Natale De Grazia. Diciotto anni di misteri

12 dicembre 2013 Commenti chiusi

Ala Campus Temesa di Amantea si ricorda il capitano De Grazia. Le sue indagini che hanno riguardato anche la cittadina tirrenica tra misteri, veleni e tumori

Amantea, 12 Dic. 2013 – Il capitano Natale De Grazia indagando sulle navi dei veleni si è imbattuto anche sull’imbarcazione che spiaggiò sulle coste di Amantea il 14 dicembre 1990.  Da allora la storia della cittadina è costellata di misteri, di rifiuti interrati negli alvei dei fiumi che, ufficialmente, non si sa da dove provengano e di terribili malattie che a sentir la gente locale sono troppo frequenti ma di cui non si può parlare perchè mancano studi e dati precisi, non se ne conosce le cause. E in Calabria il registro tumori non è mai stato istituito.

Intanto il parlamento ha deciso – o meglio per ora solo comunicato – che intende desecretare gli atti parlamentari sul traffico dei rifiuti e sul fenomeno delle navi a perdere così come fatto per le dichiarazioni del pentito napoletano Schiavone che ha fatto esplodere il caso della terra dei fuochi in Campania.

In questi giorni la Commissione sanità del consiglio regionale della Calabria intende fare luce sulla mancata istituzione dei registro tumori regionali e sta convocando i dirigenti del settore sanitario mettendoli a confronto con le associazioni che operano nei vari territori calabresi martoriati dalle malattie tumorali e da disastri ambientali.

Di questo ed altro si parlerà venerdì sera nella sala eventi del Campus Temesa di Amantea. Si inizierà alle 20.30 con la proiezione de “La Forestale dei veleni” la video inchiesta vincitrice della seconda edizione del Premio Morrione, la nuova sezione del Premio Ilaria Alpi.  Gli autori, i giovani giornalisti Silvia Sciorilli Borrelli, Davide Gangale e Andrea Tornago, ricostruiscono attraverso documenti inediti e la testimonianza diretta dei “sopravvissuti”, le indagini sulle navi a perdere che hanno visto protagonista il capitano De Grazia. Gli investigatori per anni hanno cercato di dare un volto e un nome ai trafficanti, nel tentativo di localizzare i relitti finché qualcosa o qualcuno non li ha fermati. Sarà motivo di riflessioni l’emozionante brano tratto dallo spettacolo teatrale “Occhi a perdere” che sarà interpretato durante la serata dagli artisti dell’associazione “La Buffa, agitatori culturali” di Amantea il cui spettacolo completo andrà in scena sempre nel Campus Temesa il prossimo 27 dicembre.

 

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Registro tumori. Le richieste dei comitati alla Commisione sanità regionale

5 dicembre 2013 Commenti chiusi

Le richieste avanzate durante l’audizione del tre dicembre davanti alla Commissione  Sanità del Consiglio regionale della Calabria

Amantea, 04 dic. 2013 -  Il Comitato civico “Natale De Grazia” e il comitato civico “Valle Oliva Terre a Perdere”, chiedono ai membri della Terza Commissione attività sociali, Sanitarie, Culturali e Formative del consiglio Regionale della Calabria di portare a conoscenza dell’intero Consiglio regionale, della Giunta Regionale e del Governo italiano il caso della “valle dei veleni”, sollecitandone l’intervento, nei modi e nelle forme dovute, affinché:

 1.      le autorità ambientali italiane  e regionali (Ministero dell’ambiente, ISPRA e Assessorato Ambiente Regione Calabria) e quelle sanitarie (Ministro della Sanità e Istituto Superiore di Sanità e Assessorato Sanità Regione Calabria) procedano alla messa in sicurezza dal punto di vista igienico-sanitario e ambientale e alla bonifica della Valle dell’Oliva, nel rispetto del principio di precauzione, di cui all’articolo 191 del Trattato dell’Unione Europea, finalizzato a garantire un alto livello di protezione dell’ambiente grazie alla prevenzione del rischio, e del principio di prevenzione, riconosciuto in ambito comunitario;

