Intervento sulla massicciata a protezione dello scoglio di Coreca

7 febbraio 2015 Commenti chiusi

Il NO al “mostro” di Coreca di  Alfonso Lorelli*

prof. Alfonso Lorelli

A chi giova la mostruosa barriera di massi che vogliono costruire davanti allo scoglio di Coreca? Soltanto all’impresa che  la costruirà, a chi venderà quei massi, a chi trasporterà migliaia di metri cubi di sabbia avvelenata prelevata dall’Oliva. A loro e soltanto a loro. Non alla collettività amanteana, non ai cittadini di Coreca, non alla Calabria che quel luogo annovera tra i più belli della regione. Vogliono distruggere un patrimonio naturale unico per soli fini speculativi, fregandosene della volontà dei cittadini. Perché non attivare il referendum consultivo previsto dallo Statuto?

Tutti i cittadini di Amantea sono contrari, lo sarebbero tutti i cittadini della Calabria se venissero interpellati, ma l’amministrazione comunale tergiversa, è incerta, non sa scegliere, non ha il coraggio di dare il suo parere negativo e di porsi alla guida dei suoi cittadini per impedire, comunque, un così devastante assalto alla bellezza di quel tratto di litorale. Forse è il solito, stantio, pensiero perverso del “ ma così perdiamo il finanziamento” che non può essere devoluto;ma ci hanno provato ad aprire un tavolo in tal senso con la regione per utilizzare quel milione di euro per un’opera ben più urgente e necessaria che è la difesa della S.S.18 alla Principessa?; “per non perdere un finanziamento” non scelto dalla collettività in Italia sono state costruite le opere più mostruose,inutili e dannose che hanno prodotto guadagni soltanto a speculatori senza scrupoli, alle mafie, a funzionari ed amministratori corrotti. Cento volte meglio “perdere che trovare” finanziamenti del genere.

A che serve un’opera che danneggia un territorio? Che rovina per sempre una bellezza naturale da custodire gelosamente? Anche una barriera sommersa distruggerebbe comunque la bellezza del luogo, producendo altri danni più a sud. Soltanto amministratori, enti pubblici,  funzionari  che non sanno  badare al bene collettivo possono avere dubbi quando si tratta di utilizzare un finanziamento che finirà col produrre  danni anziché benefici. Soltanto governi regionali o locali insensati possono fare scelte del genere, salvo che non si debba sempre “pensar male”; ed a “pensar male si fa peccato ma ci si azzecca” diceva Andreotti.

Lo scoglio di Coreca non è in pericolo; chi dice il contrario non lo fa sulla base di incontrovertibili dati scientifici. Esso resiste alla furia del mare da millenni e nessun crollo serio si è mai verificato. Da quando Ulisse lo scoprì nel suo travagliato viaggio di ritorno da Troia, 3.000 anni fa, e lo chiamò “Koreca petre”, pietra delle cornacchie, come l’omonima scogliera ancora esistente nella sua Itaca. Pietra sulla quale gracchiano le cornacchie, toponimo greco. A riprova sta il fatto che fino a qualche decennio fa sulla sommità dello scoglio si appollaiavano le cornacchie che dimoravano e nidificavano nell’antro della Marinella-Oliva, là dove, forse, risiedeva il mostro Polifemo che scagliò il masso contro il figlio di Laerte; masso che si trova ancora davanti alla “Grotta del pecoraro”.

Coreca  è località famosa in tutto il mondo, cara alla memoria ed alla storia della comunità amanteana e calabrese, va difesa ad ogni costo impedendo che venga realizzata un’opera mostruosa che nemmeno dei barbari potrebbero costruire. Tutte le associazioni amanteane si sono dichiarate contrarie, tutti i cittadini esprimono il loro parere negativo. Se l’amministrazione comunale e la Regione si ostinano,  non restano che scelte estreme ma necessarie. A) una pubblica manifestazione davanti al Municipio durante il prossimo Consiglio comunale o anche prima che venga assunta la sciagurata decisione; B) se dovessero iniziare i lavori, l’occupazione del cantiere. Come il movimento No-Tav . E’ necessario che gli amanteani si diano una mossa, quando le parole non bastano più bisogna usare anche altri mezzi ed altre forme di lotta. Salviamo lo scoglio di Ulisse.

