operazioni costose come quelle condotte sul relitto di Cetraro che è risultato essere di una nave passeggeri abbiamo bisogno di raccogliere altri dati», ha sostenuto Pecorella che ha guidato la commissione anche in una missione in Basilicata. «Sulle navi dei veleni – ha proseguito – stiamo cercando di verificare le dichiarazioni di Fonti. Abbiamo anche cercato i 100 fusti dell’Enea di Rotondella (Matera) ma in fase di verifica, le dichiarazioni di Fonti sono state inconcludenti. Il nostro obiettivo è quello di non lasciare alcun punto senza verifica perchè la vicenda ha provocato un grave danno all’immagine della Calabria ed il nostro impegno è finalizzato a stabilire se ci sono elementi per dire che le preoccupazioni sono fondate oppure no».
Sul ruolo dei servizi segreti nella vicenda, Pecorella ha sostenuto che la Commissione ha chiesto di sapere se abbiano avuto un qualche ruolo e che i servizi stanno predisponendo la documentazione da inviare alla Commissione. «Risulta – ha aggiunto – che un testimone che parlato di interferenze dei servizi nella vicenda della motonave Jolly Rosso, spiaggiata ad Amantea (Cosenza) nel 1990, in particolare sullo smaltimento dei fusti che trasportava, ma, al momento, non abbiamo avuto riscontri».
Infine Pecorella ha reso noto che la Capitaneria di porto di Crotone ha informato la Commissione che ci sono due navi affondate al largo di Cirò e di Capo Spartivento (Reggio Calabria) oltre ad altri sette relitti, ma tutte conosciute e che sembrano non corrispondere a quelle descritte da Fonti che aveva parlato di una trentina di navi cariche di rifiuti tossici e nocivi fatte affondare al largo delle coste calabresi.
(ANSA 11 marzo 2010)
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