2.      Sia istituito il Rencam (Registro Nominativo della Cause di Morte) informatizzato presso l’ASP di Cosenza, con l’istituzione e attuazione concreta della Cartella clinica elettronica;

 3.      Venga attivato concretamente il Registro Tumori della Calabria o, in alternativa, i registri provinciali, rafforzando la struttura operativa dell’Asp di Cosenza;

 4.      Semplificazione della normativa sulla privacy che spesso rallenta i flussi informativi che devono confluire nel Rt; e miglioramento del sistema di integrazione e di collaborazione (come nello schema in basso*) tra uffici e strutture mediche della stessa Asp e delle altre regionali e nazionali;

 5.      Vengano rafforzati gli screening oncologici su tutta la popolazione a rischio;

 6.      Vengano disposti dei  Test mineralogramma a campione su popolazione residente nella vallata dell’Oliva.

 Quelle che precedono sono le richieste avanzate dal comitato civico Natale De Grazia e dal comitato “Valle Oliva” alla Commissione Sanità del Consiglio regionale della Calabria nella seduta dello scorso tre dicembre, in relazione alla discussione, sulla mancata istituzione del Registro tumori regionale.

Un incontro al quale erano presenti, oltre ai dirigenti regionali del settore sanitario, anche numerose associazioni di volontariato operanti su tutto il territorio calabrese.

I cittadini hanno illustrato ai membri della Commissione il dramma delle malattie oncologiche che colpiscono le diverse realtà territoriali, manifestando la preoccupazione e il terribile, ma verosimile, sospetto che la diffusione delle patologie neoplastiche sia in molti casi da ricollegare a contaminazioni ambientali certamente non casuali.

Denominatore comune l’importanza riconosciuta da tutti i presenti, rappresentanti istituzionali e cittadini, dell’istituzione del registro tumori, per la sua «importantissima valenza epidemiologica e di prevenzione». Ma non solo, perché dai dati statici contenuti nel registro tumori potrebbe emergere, secondo le associazioni, una mappatura dei luoghi ove la malattia è più diffusa e verificare se le cause sono attribuibili a specifici fattori ambientali.

Nel lamentare i ritardi nell’istituzione del registro tumori e della messa in sicurezza dei territori è emersa la rabbia dei cittadini per le lungaggini burocratiche troppo frequenti ma, allo stesso tempo, è emersa la loro propositività e la voglia di darsi da fare per arrivare celermente alla soluzione del problema. La via auspicata è stata tracciata proprio dalle associazioni che hanno proposto la costituzione di un gruppo di lavoro che veda coinvolti dirigenti sanitari regionali e i rappresentanti delle organizzazioni.  Proposta largamente condivisa e ripresa nel discorso finale della dottoressa Rosalba Barone (Dirigente del Dipartimento Tutela della Salute) che si è detta disponibile a intraprendere un percorso comune con le associazioni che non si fermi solo con la costituzione del registro tumori ma possa continuare anche oltre, per la programmazione degli interventi sanitari.

L’ultima parola è stata quella del presidente della commissione Salvatore Pacenza che ha accolto la proposta del comitato De Grazia di calendarizzare le future attività. Pacenza ha così assunto l’onere di convocare una seduta congiunta delle commissioni Sanità e Ambiente sugli stessi temi, in adesione a quanto già proposto dal presidente della commissione Gianluca Gallo presente alla seduta, ed ha invitato le associazioni a costituire, su base provinciale, un gruppo di lavoro che potrà, appena pronto, rendersi disponibile per iniziare con i dirigenti regionali, e in particolare con la dottoressa Barone, la programmazione dei lavori.

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Registro Tumori. Oggi l’audizione delle associazioni presso la Commissione sanità del Consiglio regionale della Calabria.

3 dicembre 2013 Commenti chiusi

 Tra le tante associazioni anche il comitato “Natale De Grazia” di Amantea e il Comitato “Valle Oliva” di Aiello Calabro.