*vice presidente Comitato “Natale De Grazia”

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Registro tumori. Ecco perchè quello di Cosenza-Crotone stenta a partire

29 novembre 2014 Commenti chiusi

E’ uno strumento importante per monitorare le malattie oncologiche, ma quello di Cosenza ancora non è stato accreditato presso l’Airtum. Le cause: “lungaggini burocratiche e scarse risorse umane”.

di Bruno Pino

Cosenza, 27/11/2014 – Quando ce n’eravamo occupati a dicembre 2013, il Registro tumori di Cosenza e Crotone pareva sul punto di essere accreditato dall’Airtum (associazione che coordina i Rt italiani e che svolge attività di raccordo metodologico). Invece, si registrano ritardi sulla tabella di marcia, probabilmente dovuti ai concomitanti impegni dell’equipe medica che si dedica alle attività di registro e a quelle di screening oncologico. Una dotazione di pochi addetti, tra medici e rilevatori, che l’Asp dovrebbe potenziare per procedere con maggiore solerzia. Altrimenti si rischia seriamente di vanificare l’impegno profuso da parte degli operatori, ed il lavoro sinora realizzato.

Tra i progressi fatti dal team del Registro che comprende le province di Cosenza e Crotone (popolazione di riferimento 850 mila residenti), si possono annoverare la raccolta dei dati delle tre annualità 2006-2008, e l’acquisizione di un “datawarehouse”, una banca dati, a costo zero, frutto della collaborazione tra Dipartimento informatico dell’Unical ed Asp di Cosenza. Tuttavia, non è stata ancora avanzata, segno che non tutto è pronto, la richiesta di accreditamento all’Airtum. Un requisito fondamentale – così prescrive il regolamento dell’associazione – che certifica la conformita dei dati e delle procedure agli standard qualitativi ritenuti necessari al fine di contribuire alla Banca Dati. Si prevedono, dunque, tempi più lunghi. Tant’è che «il processo di accreditamento – come ci ha detto Emanuele Crocetti, segretario nazionale Airtum – richiede non solo che la registrazione sia iniziata ma che sia in corso da tempo come processo consolidato». E che prevede come ulteriori step, insieme all’invio contestuale della casistica inerente i dati di incidenza, mortalità e popolazione relativi ad almeno tre anni consecutivi, la valutazione della Commissione, con eventuali richieste di chiarimenti, una “site-visit” valutativa, e, quindi, la relazione finale che darà il via libera.
Il Registro Tumori della Calabria era stato istituito con delibera di Giunta regionale del marzo 2010. Il solo che sinora fa parte delle rete Airtum è quello della provincia di Catanzaro (direttore Antonella Sutera Sardo), attivo già dal 2003, istituito formalmente nel 2008, ed accreditato dall’Airtum nel 2010 (le cui pubblicazioni dal febbraio 2013 sono state accettate anche dall’IARC, l’International Agency for Research on Cancer), al quale ora è aggregato anche il Rt di Vibo. Quello di Cosenza e Crotone (dir. Anna Giorno) è istituito formalmente invece dal 2008, mentre quello di Reggio Calabria (dir. Filomena Zappia) è del febbraio 2013. Tutti i tre RT sono coordinati dal Dipartimento regionale di Tutela della Salute.
Lo scorso anno, tra dicembre 2013 e marzo 2014, della questione se n’era occupata, con diverse sedute, la Terza Commissione del Consiglio regionale, sedute nel corso delle quali erano stati auditi comitati civici e associazioni ambientaliste di tutta la regione, che avevano chiesto una velocizzazione dell’operatività dei registri e, prima ancora, la realizzazione delle bonifica dei tanti, troppi, territori inquinati di questa nostra martoriata Calabria. Un’attività istituzionale che ha prodotto, poi, un ampio dossier inviato pure al Ministero della salute. Al di là di queste buone intenzioni, però, ad un anno di distanza, non si registrano novità di rilievo.
Eppure, è di tutta evidenza che il Registro Tumori è uno strumento fondamentale per monitorare l’incidenza delle malattie oncologiche, la loro diffusione territoriale, e le fasce di popolazione coinvolta. Necessario ed utile per risalire scientificamente alle cause di insorgenza dei tumori, per la valutazione dei trattamenti più efficaci, e per poter calibrare di conseguenza azioni sanitarie di prevenzione. Il diritto alla salute è una priorità ineludibile. Come priorità ineludibili – e gli amministratori regionali non potranno sottrarsi al compito di reperire le risorse necessarie – sono le bonifiche ambientali da fare, che abbisognano di parecchi milioni di euro. Solo per quella della valle Oliva vicino Amantea (Cs), tanto per fare un esempio, servono circa 21 milioni di euro.
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Il Quotidiano della Calabria, 27 Nov. 2014 - pag. 18

