Allarme Rosso
Allarme Rosso
Un preoccupante aumento di malati di leucemia e di altre forme di cancro dovuto a cause ambientali. Tutti abitanti della zona in cui nel 1990 si arenÚ la motonave
di Riccardo Bocca
Gli abitanti di Coreca hanno paura, e non lo nascondono. Chi vive in questa frazione di Amantea, sulla costa tirrenica della Calabria, parla in continuazione di G. V., proprietario della pizzeria Il Pergolato. Per giorni lo hanno visto affaticato, con una febbriciattola che non se ne voleva andare. In seguito hanno saputo che era stato ricoverato in ospedale a Catanzaro. Infine hanno ascoltato dai familiari il responso medico: leucemia, in forma acuta. Da qui l.agitazione della gente. Legata a un fatto oggettivo: G. V. abita e lavora a un centinaio di metri dal punto in cui, il 14 dicembre 1990, Ë spiaggiata la motonave Rosso. Tutti a Coreca conoscono l.indagine della Procura di Paola. Tutti sanno che vuole accertare se l.imbarcazione dell.armatore Messina avesse a bordo rifiuti tossici o radioattivi, e se l.eventuale pattumiera nociva sia stata seppellita in zona. Dunque temono un collegamento tra la malattia di G. V. e la presenza della nave. .In fondo., aveva detto di recente il ristoratore, .se sulla Rosso c.era qualcosa di strano, avrei dovuto essere il primo ad ammalarmi.. Parole che adesso turbano. E spingono gli amici a ricordare un particolare inedito, che risale a quando la motonave era gi sulla spiaggia: .Una mattina presto G. V. Ë uscito in barca., dice un testimone oculare: .Voleva capire chi stava armeggiando sulla fiancata della Rosso. Era ancora buio, ma da vicino ha visto gli uomini della Smith Tak, societ incaricata di rimettere in sesto l.imbarcazione, versare in mare un liquido scuro. G. V. ha chiesto cosa stessero facendo, e quelli hanno risposto che scaricavano soltanto acqua. Allora G. V. ha urlato che se non la smettevano subito avrebbe chiamato la Guardia di Finanza. CosÏ gli operai hanno staccato le pompe e sono passati a fare altro.. Certo, sarebbe assurdo sostenere che tra la malattia di G. V. e lo spiaggiamento della Rosso ci sia per forza un nesso. .Il tempo trascorso., spiega l.immunologo Lorenzo Moretta, direttore scientifico dell.ospedale Gaslini di Genova, .Ë compatibile con l.insorgere della leucemia. Per tutto il resto ci vogliono verifiche ad hoc.. Una posizione condivisa dal sostituto procuratore di Paola, Francesco Greco, titolare dell.indagine sulla Rosso. Il quale prima teorizza che .la prudenza, in questi casi, Ë d.obbligo, almeno quanto la scrupolositÂ.. E poi rivela che nei mesi scorsi, per fare chiarezza, ha chiesto all.ospedale di Reggio Calabria .una relazione sull.incidenza dei tumori derivanti da sostanze radioattive nel comune di Amantea e in quelli vicini. Uno studio svolto dal professor Pasquale Iacopino, direttore del Centro trapianti midollo osseo.. Tabelle e analisi che hanno faticato a diventare pubbliche. La Procura di Paola non ha voluto divulgarle perchÈ parte dell.indagine in corso. Il professor Iacopino si Ë rimesso all.autorizzazione della Regione Calabria. E oltremodo vago Ë stato il dirigente generale del dipartimento SanitÂ, Raffaele Faillace. A prendersi la responsabilit della pubblicazione Ë stata l.ex magistrato Doris Lo Moro, oggi assessore regionale alla SanitÂ. .I calabresi hanno il diritto di conoscere questa ricerca, della quale peraltro vengo a conoscenza adesso., ha detto a .L.espresso.. CosÏ abbiamo ricevuto i 70 fogli della relazione, preceduti da un.introduzione metodologica: .Sono state considerate., si legge, .le schede di dimissione ospedaliera dei pazienti affetti da patologia neoplastica residenti in Calabria, e ricoverati nelle strutture ospedaliere regionali ed extra regionali.. Un campione che riguarda gli anni tra il 1996 e il 2002, e che Ë .costituito da 57 mila 482 pazienti, dei quali 1.052 abitano nel comprensorio di Amantea.. Per quattro mesi Iacopino ha valutato .il comportamento epidemiologico delle neoplasie che possono essere favorite da cause ambientali, e in particolare dalle radiazioni ionizzanti.. Con i seguenti risultati: .Nel Comune di Amantea e in quelli limitrofi., si legge, .durante il periodo 1996-2002 il Ts (tasso di incidenza standardizzato) annuale dei tumori della pleura Ë stato pari a circa 2,23 diagnosi per 100 mila residenti. Un valore., scrive Iacopino, .superiore a quello dell.intera Calabria (1,24). Altrettanto alte sono le percentuali del tumore all.encefalo, .il cui Ts Ë pari a circa 13 casi per 100 mila residenti., sempre .superiore all.intera Calabria (10,67).. Come d.altronde quello dei linfomi non Hodgkin (Ts pari a 15,59 contro il 14,32 regionale) e delle varie leucemie, indicate