Reggio Calabria, 03 dic. 2013 – E’ in corso in queste ore presso il Consiglio regionale della Calabria l’audizione delle associazioni calabresi che porteranno presso la terza commissione sanità  le numerose vertenze territoriali in tema ambientale e sanitario per cercare di accelerare l’iter di istituzione del Registro Tumori della Calabria.

La seduta della Commissione sulla problematica della mancata istituzione del Registro regionale dei tumori è stata richiesta dal consigliere regionale Giuseppe Giordano, dell’Idv. Il consigliere ha sollevato la necessità di un approfondimento per i ritardi che si registrano sulla tempistica attivata dal Governo regionale e delle singole ASP per dotare la nostra regione di uno strumento importantissimo dal punto di vista epidemiologico, in particolare per quanto attiene la provincia di Reggio Calabria.

In realtà l’Asp di Cosenza sta lavorando da tempo all’attivazione del registro tumori di Cosenza e Crotone e, a sentire i bene informati, mancherebbe l’ultimo passaggio burocratico per vedere finalmente attivato il registro tumori. Da oltre tre anni i sanitari dell’Asp di Cosenza stanno raccogliendo dati secondo le indicazioni dell’Airtum (Associazione nazionale Registri tumori) ma il registro stenta a partire, mentre se fosse attivato potrebbe fornire dati statistici importantissimi sulle malattie oncologiche diffuse sul territorio provinciale ed, eventualmente, la possibilità di individuarne le cause e verificare se alcune di queste sono legate all’ambiente. 

Oggi in Commissione ad ascoltare le associazioni e quindi i cittadini provenienti dalle varie zone della Calabria ci sarà, oltre ai consiglieri regionali che la compongono, anche la dirigente del Dipartimento Tutela della Salute, Teresa Barone (in sostituzione del direttore generale), che dovrà fornire informazioni sullo stato dell’arte del registro tumori regionale.

Spesso il palliativo utilizzato dalle istituzioni per mettere a tacere le giuste preoccupazioni della cittadinanza sulla diffusione delle malattie tumorali è appunto la mancanza del registro tumori senza il quale non si possono aver dati statistici certi e ufficiali. Ma le stesse istituzioni non forniscono mai risposte sul perché tale registro tarda ad arrivare. Dopo la seduta di oggi forse avremo maggiori risposte.


Consiglio regionale della Calabria – Terza Commissione - 
Sanità, Attività sociali, culturali e formative 

Elenco delle audizioni della seduta del 3 dicembre 2013 sul Registro tumori.

1)      Audizione dott. Bruno Zito Direttore Generale Dipartimento Tutela della Salute per discutere delle problematiche relative al Registro Tumori.

 Elenco Associazioni

  1. Audizione Associazione “1000 Firme” Africo (RC),
  2.  Associazione “Nausica” Reggio calabria,
  3. Associazione “Calabria e Calabresi” Villa San Giovanni (RC),
  4. Associazione “LILT-Lega Italiana Lotta Tumori” (RC, Cz, Cs, Kr.,VV),
  5. Associazione “Nuvola Rossi” Villa San Giovanni,
  6. Associazione “Franco Nisticò”(RC, KR,CZ,CS),
  7. Associazione “ANCADIC” Motta San Giovanni (RC),
  8. Associazione “Pro Loco Bagnara” Bagnara (RC),
  9. Associazione “Fabbrikando l’avvenire” Crotone,
  10. Associazione Lotta contro i tumori “Marisa Lavorato”,
  11. Comitato “Natale De Grazia” Amantea (CS),
  12. Comitato Civico “Valle dell’Oliva” Aiello Calabro (CS),
  13. Comitato per “le bonifiche dei terreni, fiumi e mari della Calabria”, Praia a Mare (CS),
  14. Comitato “La Piana di Gioia ci mette la faccia” Gioia Tauro (RC),
  15. Comitato spontaneo contrada Aracri, Cinquefrondi (RC),
  16. Comitato promotore “Articolo 32 Calabria”,
  17. Osservatorio per il diritto alla vita, Gioiosa Marina (RC),
  18. AIL Reggio Calabria,
  19. AIRC Calabria,
  20. Circolo Lega Ambiente Crotone
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«Superprocura per la navi dei veleni» L’appello del comitato De Grazia

12 novembre 2013 Commenti chiusi

Intervista rilasciata dal presidente del comitato a LA NAZIONE in merito alla richiesta di archiviazione dell’inchiesta della procura di la spezia sulle Navi dei Veleni.