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Atti intimidatori. “Tracciare una linea di confine tra Stato e antistato e cancellare le zone d’ombra”

11 novembre 2014 Commenti chiusi

Il comitato De Grazia interviene sugli atti intimidatori di stampo mafioso subiti dagli amministratori comunali di Amantea. “Per sconfiggere la mafia che è intorno a noi bisogna prima sconfiggere la mafia che è dentro di noi”

 AMANTEA, 10/11/2014 - Il Comitato civico “Natale de Grazia” esprime solidarietà agli amministratori comunali di Amantea che hanno recentemente subito gravi atti intimidatori di stampo mafioso e ci associamo alla unanime condanna espressa dalla parte più sensibile e migliore della società civile.

Come Associazione che porta avanti da diversi anni battaglie strettamente connesse al fenomeno dell’illegalità e della criminalità organizzata, con particolare attenzione ai reati ambientali che provocano gravissimi danni alla salute dei cittadini, crediamo che l’intera comunità locale, se vuole veramente contribuire a sanare il suo corpo malato di mafiosità, debba andare oltre la solidarietà occasionale.

Affinché anche questa volta, come altre volte nel passato, l’impegno delle istituzioni e dei cittadini non si esaurisca in una manifestazione pubblica, in un documento inviato alle autorità, in tanti buoni propositi, poi disattesi, bisogna invertire rotta e prendere atto della necessità di costruire un itinerario lungo e difficile che realizzi veramente una cultura antimafiosa nelle coscienze singole ed in quella collettiva. Noi crediamo che ad Amantea la lotta contro il radicamento dei gruppi criminali, richieda un impegno corale coraggioso e continuo, sia da parte delle istituzioni che dei singoli cittadini; e che occorre introdurre un’etica della legalità e della responsabilità di tutti e di ognuno. Nessuno deve pensare che quanto accaduto agli odierni amministratori sia una parentesi infelice in una comunità sana, perché negli ultimi trentacinque anni si sono succeduti episodi anche più gravi  che  occorre sempre ricordare, ma che non hanno insegnato molto alle amministrazioni comunali ed ai singoli cittadini di Amantea. E’ necessario tracciare una netta linea di confine tra istituzioni e criminalità, tra Stato e antistato eliminando le zone d’ombra.

Per invertire rotta ed avviare un lungo cammino di rinascita della città occorre a) che le istituzioni, quella comunale in primo luogo, devono perseguire sempre il principio dell’assoluta legalità e trasparenza in ogni loro decisione, per traslarla sul comportamento di ogni singolo cittadino; b) che i reati edilizi, ambientali, tributari, stradali, commerciali devono essere perseguiti con il massimo rigore e vigore, senza indecisioni, clientelismo elettorale o tutela familiare; a tal fine occorre realizzare una diversa sinergia tra Polizia municipale e forze dell’ordine statali presenti sul territorio. c) occorre realizzare una politica giovanile che finora è mancata e che neanche l’attuale amministrazione sta avviando; nello specifico, bisogna creare spazi sociali per i giovani, luoghi di incontro che facciano preferire una vita associativa sana all’anomica vita di strada che favorisce in loro la crescita di un’etica utilitaristica ed individualistica, rendendoli così facile preda dei reclutatori mafiosi; d) è necessario favorire  ed incentivare l’attività delle numerose Associazioni  operanti in città, che hanno l’obbligo morale di attuare iniziative e forme organizzative che attraggano i giovani. A tal fine vanno loro garantite anche sedi opportune ed idonee agli scopi, utilizzando sia la Casa delle culture che il convento di S. Bernardino, ma anche la Casa Cantoniera di Campora; queste strutture pubbliche dovranno essere impiegate per una funzione sociale che finora è mancata (ludoteche, mediateche, cineforum, sale  musicali, ecc.) d) le parrocchie sono chiamate a svolgere, come loro missione importantissima, un’azione di socializzazione dei giovani e giovanissimi, riattivando forme associative in scomparse da tempo; e) dovrà essere riorganizzata la Biblioteca comunale, da aprire al pubblico anche nelle ore pomeridiane, presso la Casa delle Culture che consente  facile raggiungibilità ed ottimale utilizzo del luogo. f) occorre costruire un rapporto più stretto tra amministrazione comunale e scuole; a tal fine proponiamo l’istituzione di una borsa di studio, permanente, da assegnare ai migliori lavori prodotti dagli alunni, e fissando una giornata di premiazione a scadenza annuale, che sia anche una “giornata antimafia” celebrata nell’auditorium della Casa della Cultura.

