Comitato De Grazia: «Natale De Grazia vive nelle nostre coscienze»
Il Comitato “De Grazia” ha commemorato domenica scorsa il capitano morto mentre indagava sulle “navi dei veleni”
Amantea, 20 dic. 2010 – Domenica mattina si è tenuta sul lungomare di Amantea, la commemorazione del capitano Natale De Grazia da parte degli attivisti del comitato che porta il suo nome e che lotta per conoscere la verità sulle vicende di cui egli si stava occupando, che vorrebbe siano svelati i misteri che offuscano le circostanze della sua morte e che lottano per difendere il territorio ed il mare dall’avvelenamento da rifiuti pericolosi.
Una cerimonia semplice, di commovente intimità, fatta da semplici cittadini che non intendono dimenticare chi si è sacrificato per difendere questa terra. Senza pomposi formalismi e false solennità, il capitano De grazia è stato ricordato in modo sentito da chi ci crede veramente. «Abbiamo voluto ricordarlo oggi, il giorno del suo compleanno – ha dichiarato Gianfranco Posa presidente del comitato mentre deponeva la corona di alloro ai piedi della lapide che porta impresso il nome di De Grazia – perché vogliamo sentirlo vivo. Vivo nelle nostre coscienze e speriamo nelle nostre azioni».
Natale De Grazia è stata una persona che si è distinta per le sue alte qualità morali, per la passione che metteva nel suo lavoro che svolgeva con senso di giustizia e dello Stato. «E con lo stesso spirito proviamo noi semplici cittadini a fare la nostra parte, provare a difendere il nostro territorio e la
salute dei cittadini che lo abitano. E cerchiamo di stare vicino a quelle poche persone delle istituzioni che, come De Grazia, svolgono onestamente il proprio lavoro affinché non siano lasciate sole come, probabilmente, è stato lasciato solo il capitano De Grazia e come certamente le istituzioni hanno lasciato sola la sua famiglia dopo la sua morte.
Speriamo che le attività del comitato possano proseguire nel tempo per far vivere il ricordo di Natale De Grazia e per diffondere, soprattutto tra i giovani, i suoi valori, sempre più difficili da trovare radicati in persone che hanno ruoli di responsabilità.