La Spezia, lunedì 11 nov. 2013 - UN PLAUSO all’iniziativa di Legambiente per rilanciare l’offensiva investigativa sul fenomeno delle navi dei veleni viene dal comitato Natale De Grazia, il comitato fondato ad Amantea (Cosenza) per tenere viva la memoria dell’ufficiale del Corpo delle Capitanerie di Porto che indagava sugli intrighi dello smaltimento in mare dei rifiuti tossici e che, il 13 dicembre del 1995, morì in circostanze misteriose alla vigilia del suo previsto alla Spezia per raccogliere testimonianze top secret sul presunto affondamento doloso di navi cariche di scorie.

«BEN VENGA il rinnovato impegno di Legambiente e il suo effetto indotto a noi caro: onorare la memoria di Natale» dice il presidente del Comitato, Gianfranco Posa, che rileva: «La medaglia d’oro che è stata attribuita all’ufficiale di Marina dal presidente della Repubblica Ciampi è sicuramente importante sul piano del riconoscimento morale per l’impegno profuso ma la Stato, nelle sue articolazioni, dovrebbe fare altro per onorare l’attività da lui svolta con passione e ostinazione, fino alla morte, per cause tossiche, come dopo anni ha stabilito la commissione parlamentare d’inchiesta sui traffici connessi allo smaltimento dei rifiuti».

Cosa dovrebbe fare lo Stato? «Dovrebbe ritessere il filo di tante inchieste sparse, svolte da piccole procure, anche prive di strumenti adeguati, per sviluppare un’analisi d’insieme sul fenomeno delle navi dei veleni e perseguire i responsabili ancora ignoti dei loro affondamenti».

Concretamente?
«Connettere le inchieste, dar vita da una superprocura dedicata, un pool di magistrati specializzati che, mettendo insieme atti ed esperienze maturate sulla materia, ricostruiscano il fenomeno, per risalire alle responsabilità penali».

Intanto alla Spezia, con gli affondi dell’avvocato Valentina Antonini di Legambiente, potrebbe ritrovare impulso un’inchiesta che, basata su voci e registrazioni ’rubate’, non ha prodotto finora risultati…
«Ben venga l’opposizione all’archiviazione e la possibilità di rimettere mano ad atti, dichiarazioni di pentiti e di fonti investigative, vecchi fascicoli e nuovi elementi, per compiere altri passi in avanti nel tortuoso cammino della verità che aveva intrapreso Natale De Grazia fino a pagare con la morte il suo impegno per la salvaguardia del mare, per smascherare i traffici illeciti che lo hanno violentato e forse continuano a violentarlo, con gravi effetti sulla salute dei cittadini».

 Corrado Ricci

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Navi dei Veleni: Comitato De Grazia, Resta Dubbio sulla volontà di fermare i traffici

12 novembre 2013 Commenti chiusi

Le dichiarazione rilasciate dal presidente del comitato all’Agenzia Parlamentare dopo le dichiarazione del pentito Carmine Schiavone