Queste,  e tante altre ancora, sono le cose che si possono fare affinchè diventino costume di ogni cittadino i valori della legalità e della solidarietà, l’importanza della cultura e del sapere, il rispetto degli altri, l’amore per l’ambiente ed il territorio, l’impegno a  voler rendere migliore la propria città, a farla rinascere scrollandosi di dosso la sua storia negativa degli ultimi decenni. Non solo gli amministratori e coloro che svolgono ruoli specifici nella lotta alla criminalità ma essenzialmente tutti noi cittadini di Amantea dobbiamo convincerci che per sconfiggere la mafia che è intorno a noi dobbiamo anche sconfiggere la mafia che è dentro di noi.

 

COMITATO CIVICO NATALE DE GRAZIA

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“Marlane”, è disastro ambientale. L’accusa chiede sei anni per il conte Marzotto

25 settembre 2014 Commenti chiusi

Praia a Mare (CS), 23 set. 2014 - Malati e familiari delle vittime ora attendono la sentenza finale.

articolo pubblicato da Il Manifesto

Il Manifesto

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Raccolta differenziata. “Puniti” i sindaci inadempienti

20 giugno 2014 Commenti chiusi

Una recente sentenza (di primo grado) della Corte dei conti, sezione giurisdizionale per la regione Liguria, ha condannato alcuni amministratori locali al “risarcimento del danno” al Comune per non aver rispettato la normativa sulla raccolta differenziata ed in particolare, per non aver raggiunto le percentuali di raccolta stabilite dalla normativa.
Questa sentenza, se confermata dall’ultimo grado di giudizio della Corte dei conti, darebbe maggiori possibilità a cittadini e associazioni di veder tutelato il proprio diritto ad una gestione più virtuosa dei rifiuti da parte degli enti locali che punti sulla raccolta differenziata.
Delle responsabilità soggettive degli amministratori in tema di rifiuti, ne ha parlato Michele Muoio – per il comitato civico Natale De Grazia – nel corso dell’incontro “Emergenza rifiuti. L’odissea infinita. Responsabilità politiche e prospettive future” che si è tenuto, l’8 giugno,  a Girifalco (Catanzaro).


“Emergenza rifiuti. L’odissea infinita. Responsabilità politiche e prospettive future”

All’incontro sono intervenuti:
On. Demetrio Naccari Carlizzi (Consigliere regionale PD)
ON. Dalila Nesci (Parlamentare Movimento Cinque Stelle)
ON. Paolo Parentela (Parlamentare Movimento Cinque Stelle)
Michele Muoio (Comitato Natale De Grazia)
Espedito Marinaro (Comitato No Discarica Battaglina)
Gennaro Montuoro (Coordinamento Regionale No Discariche Calabresi)
Giuseppe Valentino (Segretario Generale Cgil Catanzaro Lamezia)

 

di Vanessa Magliocchi

Girifalco, 8 giugno 2014 - Giornata memorabile quella dell’ 8 giugno tenutasi a Girifalco, dove ancora una volta il comitato de Grazia è stato inviato a prendere parte ad un convegno sull’annosa questione che coinvolge la Calabria da più di un decennio: la gestione dei rifiuti.

Proprio di rifiuti e di raccolta differenziata si è discusso presso la biblioteca del paese in provincia di Catanzaro, all’interno della rassegna “Ad occhi aperti”, organizzato dall’associazione culturale “Work in progress” in collaborazione con la Cgil Catanzaro-Lamezia e la Pro-Loco di Girifalco.

Il tema di questo ottavo incontro della rassegna, è stato “Emergenza rifiuti. L’odissea infinita. Responsabilità politiche e prospettive future” alle quali sono intervenuti: l’onorevole Demetrio Naccari Carlizzi, consigliere regionale Pd; gli onorevoli Dalila Nesci e Paolo Parentela del Movimento Cinque Stelle; Michele Muoio del Comitato Natale De Grazia; Espedito Mannarino, Comitato No discarica Battaglina; Gennaro Montuoro del Coordinamento regionale No Discariche Calabresi; Giuseppe Valentino, segretario generale CGIL Catanzaro – Lamezia.

