Fiume Oliva. «Il Comune parte civile»
Il sindaco Tonnara conferma la scelta sull’inquinamento dell’Oliva e l’azienda sanitaria ha incontrato il comitato “De Grazia” per il registro tumori
di Rino Muoio su Il Quotidiano della Calabria
AMANTEA 24 feb. 2012 - «Non solo accogliamo l’invito rivoltoci dal Comitato “Natale De Grazia” ma presto mi farò promotore di un incontro con i colleghi di Aiello Calabro, Serra D’Aiello e San Pietro in Amantea, per impegnarci sinergicamente nel chiedere con forza la bonifica del fiume Oliva, che, a latere della delicata inchiesta che con grande impegno la Procura della Repubblica di Paola sta portando avanti, é la cosa che più preoccupa le nostre popolazioni». Il sindaco Francesco Tonnara risponde, dunque, per primo, con chiarezza e convinzione, all’appello che il Comitato De Grazia ha rivolto ai sindaci dei quattro comuni che si affacciano sull’Oliva a metà del mese scorso, circa la costituzione di parte civile nell’eventuale processo ai responsabili dell’inquinamento dell’area del fiume.
Gli ambientalisti, guidati da Gianfranco Posa, hanno sostenuto l’invito, inviato un mese addietro, con una dettagliata relazione, attraverso la quale si ricostruisce l’intera vicenda e si riportano dati e passaggi pregnanti, che fotografano la gravità della situazione. In particolare, con la scheda che pubblichiamo a lato, descrivono i valori superiori alla media delle sostanze nocive che sono state rinvenute nell’area del fiume: «dopo – si legge – le analisi effettuate dall’Arpacal e validate dall’Ispra». Ma la relazione affronta una serie di aspetti della travagliata e nebulosa vicenda. «La finalità di questa lettera – chiarisce il Comitato – è parte integrante della nostra azione civile finalizzata a far conoscere il problema all’opinione pubblica, a spingere le Istituzione ad intervenire e cercare di supportare la Magistratura che ha condotto inchieste molto delicate con estremi sacrifici nel quasi assoluto isolamento istituzionale. Come le SS.LL sapranno, in questi anni alcune categorie di operatori economici e molti amministratori locali hanno cercato di occultare il problema preoccupati per il calo d’interesse sulla zona dal punto di vista turistico e commerciale». Nello stesso documento, poi, il Comitato riporta una serie di testimonianze delle popolazioni locale che parlano di tutta una fenomenologia per certi versi stupefacente (come quella della pesca di alcune trote con la testa molto più grande rispetto al resto del corpo) che potrebbe essere riconducibile alla presenza delle sostanze sopra citate nell’alveo del fiume.
«Una contaminazione così alta – scrivono gli attivisti del De Grazia – da costringere la stessa Procura di Paola a far sigillare,in questi anni, almeno una dozzina di pozzi di raccolta dell’acqua provenienti dall’alveo del fiume ed utilizzati per anni in agricoltura e nell’allevamento, anche industriale, di animali della zona». Ed ancora: «Nello studio epidemiologico del Dr. Brancati, consegnato alla Procura di Paola nel maggio del 2009, l’esperto aveva individuato 1.808 casi di malati oncologici nei Comuni ricadenti nel distretto sanitario di Amantea di cui ben 191 proprio nell’area di località Foresta. Un’incidenza così elevata da far lanciare un vero e proprio allarme per i cittadini della zona. “Si conferma – scriveva Brancati –l’esistenza di un pericolo attuale per la popolazione residente nei territori dei comuni di Amantea, San Pietro in Amantea e Serra d’Aiello, circostante al letto del fiume Oliva a sud della località Foresta, dovuto alla presenza di contaminanti ambientali capaci di indurre patologie tumorali e non“». Un allarme che sembra più che mai attuale”.
E a questo punto il “De Grazia” rivolge l’attenzione sull’assenza di un registro tumori nella provincia di Cosenza. E in questo senso arriva l’altra notizia dell’ultima ora. Dopo aver atteso circa un mese, la direzione generale dell’Asp di Cosenza riceverà i vertici dell’associazione, guidati dal presidente Posa, per discutere, con ogni probabilità, proprio della questione aperta del registro tumori.