scritto da Sara Della Bella

(AGENPARL)- Roma, 04 nov – “In questi giorni si fa un gran parlare delle rivelazioni di Carmine Schiavone sul traffico di rifiuti che ha riguardato la Campania e le altre regioni meridionali. Sul fenomeno delle “navi dei veleni”
riteniamo che le sue dichiarazioni nulla aggiungano alle notizie già conosciute.
Dai collaboratori di giustizia dobbiamo pretendere di più. Da chi ha partecipato direttamente ad attività criminali ci aspettiamo che forniscano luoghi e coordinate precise e verificabili, nomi e cognomi di committenti e
trafficanti e non i “sentito dire” che servono solo a riempire le pagine dei giornali”. Lo dichiara all’Agenparl, Gianfranco Posa, portavoce del Comitato Civico Natale De Grazia in merito al verbale desecretato della commissione ecomafia del 1997.
“Quello che invece colpisce di più in questa storia è ancora una volta l’atteggiamento delle Istituzioni. Prima il ”segreto” imposto alle sue dichiarazioni per tutti questi anni ed ora l’immobilità difronte a tali rivelazioni. E’
necessario intervenire sui luoghi indicati per risanare i territori e salvaguardare la salute dei cittadini. Vi sono luoghi già noti e verificati (cito solo per esempio in Calabria la vallata dell’Oliva e la fabbrica Marlane di Paia a Mare) dove è certo l’interramento di rifiuti pericolosi che è necessario rimuovere per bonificare le aree. Il modo in cui è stata conclusa nel 2009 la vicenda di Cetraro, sembra aver posto un serio freno alle indagini sulle navi dei veleni. - Continua l’esponente del Comitato De Grazia – Per porre invece un freno al traffico dei rifiuti – che non si è certo arrestato – è necessario che i cittadini si riapproprino dei territori togliendoli alle imprese criminali e prestino maggiore interesse alla gestione dei beni comuni. E poi servono istituzioni rappresentate da uomini valorosi e giusti, come lo era Natale De Grazia, le cui inchieste andrebbero riprese e portate a termine. I documenti delle indagini giudiziarie e quelle delle varie commissioni d’inchiesta non devono restare chiusi nei cassetti ma devono servire a fare luce sui traffici che hanno contaminato i territori e la vita dei cittadini dell’intero Mezzogiorno. Purtroppo ancora una volta resta il dubbio sulla reale volontà di fermare tali traffici”.

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Processo fiume Oliva, le parti civili organizzano un percorso comune

2 novembre 2013 Commenti chiusi

Cosenza, 02 nov. 2013Rafforzare le sinergie nel processo sull’inquinamento del fiume Oliva ed elaborare una strategia comune di più ampio respiro per indurre la Regione Calabria a cambiare le politiche in materia ambientale. Si è sviluppato lungo questi due binari l’incontro tra le associazioni che si sono costituite parti civili proprio nel processo sulla Valle dell’Oliva. La riunione si è tenuta nella sede della Cgil di Cosenza che, insieme alle associazioni che hanno mpartecipato all’incontro è stato ammeso come parte civile, caso straordinario in Italia per un sindacato. Al vertice hanno partecipato Giovanni Donato, segretario della Cgil di Cosenza, Massimiliano Ianni, segretario della Camera del Lavoro di Amantea, Gianfranco Posa, del Comitato Natale De Grazia, Francesco Saccomanno, del Forum Ambientalista, Franco Falsetti del Wwf Calabria, Bruno Pino del Comitato dei cittadini di Aiello Calabro, l’avvocato Simonetta Bruni, che rappresenta il Comitato De Grazia e la Cgil di Cosenza, l’avvocato Rodolfo Ambrosio, che rappresenta Legambiente.

La discussione è stata aperta dall’analisi dei documenti da preparare in vista della prossima udienza del procedimento, fissata per il 5 novembre. E’ stata poi sollevata la necessità di verificare in maniera più approfondita i danni arrecati all’agricoltura, al turismo e alla pesca. Associazioni e sindacato su proposta del comitato De Grazia hanno convenuto inoltre di chiedere un incontro all’assessore regionale all’Ambiente, Francesco Pugliano, sulla bonifica del territorio. Dagli interventi, inoltre, è emerso un secco no alla mega discarica in zona Cozzo Giani di Lago, che si trova a monte del fiume Oliva.

Posa, infine, ha illustrato una serie di iniziative in calendario per dicembre. In particolare, il Comitato De Grazia guarda con interesse a documentari e spettacoli teatrali. “Abbiamo scelto dicembre perché ricorrono alcune dati importanti – ha detto Posa -. Il 13 la morte del capitano Natale De Grazia, che è nato il 19 dello stesso mese, il 14 invece si è spiaggiata la Jolly Rosso ad Amantea”.