Inerente a questo tema i due rappresentanti del movimento cinque stelle, Dalila Nesci  e Paolo Parentela,  hanno ribadito le diverse iniziative da loro intraprese all’interno del parlamento inerente al teme dell’inquinamento. Ricordando la proposta di legge  del M5S sui reati ambientali, ma anche delle loro interrogazioni di denuncia sulla vicina discarica di Battaglina e sulla gestione fallimentare dei 17 anni di commissariamento per l’emergenza rifiuti in Calabria. Oltre 1 miliardo di euro spesi in una gestione obsoleta fatta di discariche, sprechi e mafia, con danni alla salute e all’ambiente. La politica colpevole e responsabile è ancora nei posti di comando, ha tenuto a ribadire e precisare la Nesci.

Continua Parentela: «Discariche ed inceneritori sono strumenti di gestione dei rifiuti che noi consideriamo ormai superati, ma su cui la Regione Calabria, nella persona dell’Assessore Pugliano intende ancora investire. Piuttosto che spendere soldi pubblici per i soliti metodi di smaltimento, bisognerebbe investire denaro ed energie per perseguire la strategia rifiuti zero attraverso la raccolta differenziata porta a porta, che concederebbe alla Calabria vero sviluppo ed il necessario rispetto per l’ambiente».

E si fanno sentire a gran voce sia la Cgil  di Catanzaro sia il rappresentate del comitato No discarica Battagliana. Il NO alle discariche è sacrosanto, condiviso dal sindacato, dalle associazioni ambientaliste, dalle Istituzioni – a partire dai Sindaci del comprensorio – dai cittadini.

Ora, come sollecitava  il portavoce del comitato, c’è bisogno, oltre che continuare a lottare per scongiurare il rischio della realizzazione della discarica, e di qualsivoglia impianto fino ad oggi utilizzato, di avanzare delle proposte, facendo in modo che un’opera dannosa si trasformi in un’opportunità.

A dare una forte impronta al convegno è stato il nostro rappresentante Michele Muoio.

Cominciando con una descrizione del Capitano Natale de Grazia, e del motivo per cui l’omonimo comitato si e’ costituito: l’inquinamento, attraverso l’interramento di rifiuti tossici nella valle dell’Olivo, ha dichiarato la missione a cui dovrebbero attendere i diversi comitati civici.

Il ruolo di un comitato e’ di lottare dal basso, con i mezzi civili che può adoperare, affinché battaglie come il riconoscimento delle responsabilità’ sull’interramento dei quei rifiuti, e la bonifica del sito, possano arrivare a termine. E per tali battaglie, la civiltà’ richiede anche la preparazione a conseguenze assai gravose, come l’esser sottoposti a provvedimenti di polizia giudiziaria, destino che e’ toccato ai membri del comitato De Grazia.

E come se non bastasse, esiste un progetto per realizzare una discarica proprio a ridosso di quella valle.

Riprendendo le osservazioni dei parlamentari M5S, sull’economia che ruota attorno al rifiuto, sottolinea come la vera valorizzazione non e’ quella termica, ma il riciclo, che può partire solo da una raccolta differenziata.

Il punto che tiene a sottolineare e’ però la responsabilità dell’amministratore pubblico nel processo di gestione dei rifiuti. Mentre questi tipicamente declina tali responsabilità difendendosi dietro la legge 142/90, sostenendo quindi che la separazione tra funzioni di indirizzo e di gestione li esonera dal pagare in prima persona per i mancati adempimenti.

Responsabilità che è stata invece riconosciuta dalla corte dei conti, con la sentenza 83 del 27-5-2013, dove la Corte riconosce il dolo da parte del Sindaco di Recco, imputandogli il pagamento del danno erariale causato dal suo mancato rispetto delle normative sui rifiuti, in particolare sul raggiungimento dei livelli minimi di differenziata.

Si apre quindi un nuovo mondo, che chiama anche la cittadinanza alle sue responsabilità, che non sono quelle di porsi legalmente contro le istituzioni che mancano al proprio dovere, ma di esercitare pressioni sugli organi competenti affinché’ le normative, quantomeno, siano rispettate.

 

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Incontro con gli studenti per conoscere il mare

19 giugno 2014 Commenti chiusi

In un incontro con i giovani studenti delle prime classi delle scuole medie di Amantea si è parlato del rispetto delle risorse marine e di come frequentare in modo sicuro le spiagge.

di Giulia Pellegrino

Amantea, 19 Giu. 2014 - Il Comitato civico “Natale De Grazia” ha partecipato, lo scorso 31 maggio, a un incontro con gli studenti dal titolo “Il nostro mare, da conoscere e amare”, organizzato dall’Istituto comprensivo “G. Mameli” e dalla Fidapa di Amantea, in collaborazione con la Guardia costiera.

