I volontari ricordano il Capitano De Grazia nel 17° anniversario della sua morte
Una corona di alloro apposta dai volontari del De Grazia sul lungomare di Amantea che porta il nome del capitano di corvetta deceduto il 13 dicembre 1995 mentre indagava sulle “navi dei veleni”.
AMANTEA, 13 dic. 2012 – Diciasette anni sono passati da quel tragico 13 dicembre 1995, quando il capitano Natale De Grazia si spegneva nella vettura di servizio che lo stava conducendo, con due carabinieri, in Liguria nel tentativo di scoprire cosa si nascondeva dietro quegli strani affondamenti che si erano verificati nel mar Mediterraneo, nei pressi delle coste calabresi. In quel mare dove egli, da militare della capitaneria di Porto, lavorava e che amava profondamente.
Una tragica fine, in un momento delicato delle indagini che stava conducendo in qualità di consulente tecnico per la procura della Repubblica di Reggio Calabria. “Arresto cardiocircolatorio” hanno sentenziato i risultati ufficiali delle autopsie, ma il dubbio che qualcuno o qualcosa abbia provocato la morte del capitano non è mai stato fugato del tutto. Anche perché “qualcuno” o “qualcosa” ha beneficiato della sua scomparsa, le indagini sulle “navi dei veleni” infatti, dopo la sua morte hanno subito un brusco arresto.
Con la sua scomparsa sembrava tutto dovesse finire, che una pietra miliare fosse stata apposta sulla vicenda delle nevi dei veleni, «ma non è così perché, pur tra mille difficoltà, c’è qualcuno che ha raccolto il testimone di De Grazia, che cerca con sacrifici personali e familiari di far emergere quella verità che un “sistema” ben collaudato e oleato cerca di occultare – ha dichiarato Posa, portavoce del “De Grazia”, durante la commemorazione sul lungomare di Amantea -. A queste persone che con tanta fatica si muovono in questo sistema che cerca di schiacciarli, noi dobbiamo stare vicino perché è nel momento che sono in vita e che operano che bisogna sostenerli. A che serve piangerli o commemorarli dopo la loro scomparsa? Se Natale De Grazia avesse avuto in vita adeguato sostegno oggi forse non saremmo qui e conosceremmo un’altra verità».
Le parole di Posa si dissolvono nell’area umida del lungomare “Natale De Grazia” di Amantea – così chiamato dal 24 ottobre 2009 su iniziativa dello stesso comitato – mentre nelle stesse ore la Commissione bicamerale sul ciclo dei rifiuti stava ascoltando investigatori che hanno avuto un ruolo chiave nelle recenti indagini sulle “navi dei veleni” calabresi, le loro dichiarazioni e le scoperte che hanno fatto non possono essere taciute per sempre.
Con unA cerimonia intima, che ripetono ormai da anni, i volontari del De Grazia hanno osservato un minuto di raccoglimento nei pressi della targa che ricorda il capitano Natale De Grazia. «Esercitando un ruolo che non è naturalmente nostro apponiamo una corona di alloro in memoria, sostituendoci alle istituzioni che Natale De Grazia hanno voluto dimenticare» conclude Posa.
Forse perché era un personaggio scomodo che stava per svelare i contorni di un traffico al quale hanno partecipato delle figure “innominabili”.
Segue il testo con cui è stata riconosciuta la medaglia d’oro alla memoria al Capitano di fregata Natale De Grazia:
MEDAGLIA D’ORO “ALLA MEMORIA” al MERITO DI MARINA
NATALE DE GRAZIA
CAPITANO DI FREGATA (CP)
“MOTIVAZIONE”
“Il Capitano di Fregata (CP) Spe r.n. Natale DE GRAZIA ha saputo coniugare la professionalità, l’esperienza e la competenza marinaresca con l’acume investigativo e le conoscenze giuridiche dell’Ufficiale di Polizia Giudiziaria, contribuendo all’acquisizione di elementi e riscontri probatori di elevato valore investigativo e scientifico per conto della Procura di Reggio Calabria. La sua opera di Ufficiale di Marina è stata contraddistinta da un altissimo senso del dovere che lo ha portato, a prezzo di un costante sacrificio personale e nonostante pressioni ed atteggiamenti ostili, a svolgere complesse investigazioni che, nel tempo, hanno avuto rilevanza a dimensione nazionale nel settore dei traffici clandestini ed illeciti operati da navi mercantili. Il comandante De Grazia è deceduto in data 13.12.1995 a Nocera Inferiore per “Arresto cardio-circolatorio”, mentre si trasferiva da Reggio Calabria a La Spezia, nell’ambito delle citate indagini di “Polizia Giudiziaria”. Figura di spicco per le preclare qualità professionali, intellettuali e morali, ha contribuito con la sua opera ad accrescere e rafforzare il prestigio della Marina Militare Italiana.
(Reggio Calabria, 1994 -1995)”