L’incubo delle ecomafie
Ad Amantea va in scena “Occhi a perdere” tra Sofocle e Lucarelli. Iniziativa organizzata dall’associazione teatrale “La Buffa” e dal comitato De Grazia
Fonte: Rino Muoio su ”Il Quotidiano della Calabria“
Amantea – Non c’é voluto molto a comprendere l’obiettivo nobile degli attori de “La Buffa Agitatori Culturali”, l’associazione teatrale, che pulsa e si muove tra le mura di Catocastro, una delle zone antiche dello splendido centro storico amanteano. Il continuo intersecarsi dei passi della tragedia di “Edipo Re” di Sofocle e le righe del noir di Carlo Lucarelli, “Navi a perdere”, che poteva sembrare ardito agli ortodossi del teatro classico, piú che a quelli di denuncia, ha finito per convincere tutti. Il lavoro, titolato “Occhi a perdere, incubo premonitore”, mandato in scena domenica sera, in una location da teatro post-avanguardista, per non dire assolutamente inadeguata, é stato, non a caso, organizzato da quel Comitato De Grazia” che sul traffico illecito di sostanze inquinanti continua a spendere energie enormi, alla continua ricerca della verità. Se l’obiettivo, dunque, era quello di far riflettere e sollecitare l’attenzione sul fenomeno delle ecomafie e sull’impegno indefesso del Capitano, Natale De Grazia, morto in circostanze ancora oggi ritenute misteriose, mentre indagava per la procura della Repubblica di Reggio Calabria proprio sull’affondamento sospetto di decine di navi in vicinanza della costa calabrese, bisogna dire che il risultato é indiscutibilmente convincente. I riferimenti allo spiaggiamento della Jolly Rosso, arenatasi sulla costa di località “Formiciche”, tra Campora e Amantea, durante la rappresentazione de “La Buffa” sono stati continui e portanti, anche con il supporto di audiovisivi, sottolineati opportunamente, per altro, da movenze e mimiche efficacissime (emblematica la figura del testimone di fatti e circostanze criminali riferibili all’inquinamento del territorio del fiume Oliva, fatto passare per pazzo e reso inerme nella camicia di contenimento)
La compagnia, dicevamo, é partita da un’analisi moderna de L’Edipo Re, composto da Sofocle nella piena maturità e intriso da temi molteplici, a cominciare da quello della giustizia.
Edipo, che si scoprirà assassino del padre e amante della madre, vuole cercare la verità su se stesso e sul suo operato, anche quando intuisce in qualche modo la sua colpevolezza. Il suo animo è tormentato e non trova pace fino a quando la verità non viene completamente conosciuta e quando questa stessa viene scoperta, sconvolto, decide di dare esecuzione ad un decreto da lui stesso emanato contro chi fosse stato riconosciuto come assassino di Laio. Il suo sacrificio per la legge è estremo, purificante, eroico. E per questo diventa simbolo dell’amore per la verità. “Quella verità – é stato detto nella presentazione – che cercava Natale de Grazia sulle cosiddette navi dei veleni, portata avanti senza incertezze, così come accade per il comitato “Natale De Grazia”.
Durante lo spettacolo innumerevoli oracoli e novelli Tiresia, cercano di aprire gli occhi all’uomo del XXI secolo, che sembra vedere ma non voler guardare in modo consapevole al suo futuro.
Il messaggio che ci ha lasciato Natale De Grazia era forse una forma di vaticinio? L’ultima versione del 2012 di “Occhi a Perdere”, più articolata, é stato spiegato, indaga proprio su questa domanda, che ognuno dei silenziosi e attentissimi spettatori ha riportato a casa, facendola propria. Un lavoro ben fatto, che merita di essere vissuto assieme agli attori de “La Buffa”, per la verità non nuovi al successo.
Già durante l’estate del 2010, avevano messo in scena, nell’ambito della serata conclusiva del “Gaia Festival International 2010” il primo esperimento su “Occhi a Perdere – incubo premonitore da Edipo Re di Sofocle e Navi a Perdere di Carlo Lucarelli”.
Nello stesso anno avevano poi partecipato al Festival Internazionale di Regia Teatrale “Premio G. Corradini” con “Midsummer Night Blues”, surreale rilettura di “Sogno di una notte di mezza estate” di W. Shakespeare.
Nel 2011 hanno poi rappresentato “Eresia”, tragedia che rievoca la vita di Gianluigi Pascale e la strage dei Valdesi di Guardia Piemontese. Nel corso di questo 2012, infine, hanno collaborato fattivamente a “Gramsci Antonio Detenuto”, produzione di Ottavomiglio Laboratorio (Cosenza).
Aspettando l’apertura della “Casa delle Culture” gli artisti si esibiscono all’aperto
Amantea – Non potevano passare sotto traccia le difficoltà dell’associazione teatrale “La Buffa Agitatori Culturali”, che domenica sera ha dovuto mandare in scena lo spettacolo sotto il portico dell’edificio della Casa delle Culture, che attende di essere completata e inaugurata in autunno, come per altro ci ha assicurato l’assessore ai Lavori Pubblici in una recente intervista. Una situazione davvero indignitosa per uno spettacolo di grande interesse che merita certamente una location più adeguata. “Anche il luogo scelto per la messa in scena dello spettacolo – avevano affermato dall’organizzazione, che ha visto anche l’impegno del Comitato Civico “N. De Grazia” – può indurre ad un’altra riflessione: il ruolo che può avere un’opera pubblica come la Casa delle Culture sulla crescita culturale e morale della comunità una volta che avrà aperto i suoi battenti alla Città. Servono luoghi in cui si nutrano menti e spirito, dove far crescere sensibilità e intelligenze. Perché forse è superato il tempo dei “dibattiti” o comunque questi non bastano più come mezzo di comunicazione e riflessione. È giunto il tempo dei “racconti”, semi dai quali germogliano, anche se solo in terreni mentali fertili, le piante del pensiero critico”
Ma nella stessa presentazione si era voluto sottolineare la precarietà della situazione, a cominciare dalle poche sedie a disposizione, che hanno visto anche anziani dover stare in piedi, per assistere ad un lavoro meritorio.
Del disagio avvertito é stato informato anche il sindaco, Francesco Tonnara, che abbiamo sentito sulla questione.
“Sono consapevole della inadeguatezza del luogo dove si é svolto lo spettacolo – ci ha riferito – che so essere il frutto di tanti sacrifici come di grandissima professionalità. Sono io il primo a dire che gli attori de “La Buffa” meritano un luogo ben più adeguato per esibirsi. Quello che portano in scena rappresenta la parte migliore della città, il senso della partecipazione civile e della giustizia degli amanteani. Proprio per dare, finalmente, a questi nostri artisti e al pubblico, un luogo deputato alle attività culturali, per la prima volta ad Amantea, siamo impegnati con tutte le nostre forze, che spesso non bastano, per dotare la città di un teatro che sarà anche molto di più. Sto seguendo personalmente l’andamento delle cose per arrivare, come ha anticipato l’assessore Mazzei in questi giorni in una intervista pubblicata dal Quotidiano della Calabria, ad inaugurare la Casa delle Culture per gli inizi del prossimo autunno. Sarà quello – ha concluso – il luogo d’espressione più alto del pensiero del nostro territorio e, ancor prima, la casa dei tanti artisti che Amantea esprime.