Con gli studenti delle prime classi della scuola media, destinatari del convegno, i rappresentanti del Comitato hanno brevemente dialogato sul rapporto privilegiato che gli uomini intrattengono con questa grande risorsa, e soprattutto su quali sono i comportamenti più corretti da tenere per far sì che i vari tipi di inquinamento possibile (e purtroppo reale) diventino sempre meno abitudine consolidata.

Il Comitato ha accolto con favore l’inizio di quello che si avvia ad essere un percorso di crescente sensibilizzazione rivolto  a giovani e giovanissimi, in un luogo – la scuola –  che si auspica possa essere sempre più parte attiva nella formazione di cittadini attenti alle tematiche ambientali. Infine, parlare di mare ci consente di ricordare ancora una volta la figura del Capitano De Grazia, uomo di punta delle investigazioni sui traffici di rifiuti tossici e radioattivi negli anni ’90, che proprio nella Guardia Costiera svolse con dedizione e sacrificio il suo prezioso lavoro.

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Rifiuti. Raduno dei comitati regionali a Saracena

11 giugno 2014 Commenti chiusi

Domenica 15 giugno,  sindaci e associazioni si ritrovano a Novacco sul Pollino.  Gagliardi: «adesso facciamo sul serio. Insieme»

SARACENA (Cs), Giovedì 5 Giugno 2014 – Tutela dell’ambiente, qualità della vita, occasioni di sviluppo sostenibile e buone pratiche amministrative. Il percorso unitario tracciato in quasi due anni di incontri tra i sindaci dei comuni virtuosi raggiunge un nuovo traguardo: è il momento di mettere nero su bianco l’intenzione di voler avviare, dal basso, una virtuosa inversione di tendenza senza aspettare o lamentare inerzia o latitanza degli enti sovracomunali, Regione in primis. I Sindaci alla guida di amministrazioni che hanno dimostrato sul campo di voler realmente imboccare questa rotta si ritirano sul Pianoro di Novacco, ospiti del Sindaco Mario Albino GAGLIARDI. L’appuntamento è per DOMENICA 15 GIUGNO. A questo incontro parteciperanno anche numerosi sindaci eletti per la prima volta in occasione dell’ultima tornata elettorale insieme ai rappresentanti e militanti di tutti i movimenti che, nel corso dell’ultimo decennio, si sono resi protagonisti di battaglie a favore della tutela ambientale e che si sono mobilitati per evitare ulteriori scempi sull’intero territorio regionale.

Rovito, Catanzaro, Rende, Montepaone, Montauro, Serrastretta e Isca sullo Jonio, Stalettì, Guardavalle, S.Caterina sullo Jonio e S.Andrea Apostolo dello Jonio, Grimaldi, Scalea, Scala Coeli, Mendicino, Cariati, Pietrapaola, Fiumefreddo, Casole Bruzio, San Giovanni in Fiore, Morano Calabro, Civita, Frascineto, San Basile, Castrolibero, Longobardi, Spezzano della Sila, San Marco Argentano, Terranova da Sibari, Orsomarso, Cerchiara di Calabria, Corigliano Calabro, Cirò, Cirò marina, Falerna e tanti altri. Sono più di 50 i comuni che, dalla Sibaritide al Pollino, dal crotonese all’Aspromonte, dal catanzarese al reggino hanno invitato ed ospitato in questi anni Mario Albino GAGLIARDI perché illustrasse il percorso amministrativo e tecnico fatto e verso la differenziata: ciclo integrato dei rifiuti e delle acque e sistema di gestione pubblico in house.

Questi ed altri comuni che hanno già avviato la raccolta differenziata, ottenendo già risultati, o che si avviano ad intraprendere il percorso virtuoso, si incontreranno a Saracena, a Novacco, per confrontarsi su quanto è stato fatto e quanto si dovrà fare ancora per rendersi indipendenti da un sistema carente in termini di programmazione e che frena le buone pratiche amministrative già avviate. Insieme ai Primi Cittadini che prenderanno parte al ritiro saranno presenti anche i movimenti ambientalisti dell’intero territorio calabrese, che si riuniranno già dal giorno prima, sabato 14, nella località montana del Paese del Moscato Passito per analizzare le diverse situazioni ed emergenze regionali e contribuire al percorso unitario da intraprendere.