con un Ts di 25,43 (Calabria 21,64). Eppure, nelle conclusioni della sua relazione, Iacopino frena. .L.incidenza delle neoplasie riscontrate nel Comune di Amantea e limitrofi., scrive, .non Ë risultata statisticamente differente da quella osservata in Calabria.. Inoltre aggiunge che .si puÚ escludere la presenza di un potente cancerogeno o leucemogeno nel territorio di Amantea e comuni litrofi (tipo radiazioni ionizzanti da esplosioni nucleari)., precisando che .non Ë possibile trarre conclusioni definitive. riguardo .all.eventuale presenza di agenti con minore impatto, come onde elettromagnetiche, pesticidi, scorie radioattive.. Frasi che a un profano potrebbero sembrare in contrasto col lavoro svolto. E invece hanno una logica spiegazione: .Il trend evidenziato indica un aumento di alcuni tumori nel comprensorio di Amantea., dice Iacopino:.Ma i dati a disposizione, come spiegato nella mia relazione, sono stati raccolti in un periodo troppo breve per risultare affidabili oltre ogni ragionevole dubbio.. In altre parole, continua il professore, .se gli stessi risultati emergessero da una scrupolosa indagine decennale, li definirei preoccupanti. CosÏ sarebbe un azzardo. La mia, ribadisco, non Ë un.analisi conclusiva: Ë, mi auguro, il punto di partenza per ulteriori approfondimenti. Qualitativi e quantitativi.. Non a caso il pm Greco ha intenzione di .convocare il professor Iacopino per discutere il suo studio. DopodichÈ., spiega, .valuteremo le procedure migliori per indagare in profonditÂ.. Un proposito che va a incastrarsi nella complessa rete delle investigazioni. Finora la Procura di Paola ha indagato sull.ipotetico tentativo di affondamento doloso della Rosso, e sullo smaltimento clandestino di rifiuti tossici o radioattivi. Ma oggi l.inchiesta madre, che a gennaio sbatter contro lo scoglio della prescrizione, ha prodotto tre stralci. Il primo riguarda un episodio denunciato da .L.espresso. nel settembre 2004, quando furono scoperte nel mare di Coreca tonnellate di acciaio; le stesse che in teoria avrebbero dovuto essere recuperate dopo lo smantellamento della Rosso. Gli inquirenti hanno certificato che la rimozione era avvenuta soltanto in parte, e contestano all.armatore Messina (il quale nei mesi scorsi ha concluso la bonifica dell.area) il reato di abbandono di rifiuti e occupazione del suolo demaniale. Le indagini sono chiuse, e il sostituto procuratore Greco ha gi firmato il decreto di citazione a giudizio: sia per l.armatore genovese, sia per la societ a cui aveva appaltato il lavoro. Nel frattempo, la Procura ha aperto un altro fronte delicato, con l.ipotesi di reati come omicidio colposo e traffico di rifiuti. I magistrati partono dalla tesi dell.inquinamento ambientale per arrivare alle conseguenze sul territorio e la popolazione. In questo quadro Ë stata commissionata la relazione del professor Iacopino. E nella stessa logica l.Asl 1 di Paola e l.Arpacal di Cosenza stanno verificando per gli inquirenti la presenza di inquinanti in fontane e pozzi. Soprattutto vicino alla discarica abusiva di Foresta, dove Ë stato scoperto granulato di marmo con metalli pesanti, diossine e Pcb. Inoltre, la Procura di Paola ha acquisito nei mesi scorsi uno studio sui decessi in Calabria. Cento e pi. pagine nelle quali il distretto di Amantea compare per .l.eccesso di mortalitÂ. dovuto a .neoplasie maligne.. In particolare, vengono indicati i tumori delle cavit nasali, dello stomaco, del colon e Hodgkin che hanno colpito gli uomini, troppo spesso vittime anche di .malattie non tumorali del sangue e degli organi emopoietici (cioË utili alla creazione delle cellule del sangue, ndr).. Quanto alle donne, spiega il dossier, Ë stata registata una percentuale anomala di tumori maligni alla laringe e alla pleura. Cifre e argomenti che, assieme ad altri indizi, hanno indotto la magistratura a insistere nelle verifiche. Alzando la posta. Nei prossimi giorni, ad esempio, Ë prevista un.operazione tanto segreta quanto impegnativa: la perlustrazione sottomarina per scovare fusti tossici o radioattivi. Un.attivit su cui il pm Greco, per evidenti ragioni, non intende parlare. Ma che secondo quanto risulta a .L.espresso. riguarda aree indicate con coordinate precise. La speranza degli inquirenti Ë quella di avere, dopo tante polemiche, una prova indiscutibile degli smaltimenti illeciti lungo le coste calabresi. Ed Ë questo il terzo stralcio dell.indagine madre. Un capitolo slegato dal caso Rosso, ma altrettanto complesso. L.ostacolo, stavolta, Ë di origine naturale: l.incredibile profondit dei fondali, che in alcuni casi superano i mille metri. L.ideale, dicono da sempre le associazioni ambientaliste, per nascondere scorie nocive.