Donato, a nome della Cgil di Cosenza, si è detto pronto a sostenere le manifestazioni del Comitato De Grazia, come già avvenuto in passato. “Il nostro sindacato è pienamente convinto dell’esigenza di comunicare in maniera nuova, di andare oltre i soliti convegni” ha affermato Donato.

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“Non Dualità” di Francesca Sicoli

28 ottobre 2013 Commenti chiusi

Nel video molto originale di Francesca Sicoli vi sono molte immagini della Manifestazione nazionale che si è tenuta ad Amantea (CS) il 24 ottobre 2009, partecipata da circa 35mila persone provenienti da tutta Italia.

 

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Il comitato De Grazia parte civile nel processo sull’inquinamento del fiume Oliva.

2 ottobre 2013 Commenti chiusi

Foto P. Ciardullo

Cosenza, 2 Ott. 2013 - Il comitato civico “Natale De Grazia” è stato ammesso come parte civile nel processo sull’inquinamento del fiume Oliva.

La decisione è stata assunta dalla Corte d’assise di Cosenza che durante l’udienza di oggi ha sciolto la riserva anche sulle altre richieste di parte civile avanzate da enti locali, associazioni ambientaliste, rappresentanze sindacali e soprattutto dai familiari delle vittime.

La Corte ha cosi deciso di rigettare le eccezioni sollevate dagli avvocati dei cinque imputati  -l’imprenditore di Amantea Cesare Coccimiglio e i quattro proprietari dei terreni risultati contaminati – che a vario titolo dovranno rispondere dell’accusa di disastro ambientale, avvelenamento delle acque e discarica abusiva di rifiuti contaminati da metalli pesanti, che avrebbero favorito la diffusione di malattie tumorali nella zona provocando la morte di un pescatore e lesioni gravi ad un suo amico.

I familiari di Giancarlo Fuoco, il pescatore deceduto, sono tra le parti ammesse nel procedimento giudiziario che si aggiungono ai familiari di un operaio della ditta Coccimiglio e di alcuni abitanti dell’area dell’Oliva.

«Essere parte civile nel processo – ha dichiarato il presidente del comitato Gianfranco Posa – ci permetterà di seguire da vicino l’evolversi di una vicenda sulla quale ci stiamo battendo da anni. Il nostro auspicio è che emerga al più presto tutta la verità sull’inquinamento della valle dell’Oliva e le responsabilità di chi ha causato questo enorme disastro del nostro territorio, che si dovrà far carico della bonifica dei luoghi contaminati».

Tra le parti ammesse anche il Ministero dell’Ambiente e la Regione Calabria che appresenteranno i pubblici interessi insieme ai comuni di Amantea, San Pietro in Amantea e Serra d’Aiello, questi ultimi già ammessi dal gup di Paola nell’udienza preliminare. La Corte d’Assise ha ammesso anche la Cgil di Cosenza, che ha presentato oggi la sua richiesta, il Wwf Italia, la Legambiente Calabria, il Forum Ambientalista, l’associazione Anpana e i Vas.

La vicinanza della CGIl che “continua anche nelle aule giudiziarie la sua battaglia al fianco del Comitato civico Natale De Grazia”

La Cgil di Cosenza si è costituita parte civile nel processo sul fiume Oliva che vede imputati “per disastro ambientale ed avvelenamento delle acque” un imprenditore e alcuni proprietari di terreni che sono risultati contaminati. Nell’udienza di questa mattina (2 ottobre) il Tribunale di Cosenza, infatti, ha accolto la richiesta della Camera del lavoro bruzia, rappresentata dall’avvocato Simonetta Bruni. La Cgil di Cosenza ha motivato la sua richiesta richiamando l’articolo 9 dello Statuto dei lavoratori che riconosce il diritto del sindacato a promuovere tutte le misure di tutela della salute e dell’integrità fisica dei lavoratori.