L’obiettivo – dichiara il Sindaco Gagliardi – è quello di creare un sodalizio tra mondo dell’associazionismo ed istituzioni, unici attori in grado di invertire la rotta e avviare il superamento dell’emergenza ambientale. Adesso – conclude – facciamo sul serio. Insieme.

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I Comitati sollecitano i candidati a sindaco di Amantea su fiume Oliva, gestione dei rifiuti e registro tumori.

23 maggio 2014 Commenti chiusi

Con una lettera indirizzata ai quattro candidati a sindaco della città di Amantea (Mazzei, Menichino, Sabatino e Ruggiero), il comitato De Grazia e il comitato “No discarica Giani”, chiedono maggiore impegno sulla bonifica del fiume Oliva, sull’istituzione del registro tumori, sulla raccolta differenziata dei rifiuti e soprattutto che si esprimano, nell’ultimo comizio elettorale, sul progetto di costruzione di discarica a Lago.

Egregio candidato Sindaco del comune di Amantea,

gli attivisti del Comitato civicoNatale De Grazia” e del comitato “No discarica Giani” desiderano accendere i riflettori su alcune delle principali questioni ambientali del nostro territorio e di cui si parla diffusamente ormai da anni, con un atteggiamento decisamente ambivalente da parte delle istituzioni locali. Crediamo sia arrivato il momento di far seguire alle parole i fatti. Ad iniziare dalla bonifica della Valle dell’Oliva e conseguentemente ad una corretta gestione dei rifiuti attraverso la raccolta differenziata e l’istituzione di un Registro Tumori per la provincia di Cosenza. Argomenti che sono stati citati nei comizi con dichiarazioni dal sapore d’impegno da parte dei futuri amministratori nei confronti dei cittadini di Amantea.

 Bonifica Fiume Oliva

Non ci sono, purtroppo, ormai più dubbi, sul disastroso stato di inquinamento in cui versa la Valle dell’Oliva a seguito di un pluriennale e scellerato interramento di rifiuti tossici. Per cui è chiaro che bisogna prendere atto del problema, ma nel contempo indicare rapidamente la soluzione a tutela soprattutto della salute dei cittadini del comprensorio. Da qui, pur deprecando il passato silenzio delle istituzioni – soprattutto locali –, ci auguriamo che la futura amministrazione comunale dia seguito alle promesse esternate nel corso della campagna elettorale: sia solerte nel compiere il primo passaggio obbligato e ufficiale verso la bonifica, che è l’inserimento della Valle dell’Oliva nell’elenco dei siti ad alto rischio e poi faccia le dovute pressioni presso gli enti sovracomunali affinché stanzino i fondi necessari ad avviare i lavori di bonifica.

Istituzione Registro Tumori

Anche per quanto riguarda l’istituzione del Registro Tumori il nostro territorio sconta un ritardo imperdonabile, dal momento che finora è stato il Comitato De Grazia, insieme ad altre associazioni, con un percorso assai tortuoso a muoversi per dare inizio a ciò che in altre province è già realtà. Per questo chiediamo una presa di posizione chiara e netta. Che non si concretizzi esclusivamente in una dichiarazione di facciata, ma che contenga specifiche linee guida di come il futuro sindaco, assieme alla sua giunta, intenda procedere e quale tipo di impegno diretto profonderà per raggiungere questo obiettivo.

Raccolta differenziata e non discariche

Infine, un aspetto ci lascia ancora una volta perplessi: l’assoluto silenzio di tutti i candidati sulla possibile realizzazione della discarica di Lago. Un silenzio assordante che stona con l’impegno assunto dalla nostra cittadina, contro la discarica, con una delle ultime delibere del Consiglio comunale uscente. Ora, a Lago, qualcosa sta cambiando, anche il sindaco Vittorio Cupelli, grazie alla nostra opera di informazione e sensibilizzazione,  ha riconosciuto che la discarica può incidere direttamente sulla salute della popolazione ed è tornato, in parte, sui suoi passi dichiarando la riconversione dell’iniziale progetto in un impianto a servizio della raccolta differenziata. Ed Amantea come intende procedere? A fronte della delibera del comune di Amantea che sanciva il pieno e unanime “no” alla costruzione della discarica, nello scorso mese di aprile, ci auguriamo un ulteriore e pubblico avallo di questa presa di posizione e l’esplicitazione della progettualità per una corretta gestione del rifiuto differenziato senza l’utilizzo delle discariche.

