Valle Oliva, il sindaco Tonnara “impossibile quantificare i costi della bonifica”
Sale l’attenzione sul fiume Oliva. Comitati e cittadini chiedono la bonifica ma dalle dichiarazione del sindaco Tonnara sembra manchino i fondi necessari
di Ernesto Pastore su “Gazzetta del Sud”
Amantea, 12 feb. 2012 - Il problema della salvaguardia ambientale e del fiume Oliva è ben presente nell’agenda politica cittadina. Il sindaco di Amantea Franco Tonnara, alla luce della relazione prodotta dalla Commissione Envi, pone l’accento sulle questioni che gli enti comunali, provinciali e regionali sono chiamati ad affrontare, in primis lo stanziamento dei fondi necessari alla bonifica.
«Purtroppo – spiega Tonnara – la questione del fiume Oliva si lega non soltanto alle operazioni di rimozione dei rifiuti tossici, la cui presenza è confermata dalle analisi condotte da importanti istituti di ricerca e dalle indagini della Procura della Repubblica di Paola, ma anche agli onerosi costi di smaltimento. In Italia, infatti, non esistono strutture idonee al trattamento di tali rifiuti che devono essere necessariamente inviati in paesi esteri. In questo momento, pertanto, non è possibile quantificare quanto denaro dovrà essere speso per far tornare la valle dell’Oliva quella di un tempo». «Tale circostanza – aggiunge il primo cittadino – rende ancora più complesso il lavoro degli enti locali: amministrazioni comunali, provinciale e regionale, allo stato attuale, non hanno la possibilità di fare fronte a tali spese. La visita della Commissione Envi ha avuto il merito di far interloquire tutti gli attori impegnati in questa delicata vicenda, dando seguito ad una politica dell’ascolto che ha consentito di analizzare i diversi punti di vista. Bisogna ripartire da questo punto, mettendo intorno ad un tavolo gli enti istituzionali, i tecnici e chi di dovere per aprire un confronto con le autorità governative nazionali ed europee, creando un capitolo di spesa finalizzato alla ripresa economica della zona». «Senza ombra di dubbio – conclude Tonnara – l’emergenza ambientale deve essere affrontata in tutta la sua complessità, prendendo in esame quanto avvenuto nella valle dell’Oliva, a Crotone e negli altri centri della Calabria dove il profitto ha coinciso con la depauperazione del territorio e con la perdita di vita umane».
Intanto il comitato civico Natale De Grazia ha inviato una missiva agli enti istituzionali coinvolti nella vicenda affinché, ognuno per le proprie competenze, faccia quanto necessario per avviare a definitiva soluzione la vicenda del fiume Oliva. La lettera, inviata al presidente della Regione Calabria, all’assessore regionale all’ambiente, al presidente della Provincia di Cosenza, al direttore sanitario dell’Asp di Cosenza ed ai sindaci di Amantea, Aiello Calabro, San Pietro in Amantea e Serra d’Aiello, intende sollecitare gli organi competenti a mettere in sicurezza l’area attraverso la bonifica dei siti contaminati da sostanze pericolose e nel contempo a controllare la salubrità delle acque, dell’aria, dei prodotti agricoli e degli allevamenti ubicati nella vallata. Le richieste degli ambientalisti si riassumono in quattro punti specifici: immediata operazione di bonifica dell’area; costituzione di parte civile nel processo che sarà eventualmente incardinato a seguito della chiusura dell’inchiesta condotta dalla Procura di Paola; controllo del territorio della vallata e delle relative produzioni; costituzione del registro tumori della provincia di Cosenza.