“La Cgil di Cosenza continua anche nelle aule giudiziarie la sua battaglia al fianco del Comitato civico Natale De Grazia, delle altre associazioni ambientaliste e, soprattutto, dei cittadini che hanno subito e subiscono gravi danni dall’interramento di rifiuti pericolosi – afferma il segretario Giovanni Donato -. Siamo soddisfatti per il risultato ottenuto questa mattina che rappresenta un’ulteriore tappa della nostra lotta per i diritti civili e a difesa dell’ambiente e della legalità. Una lotta che ha avuto un momento significativo nell’imponente manifestazione di Amantea del 24 ottobre del 2009 e che continueremo anche in futuro. Alle associazioni ambientaliste e alla gente comune ribadisco il sostegno della Cgil per una battaglia difficile che tutti insieme riusciremo a vincere. Siamo convinti, difatti, che il territorio sia una risorsa importante per lo sviluppo e l’occupazione”.

Cosenza, 2 ottobre 2013

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La fabbrica “Marlane” inserita nei siti regionali da bonificare

20 settembre 2013 Commenti chiusi

Soddisfazione dei lavoratori e del “Comitato per le bonifiche dei terreni, fiumi e mari della Calabria”

Praia a Mare, 23 sett. 2013 – Avevamo ragione i militanti e sostenitori del COMITATO PER LE BONIFICHE DEI TERRENI, FIUMI E MARI  della Calabria a sostenere la pericolosità del sito della Marlane dove sono state seppelliti rifiuti tossici pericolosissimi, provenienti dalla stessa fabbrica. Avevano ragione quegli operai che si sono esposti a dichiarare quanto da loro visto ed a testimoniarlo in varie udienze nel tribunale di Paola dove da due anni si sta procedendo contro dirigenti dell’azienda per omicidio colposo plurimo e disastro ambientale.

Avevamo ragione quando per attirare l’attenzione dei mass media e delle istituzioni organizzammo il 1° dicembre del 2012 una manifestazione per le vie di Praia a Mare con la partecipazione di circa mille persone. Avevamo ragione quando nell’incontro con il sindaco Praticò chiedemmo con forza che il Comune si facesse parte attiva perché il sito della Marlane venisse riconosciuto come pericoloso dalla Regione Calabria ricevendo un netto rifiuto.

Aveva torto il sindaco Praticò che non volle ascoltare i nostri suggerimenti, adducendo scuse ed invenzioni per non fare nulla, non tutelando così la salute dei propri cittadini.Aveva torto il sindaco Praticò quando nella sua testimonianza nel Tribunale di Paola dichiarò il falso asserendo che non era a conoscenza del disastro ambientale che si stata consumando nella Marlane dove vi ha lavorato per circa venti anni come dirigente sindacale.

Hanno ragione le decine e decine di famiglie a costituitisi parte civile contro Marzotto per le tante morti di tumore e di ammalati , avvenuti all’interno della fabbrica.
Proseguiamo quindi nella nostra lotta, incoraggiati da questo straordinario successo avvenuto con la collaborazione di tanti che hanno a cuore la salute dei cittadini.

Proseguiamo ancora chiedendo all’ASL un’indagine epidemiologica sulla cittadinanza praiese perché si formi una class action civile contro la Marzotto per i danni che ha commesso nel nostro territorio.

IL 27 SETTEMBRE ALLE ORE 8,30 RIPRENDE IL PROCESSO MARLANE A PAOLA. ANCORA UNA VOLTA SAREMO PRESENTI .

comunicato stampa
COMITATO PER LE BONIFICHE DEI TERRENI,
DEI FIUMI E DEI MARI DELLA CALABRIA

 

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Consegnate le firme a sostegno della legge popolare sull’acqua pubblica

13 luglio 2013 Commenti chiusi

Il coordinamento calabrese per l’acqua pubblica “Bruno Arcuri” ha consegnato al Consiglio regionale della Calabria una proposta di legge di iniziativa popolare per la gestione del servizio idrico. In basso il servizio andato in onda su Rai3 durante il Tg regionale.

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