Il comitato civico “Natale De Grazia” e il comitato “No discarica Giani” auspicano che i candidati a sindaco si pronuncino su questi temi nel comizio di chiusura della campagna elettorale e restano a disposizione della futura Amministrazione comunale per collaborare ad una più virtuosa gestione dei rifiuti che possa determinare anche un ritorno economico ed occupazionale per la nostra cittadina.

Cordiali saluti.

Amantea, 22 maggio 2014

Comitato civico “Natale De Grazia”
Comitato “No discarica Giani”

Sergio Ruggiero              Francesca Menichino        Monica Sabatino               Sante Mazzei

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“La discarica di Giani non si farà” è l’annuncio dei due candidati a sindaco di Lago

23 maggio 2014 Commenti chiusi

La discarica di Giani è stata al centro della campagna elettorale di Lago. I candidati, entrambi amministratori uscenti, hanno preso le distanze dal progetto che avevano firmato. Al secco “No” di Bilotta si contrappone la rimodulazione del progetto di Cupelli.

Lago, 23 maggio 2014 - I candidati a sindaco del comune di Lago hanno annunciato che non realizzeranno la discarica di Giani. Apertamente per il “no” si  è schierato il candidato Mario Bilotta, mentre il sindaco uscente, l’architetto Vittorio Cupelli, fautore della discarica di Giani, ha annunciato di aver riconvertito il progetto in un impianto di produzione di biogas e pallet (per non perdere i finanziamenti di 5milioni di euro), come promesso durante il confronto del 16 febbraio scorso con i cittadini e le associazioni.

«Io non farò discariche a Lago, io ho un progetto alternativo pilota dove trasformerò i rifiuti che non possono essere differenziati in un prodotto che servirà sia alla comunità di Lago, che dei paesi del comprensorio» ha annunciato il 15 maggio, durante il comizio di apertura della campagna elettorale, il sindaco Cupelli.  «Realizzeremo – ha continuato il sindaco uscente –  un sito di stoccaggio dove l’umido sarà trasformato in biogas e un impianto che attraverso un processo chimico-biologico trasformerà  i rifiuti in pallet per l’agricoltura». Il sindaco, rivolgendosi direttamente agli attivisti del comitato De Grazia presenti in piazza durante il comizio, ha detto di aver mantenuto le promesse e di mettere a disposizione i documenti del nuovo progetto ed ha chiesto, se dovesse essere riconfermato alla carica di sindaco, la collaborazione degli ambientalisti per una più virtuosa gestione dei rifiuti.

Anche il candidato a sindaco Mario Bilotta ha dichiarato la sua «ferma opposizione a qualsiasi piano o ciclo di gestione dei rifiuti che preveda discariche nel territorio comunale» inserendo tra i candidati della propria lista esponenti del comitato “no discarica”. Pertanto chiunque vinca le elezioni dovrebbe essere scongiurato il pericolo di costruzione della discarica di Giani, anche se alla data del 23 maggio gli attivisti del De Grazia, che si sono recati in comune,  non sono riusciti a venire in possesso di documentazione relativa al nuovo progetto annunciato dal sindaco Cupelli e dai suoi collaboratori.

 

 

 

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Assemblea di Lago l’intervento del Presidente del comitato “De Grazia”

23 maggio 2014 Commenti chiusi

Si è tenuto regolarmente, domenica 6 febbraio, l’incontro tra il sindaco e i cittadini di Lago, per parlare della costruzione della discarica in località Giani. Alla fine del convegno, incalzato da cittadini ed ambientalisti, il sindaco torna sui suoi passi, sospende il progetto e programma la sua “rimodulazione” per non perdere il cospicuo finanziamento.

Lago, 7 febbraio 2014 - Il sindaco di Lago alla fine dell’incontro – incalzato dai cittadini e dagli ambientalisti – è tornato sui suoi passi annunciando la sospensione del progetto di realizzazione della discarica di Giani e l’impegno a rimodulare, insieme alla Regione Calabria, lo stesso progetto riconvertendolo in un impianto a servizio della raccolta differenziata.

Cliccando sul link sottostante troverete gli interventi dell’incontro (di sindaco, tecnici e cittadini) in particolare il file “2014 Convegno discarica 5″ contiene la registrazione dell’intervento di Gianfranco Posa, presidente del comitato “Natale De Grazia”.

http://www.perlago.it/perlagotv/perlagotvondemand/ondemand/perlagotvondemand.htm

 

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